Compie 31 anni il festival Civitanova Danza che dal 23 giugno al 28 settembre si conferma vetrina dell’arte coreutica su iniziativa della Città di Civitanova Marche, dell’Azienda Teatri di Civitanova e dell’AMAT con il contributo di MiC e Regione Marche. Per il festival dedicato al maestro Enrico Cecchetti dodici appuntamenti con artisti italiani e internazionali, prime assolute e residenze a conferma dello slogan “Civitanova danza tutto” che accompagna da qualche anno la manifestazione, a testimonianza da un lato all’aspirazione a riunire in sé i rappresentanti del mondo e delle diverse culture, dall’altro alla tensione a una onnicomprensività dello sguardo per i diversi stili e linguaggi con cui la danza si esprime.
Sono tantissimi gli artisti italiani impegnati nelle maggiori compagnie di danza del mondo, eccellenze che hanno conquistato il pubblico internazionale. Ad alcuni di essi Civitanova Danza dedica il 23 giugno al Teatro Rossini in esclusiva nazionale una vera e propria festa d’avvio dell’edizione 2024 con Dancing Italy Gala. Talenti italiani sulle scene internazionali con Giada Rossi e Alessandro Riga (Compañia Nacional de Danza – Madrid) e con Giacomo Rovero e Charlotte Tonkinson (Royal Ballet – Londra), Daniele Bonelli e Futaba Ishizaki (Ballett Am Rhein – Düsseldorf), Lorenzo Lelli ed Elizabeth Partington (Ballet de l’Opéra National de Paris), Danilo Lo Monaco e Romina Belen Contreras (Czech National Ballet – Praga). Il Gala, a cura di Paola Vismara, è dedicato ai 100 anni dalla nascita di Vittoria Ottolenghi, scrittrice, giornalista e direttrice della prima edizione di Civitanova Danza. Un ricco programma che attraversa un repertorio sia classico sia contemporaneo ne fa un appuntamento esclusivo capace di soddisfare le aspettative degli amanti della tradizione così come di quelli delle espressioni più contemporanee e vede la presenza in scena, tra gli altri, di Giada Rossi, nuova “gloria” italiana all’estero (vincitrice del prestigioso Premio Danza & Danza 2023 in questa categoria), di base alla Compañía Nacional de Danza di Madrid e Alessandro Riga, Principals della Compañía Nacional de Danza di Madrid, diplomato all’Opera di Roma, già principal dell’Opera di Dresda e poi di MaggioDanza.
Il 4 luglio al Teatro Rossini debutto in prima assoluta, al termine di una residenza di allestimento, di Room 7 coreografia di Carolyn Carlson per Tero Saarinen, un’avvincente esplorazione della psiche umana in cui i misteri si svelano senza spiegazione. Saarinen incarna una moltitudine di archetipi, offrendo un viaggio dinamico attraverso il tragico, l’assurdo e la miriade di giochi mentali che plasmano le nostre percezioni. Attraverso le poesie visive create da Carlson e Saarinen, Room 7 trascende le barriere linguistiche, offrendo un’esperienza universale in cui l’arte parla direttamente all’anima. Completa il programma della serata Westward Ho! il primo pezzo che Saarinen ha creato nel 1996 per la sua compagnia, considerata la coreografia della svolta internazionale di Saarinen e da allora parte del suo repertorio.
