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giugno 2023
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Dissesto idrogeologico e cambiamenti climatici alcune riflessioni

Heavy rains caused flooding on the city's roads.

Heavy rains caused flooding on the city’s roads.

Nell’incontro del 16 giugno sul Dissesto idrogeologico organizzato a Recanati dall’Associazione “Altraeco” e dal Circolo Acli “Don Milani” è emersa la necessità di individuare alcuni “punti-fermi” sui principali temi ambientali (acqua, dissesto idrogeologico, difesa del suolo, agricoltura sostenibile ecc.). Proviamo a elencare quelli emersi da un recente Corso di formazione  promosso dall’Istituto storico di Macerata

1) – L’acqua è uno dei principali benefici forniti al genere umano dagli ecosistemi naturali e quindi è  uno dei principali servizi ecosistemici.

2) – L’acqua è un comparto che comprende non solo l’attività di depurazione e la gestione delle reti idriche, ma anche la manutenzione degli invasi, con i problemi e le difficoltà che tale gestione e tale manutenzione comportano (lo dimostra l’esempio dell’acquedotto del Nera.

3) – L’acqua è un bene comune e un diritto umano universale, come è stato riconosciuto da una risoluzione delle Nazioni Unite nel 2010 che ha definito “l’acqua come un diritto essenziale alla vita e alla fruizione di tutti gli altri diritti umani”. Questa definizione che nel 2015 è stata ripresa e ribadita nell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco: l’accesso all’acqua “è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale”, perché “è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani”.

4) – Infine l’acqua è un sistema ambientale complesso che richiede quindi non solo una profonda conoscenza del ciclo dell’acqua, ma anche un approccio sistemico.

Una gestione sistemica a livello territoriale oggi è assolutamente necessaria. Una gestione sistemica  deve porsi, però, alcuni obiettivi indispensabili:

  1. A) dobbiamo evitare lo spezzettamento delle competenze (come purtroppo avviene in Italia);
  2. B) dobbiamo evitare consumi eccessivi e sprechi di una risorsa sempre più limitata: in Italia si consumano 245 d’acqua pro capite, circa il doppio della media europea;
  3. C) dobbiamo ridurre la dispersione dell’acqua: le reti idriche italiane hanno perdite intorno al 40 per cento, mentre in Europa non si supera la media del 15 per cento;
  4. D) dobbiamo stoccare una quantità maggiore dell’acqua da pioggia: riusciamo a immagazzinarne soltanto l’11 per cento, un risultato addirittura inferiore a quello di 50 anni fa, quando eravamo al 14 per cento;
  5. E) dobbiamo evitare gli effetti catastrofici a livello territoriale di una cattiva gestione delle acque, in particolare alluvioni e frane.
  6. F) dobbiamo ridurre l’inquinamento dei fiumi e dei mari: come è noto, da anni  l’Italia è stata condannata dall’Europa a pagare 60 milioni di euro all’anno perché non depura l’acqua di fogna che viene scaricata nei fiumi. Lo fanno anche alcuni Comuni delle Marche.
  7. G) Infine, dobbiamo realizzare il reimpiego dell’acqua di depurazione che viene gettata in mare senza essere riutilizzata: uno spreco che a breve potrebbe portare a una nuova condanna dell’Unione Europea.

Lavoriamo per realizzare questi “punti fermi”.

Centro Studi Acli Marche – Giugno 2023

 

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