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Festa San Vincenzo Ferreri a Santa Lucia di Morrovalle

S. lUCIA di Morrovalle- SCORCIOdi Raimondo Giustozzi

La parrocchia San Bartolomeo e il Circolo ACLI di Santa Lucia, con il patrocinio del comune di Morrovalle, ripropongono la festa di San Vincenzo Ferreri, tradizionale appuntamento annuale. Il programma religioso prevede il triduo di preparazione: giovedì 09, venerdì 10, sabato 11 maggio 2024, con la recita del Rosario e la Santa Messa alle ore 20,30. Domenica 12 maggio, alle ore 10,00 la Messa Solenne e di seguito la processione in onore di San Vincenzo Ferreri, protettore della campagna e grande predicatore domenicano del XIV secolo d.C.

Dalla metà d’aprile a maggio, nelle piccole chiesette di campagna non c’era domenica che non ci fosse una festa dedicata al santo spagnolo. Località come Montenovo, le Cervare, Santa Lucia, S. Isidoro, Madonna del Monte si animavano. Arrivavano le bancarelle, le giostre, le catene, si proiettava il cinema all’aperto, non mancavano nemmeno i fuochi d’artificio. Avevano il potere di spezzare la monotonia di giorni sempre uguali: arare, seminare, sarchiare, potare, vendemmiare. Alcuni giovani, in testa il compianto Claudio Pandolfi, per lungo tempo presidente del Circolo ACLI di Santa Lucia, frazione di Morrovalle, ripristinarono ventitré anni fa la festa di San Vincenzo Ferreri. Nella zona, tranne il Comitato Festeggiamenti per la festa di San Gabriele, che cade sempre a giugno di ogni anno e che si tiene negli spazi antistanti la chiesa e il convento dei Padri Passionisti di Morrovalle, la festa di San Vincenzo di Santa Lucia è l’unica.

 

Il Programma Civile della festa prevede: Venerdì 10 maggio, alle ore 21,00, gara di briscola, domenica 12 maggio, alle ore 9,00, ottavo raduno del cavallo, venerdì 17 maggio alle ore 21,00, grandiosa gara di briscola con ricchi premi (256 coppie); sabato 18 maggio, alle ore 19,30, apertura stands gastronomici con gli squisiti Vincisgrassi, coniglio in potacchio ed altre prelibatezze, alle ore 21,00, serata danzante con Cuore d’Italia. Domenica 19 maggio, l’apertura degli stands alle ore 12,00; alle ore 17,00, la prima parte della serata con Roberto Carpineti; gli stands vengono riaperti alle 19,30; alle ore 21,00, la seconda parte della serata danzante con Roberto Carpineti; alle ore 23,00, dolcissimi saluti fiammeggianti con torta a tutti i presenti.

 

La Sagra dei Vincisgrassi delle Vergare è arrivata alla sua ventunesima edizione. Sarebbero state ventitré le edizioni, se non ci fosse stata l’epidemia da Coronavirus, che ha bloccato tutto per due anni. La vergara nel dialetto locale era la moglie del vergaro, che guidava un tempo tutta la casa colonica, quando sotto lo stesso tetto abitavano più nuclei familiari. Per la sagra dei vincisgrassi, le vergare di una volta si sono trasformate in cuoche provette. I vincisgrassi rappresentano un piatto tipico marchigiano. Vanno conditi con ragù e besciamella. Si tratta di una sorta di variante regionale delle lasagne al forno. Nell’impasto possono entrare Marsala o vino cotto. Secondo la tradizione il nome deriverebbe da un generale austriaco Windisch Graetz, che nel 1799, durante l’assedio di Ancona combatté contro Napoleone. In realtà, il piatto compare nel 1781 in un libro di cucina “Il cuoco maceratese” di Antonio Nebbia. Si parla di un particolare tipo di lasagne chiamate “Princisgrass” (il meglio). Non solo i vincisgrassi ma anche coniglio in potacchio e altre prelibatezze deliziano il palato dei commensali che ogni anno scelgono la festa di Santa Lucia come la prima occasione per incontrarsi e vivere assieme momenti di convivialità e di amicizia.

 

Durante tutta la durata della manifestazione funzionerà la ruota della fortuna. Presso i locali del Circolo ACLI sarà allestita una mostra fotografica. Il direttivo del Circolo ACLI vi aspetta numerosi.

Raimondo Giustozzi.

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