Si entra nel vivo il 13 luglio con il Festival nel festival, maratona di danza che da anni contraddistingue la forte progettualità di Civitanova Danza. Alle ore 20 al Teatro Cecchetti l’avvio è con Ti ricordi il futuro? ideazione di YoY Performing Arts, coreografia di Emma Zani e Roberto Doveri, musiche di Timoteo Carbone. Il lavoro – un progetto modulare dalla natura multiforme che prevede l’incontro di diverse discipline artistiche, tra cui danza, musica e arti visive, per creare un’esperienza multisensoriale e coinvolgente – è presentato in forma di “Cantiere aperto” al termine di una residenza di allestimento. L’appuntamento centrale alle ore 21 al Teatro Rossini è con un altro progetto di residenza in anteprima nazionale Dear son, coreografia di Simone Repele e Sasha Riva per Sacha Riva, Simone Repele e Parvaneh Scharafali su musiche di Gino Paoli, Claudio Villa, Fabrizio de Andrè, Ólafur Arnalds e Arvo Pärt. Dear son, è un’esperienza artistica che invita il pubblico a riflettere sulla fragilità della vita e sulla forza dell’amore familiare, anche nei momenti più bui della storia, uno spettacolo di danza che esplora l’incommensurabile dolore provato dai genitori di fronte alla perdita del proprio figlio nel contesto della guerra. Il Festival nel festival volge al termine alle ore 22.30 al Teatro Annibal Caro con Le sacre du Printemps di Dewey Dell, coreografia di Teodora Castellucci in scena con Filippo Babini, Agata Castellucci, Alberto “Mix” Galluzzi, Francesca Siracusa. La compagnia composta da Teodora Castellucci, Agata Castellucci, Vito Matera e Demetrio Castellucci si confronta con l’opera di Igor Stravinskij, pietra miliare della letteratura musicale e infinita sorgente visiva. In scena avviene il mistero della primavera e della violenta venuta al mondo della vita, in un conflitto tra suono e visione, tra la potente seduzione della musica e la furiosa energia dei corpi. Un sorprendente lavoro di una delle compagnie più originali della scena contemporanea, Premio Danza & Danza 2023 quale migliore produzione italiana dell’anno.
Ancora una prima assoluta e un progetto di residenza – nell’ambito di RAM Residenze artistiche marchigiane finanziate dalla Regione Marche e dal MiC – il 20 luglio al Teatro Annibal Caro con Venere vs Adone della Compagnia Enzo Cosimi. Dopo la realizzazione del progetto Orestea | Trilogia della vendetta Enzo Cosimi in questa nuova creazione, di cui firma con Maria Paola Zedda anche la drammaturgia e affida la danza agli interpreti Alice Raffaelli e Leonardo Rosadini, approfondisce la sua ricerca concentrandosi sul celebre poemetto shakespeariano. In un percorso attraversato da linguaggi e media diversi, Cosimi rilegge la poetica del drammaturgo inglese creando un mosaico testuale e visivo dove si compongono, come tessere, elementi della contemporaneità e aspetti filologici.
Il 23 luglio Civitanova Danza in trasferta a Fermo – in collaborazione con il Comune di Fermo – illumina Villa Vitali con Una noche con Sergio Bernal, considerato il “Re del flamenco”, già primo ballerino del Balletto Nazionale di Spagna, star internazionale del balletto classico e del classico spagnolo. Lo spettacolo offre un visionario racconto per quadri in cui si fondono la tradizione spagnola, l’eleganza della danza classica e il fuoco e la passione del flamenco, espressione e simbolo dello spirito gitano. Tra vertiginosi assolo e raffinati pas de deux e pas de trois, danzano con Sergio Bernal Cristina Cazorla e José Manuel Benítez, con la direzione artistica di Ricardo Cue. Tra coreografie originali interpretate da Sergio Bernal, come El ultimo encuentro (sulle note di Hable con ella di Alberto Iglesias) e l’assolo El Cisne (le celebri note de La Morte del Cigno di Camille Saint-Saëns), entrambi di Ricardo Cue, ci sarà anche un’inedita versione del Boléro di Maurice Ravel (la coreografia è di Bernal).
Ancora una prima nazionale il 31 luglio al Teatro Rossini con Prélude della compagnia francese Accrorap diretta dal coreografo Kader Attou, uno dei maggiori esponenti della danza hip-hop. Il lavoro, presentato per la prima volta nell’ambito del Festival de Marseille, è la storia dell’incontro tra la musica di Romain Dubois e la fisicità dei danzatori. La musica, un crescendo ritmico e melodico, trattiene in un’intensità che diventa tensione. Il virtuosismo dei danzatori batte all’unisono con la musica e l’attenzione del pubblico.
All’Arena Sferisterio di Macerata con Danza all’Opera, un progetto di Macerata Opera Festival con Civitanova Danza Festival, si rinnova il 1 agosto il proficuo dialogo con il territorio. In scena una nuova creazione dal titolo Notte Morricone in collaborazione con la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, ideata e firmata dal premiato coreografo spagnolo Marcos Morau con le musiche del celebre autore italiano di colonne sonore.
Civitanova Danza volge al termine il 28 settembre con Focus Alessandro Sciarroni che presenta tre lavori dell’artista attivo nell’ambito delle performing arts, Leone d’Oro alla carriera per la Danza nel 2019. Alle ore 17.30 e alle ore 19.30 nello Spazio Multimediale San Francesco si inizia con Op. 22 No. 2, solo di Alessandro Sciarroni creato per Marta Ciappina, danzatrice con la quale il coreografo collabora da diversi anni. Commissionato dal Festival Bolzano Danza, l’opera è ispirata al poema sinfonico del compositore finlandese Jean Sibelius Il cigno di Tuonela, basato sul poema epico Kalevala della mitologia finlandese. Alle ore 20 al Teatro Annibal Caro è la volta di U. [un canto], performance musicale, concerto, la cui drammaturgia, curata da Alessandro Sciarroni con Aurora Bauzà e Pere Jou, è costituita da canti corali tratti dal repertorio italiano composti tra la metà del secolo scorso e i giorni nostri. Per l’occasione l’artista mette assieme un nuovo gruppo di interpreti. Attraverso un accurato processo di ricerca e selezione, nasce un coro di sette cantanti con formazione ed esperienze vocali molto diversificate. Conclusione alle ore 21.30 e alle ore 23 allo Spazio Multimediale San Francesco con Save the last dance for me creazione nella quale Alessandro Sciarroni lavora assieme ai danzatori Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini sui passi del ballo bolognese chiamato Polka Chinata. Si tratta di una danza di corteggiamento eseguita in origine da soli uomini e risalente ai primi del ‘900: fisicamente impegnativa, quasi acrobatica, prevede che i danzatori abbracciati l’un l’altro, girino vorticosamente mentre si piegano sulle ginocchia quasi fino a terra.
Informazioni e biglietterie Teatro Rossini 0733 812936,AMAT (071 2072439) e circuito vivaticket, anche on line, www.teatridicivitanova.com, www.civitanovadanza.com, www.amatmarche.net. Vendita abbonamenti, carnet e biglietti da sabato 11 maggio.
DOMENICA 23 GIUGNO
TEATRO ROSSINI
DANCING ITALY GALA
TALENTI ITALIANI
SULLE SCENE INTERNAZIONALI
con Giada Rossi e Alessandro Riga [Compañia Nacional de Danza – Madrid]
e con Giacomo Rovero e Charlotte Tonkinson [Royal Ballet – Londra]
Daniele Bonelli e Futaba Ishizaki [Ballett Am Rhein – Düsseldorf]
Lorenzo Lelli ed Elizabeth Partington [Ballet de l’Opéra National de Paris]
Danilo Lo Monaco e Romina Belen Contreras [Czech National Ballet – Praga]
a cura di Paola Vismara
esclusiva nazionale
dedicato ai 100 anni dalla nascita di Vittoria Ottolenghi
scrittrice, giornalista e direttrice della prima edizione di Civitanova Danza
Sono tantissimi gli artisti italiani impegnati nelle maggiori compagnie di danza del mondo, eccellenze che hanno conquistato il pubblico internazionale. Ad alcuni di essi Civitanova Danza dedica una vera e propria festa d’avvio dell’edizione 2024. Un ricco programma che attraversa un repertorio sia classico sia contemporaneo ne fa un appuntamento esclusivo capace di soddisfare le aspettative degli amanti della tradizione così come di quelli delle espressioni più contemporanee. Lo spettacolo, di grande raffinatezza curato da Paola Vismara, da sempre “amica” di Civitanova Danza e garante della grande qualità della proposta, vedrà la presenza, tra gli altri, di Giada Rossi, nuova “gloria” italiana all’estero, di base alla Compañía Nacional de Danza di Madrid, cresciuta artisticamente al Conservatoire de Paris e alla prestigiosa Royal Ballet School di Londra. A seguito di una memorabile interpretazione de La Silfide di Bournonville, lo scorso dicembre al Teatro de la Zarzuela di Madrid, Giada Rossi viene promossa in palcoscenico al rango di Primera Figura (étoile) dal direttore della CND, Joaquin de Luz. Tra i protagonisti maschili brillerà Alessandro Riga, Principals della Compañía Nacional de Danza di Madrid, diplomato all’Opera di Roma, già principal dell’Opera di Dresda e poi di MaggioDanza. Alessandro Riga si segnala in numerosi importanti premi come Danza & Danza e Premio Positano e nel 2022, a conferma del grande talento che lo contraddistingue, è chiamato da Carla Fracci a prendere parte come Primo Ballerino allo spettacolo Amleto Principe del sogno diretto da Beppe Menegatti e coreografato da Luc Bouy con la Compagnia del Teatro dell’Opera di Roma.
I talenti italiani sono affiancati in questo Gala dai partner con cui condividono il palcoscenico nelle prestigiose compagnie di cui fanno parte.
Il programma, in via di completamento, prevede le seguenti coreografie:
LAGO DEI CIGNI pas de deux
coreografia M. Petipa
musica Pёtr Il’ič Čajkovskij
danzatori Giacomo Rovero, Charlotte Tonkinson
WINTER
coreografia D. Volpi
musica A. Vivaldi
danzatori Daniele Bonelli, Futaba Ishizaki
CORSARO pas de deux
coreografia M. Petipa
musica R. Drigo
danzatori Lorenzo Lelli, Elizabeth Partington
VERTIGO
coreografia M. Bigonzetti
musica D. Shostakovich
danzatori Danilo lo Monaco, Romina Belen Contreras
SPARTACUS
coreografia Y. Grigorovic
musica A. Khachaturian
danzatori Giada Rossi, Alessandro Riga
324°
coreografia J. Junker
musica J.S. Bach
danzatore Giacomo Rovero
ONEGHIN pas de deux
coreografia J. Cranko
musica Pёtr Il’ič Čajkovskij
danzatori Danilo lo Monaco, Romina Belen Contreras
EBONY CONCERTO
coreografia D. Volpi
musica I. Stravinsky
danzatori Daniele Bonelli, Futaba Ishizaki
DON CHISCIOTTE pas de deux
coreografia M. Petipa
musica L. Minkus
danzatori Lorenzo Lelli, Elizabeth Partington
COR PERDUT
coreografia N. Duato
musica M. Del Mar Bonet
danzatori Giada Rossi, Alessandro Riga
GIOVEDÌ 4 LUGLIO
TEATRO ROSSINI
CAROLYN CARLSON / TERO SAARINEN
ROOM 7
coreografia Carolyn Carlson
danzatore Tero Saarinen
progetto di residenza
prima assoluta
Il solo Room 7, interpretato da Tero Saarinen con coreografia di Carolyn Carlson, è un’avvincente esplorazione della psiche umana in cui i misteri si svelano senza spiegazione. Saarinen incarna una moltitudine di archetipi, offrendo un viaggio dinamico attraverso il tragico, l’assurdo e la miriade di giochi mentali che plasmano le nostre percezioni.
Abbandonatevi al momento presente, mentre la mente spazza via le illusioni e abbraccia le mutevoli maree dell’esistenza. Attraverso le poesie visive create da Carlson e Saarinen, Room 7 trascende le barriere linguistiche, offrendo un’esperienza universale in cui l’arte parla direttamente all’anima.
WESTWARD HO!
coreografia e costumi Tero Saarinen
musica Gavin Bryars
luci e scene Mikki Kunttu
produzione Tero Saarinen Company
Westward Ho! è un ritratto assurdamente malinconico e pacatamente umoristico dell’amicizia, dell’egoismo e del tradimento. È stato il primo pezzo che Saarinen ha creato nel 1996 per la sua compagnia, nota con il nome di Company Toothpick fino al 2002. È considerata la coreografia della svolta internazionale di Saarinen, e da allora fa parte del repertorio della compagnia.
TERO SAARINEN COMPANY
Tero Saarinen ha avuto una brillante carriera internazionale come ballerino, coreografo e direttore artistico.
Ha realizzato più di 40 creazioni per la Tero Saarinen Company e per altri importanti gruppi di danza come NDT 1, Batsheva Dance Company, National Dance Company of Korea e Lyon Opera Ballet. Come coreografo Saarinen è noto per il suo linguaggio di movimento unico, “una miscela inventiva di grottesco e bellezza” che gioca con l’equilibrio e il disequilibrio.
La carriera solista di Saarinen come danzatore è decollata nel 1988, dopo aver vinto il primo premio nella sezione contemporanea del Concours International de Danse de Paris. Ha lavorato con diversi coreografi di fama internazionale ed è considerato uno dei ballerini più significativi della sua generazione. Saarinen e Carolyn Carlson collaborano da oltre trent’anni. Carlson ha creato per Saarinen gli assoli Travelling (1998), Man in a Room (2000) e Blue Lady (Revisited), il suo pezzo forte che ha reimmaginato per lui nel 2008. Il nuovo assolo Room 7 (2024) rende omaggio alla lunga e fruttuosa relazione tra i due artisti.
La danza è il mio tentativo di comprendere la natura umana e le sue molteplici manifestazioni: amicizia, amore e forza d’animo. Con la mia danza voglio raggiungere il non detto, l’inspiegabile, l’innominabile. Credo nella danza che tocca, nella danza che parla da sola. Tero Saarinen
CAROLYN CARLSON
Arrivata a Parigi nel 1971, è una delle figure principali della nascita della danza contemporanea francese lasciando la sua impronta in prestigiosi teatri quali l’Opéra de Paris, il Théâtre de la Ville e il Festival d’Avignon sempre con grande successo. Esercita una grande influenza su varie generazioni di ballerini e di coreografi.
Ballerina e coreografa eccezionale, il suo percorso l’ha condotta dalla direzione del Teatro La Fenice di Venezia a quella del Ballet Cullberg a Stoccolma, alla residenza al Finnish National Ballet e al City Theater di Helsinki. Come coreografa ospite in numerose compagnie ha creato le coreografie per il Nederland Dans Theater 3 e il Ballet de l’Opéra de Paris. Ha creato più di un centinaio di balletti, alcuni dei quali sono delle pietre miliari nella storia della danza quali Density 21,5, The Year of the horse, Blue Lady, Steppe, Maa, Signes, Writings on water, Inanna. Nel 2006 è stata insignita del Leon d’Oro della Biennale della Venezia, prima coreografa ad aver ottenuto tale riconoscimento. È anche Commendatore della Arti e delle Lettere e Ufficiale della Legion d’Onore.
Fondatrice dell’Atelier de Paris-Carolyn Carlson alla Cartoucherie nel 1999, è anche artista associata al Théâtre National de Chaillot dal 2014 al 2016 con la Carolyn Carlson Company. Nel 2019 diventa cittadina francese e l’anno successivo viene eletta all’Accademia Francese di Belle Arti, nella sezione coreografia. Nel 2023 la coreografa mette l’insegnamento al centro della propria compagnia, parallelamente alla tournée del suo straordinario repertorio.
SABATO 13 LUGLIO
FESTIVAL NEL FESTIVAL
˃ ore 20 TEATRO CECCHETTI
YOY PERFORMING ARTS
CANTIERE APERTO PER
TI RICORDI IL FUTURO?
progetto di residenza
˃ ore 21 TEATRO ROSSINI
RIVA & REPELE
DEAR SON,
progetto di residenza, anteprima nazionale
˃ ore 22.30 TEATRO ANNIBAL CARO
DEWEY DELL
LE SACRE DU PRINTEMPS
CANTIERE APERTO PER
TI RICORDI IL FUTURO?
ispirato a C’è troppa luce per non credere nella luce di Valerio Berruti
ideazione YoY Performing Arts
coreografia Emma Zani e Roberto Doveri
musiche Timoteo Carbone
costumi Hache Official
con il sostegno di Intercettazioni Centro di Residenza Artistica della Lombardia / Circuito CLAPS
in collaborazione con Scenario Pubblico Centro di Rilevante Interesse Nazionale
AMAT / Civitanova Danza
progetto di residenza nell’ambito di
RAM Residenze artistiche marchigiane
finanziate dalla Regione Marche e dal MiC
In un futuro possibile, inginocchiati in cerchio in un campo indefinito e in attesa di un ritorno alla vita, un gruppo di bambini si anima in una danza. Da questa immagine, ispirata alla mostra personale di Berruti “c’è troppa luce per non credere nella luce” (Belgrado 2011), il nostro progetto prende vita. “Ti ricordi il futuro?” nasce dall’idea di esplorare le molteplici possibilità interpretative del futuro e dell’utopia, intesi come spazi in cui speranze, ideali, incertezze e paure si intrecciano e affiorano nella vita degli uomini, per diventare tracce di pensieri dimenticati. L’utopia, rappresentazione fantastica, è qualcosa di fragile e prezioso, ma anche di fondamentale importanza per la nostra immaginazione e il nostro sguardo verso ciò che verrà. La figura umana, di fronte al futuro, si trova in uno stato di sovrapposizione di potenziali. Scrutare, aspettare, immaginare che “tutto possa ancora avvenire” è il materiale poetico che andrà a definire le qualità drammaturgiche della performance. Così, sono infiniti gli immaginari possibili dei nostri “futuri possibili” e infinite le vie di luce e speranza che aspettano di essere riempite di colori e domande, di strutture e racconti.
“Ti ricordi il futuro?” si propone come prima narrazione di un progetto modulare dalla natura multiforme e prevede l’incontro di diverse discipline artistiche, tra cui danza, musica e arti visive, per creare un’esperienza multisensoriale e coinvolgente. Il nostro progetto nasce da un contesto interdisciplinare, in cui diversi linguaggi artistici si incontrano per i loro aspetti complementari. Parte centrale della nostra pratica artistica è di sviluppare una ricerca che si concentra e si interroga anche su spazi compositivi ed espressivi congiunti, olistici.
YOY PERFORMING ARTS
Compagnia fondata nel 2021 da Emma Zani, Roberto Doveri e Timoteo Carbone, il progetto fonde danza, musica e arte visiva, alla ricerca di contaminazioni e nuove forme espressive. Con le sue creazioni YoY è vincitore di premi e riconoscimenti tra cui Anghiari Dance Hub 22, Crossing the Sea e Danza Urbana (Network Anticorpi XL) con la creazione Fiori assenti.
Con il progetto Inesorabilmenteunavia YoY viene selezionato tra gli artisti della Vetrina della giovane danza d’autore eXtra 2023 e vince il premio Prospettiva Danza Teatro (Padova) e il secondo premio della competizione ICC Linkage Bulgaria. Negli anni la compagnia vince anche un bando per la Valorizzazione culturale della Reggia di Caserta e realizza musiche e coreografia per un docu-film di LVMH/Masoni. Nel 2023 coreografa per l’Opera Song of the Dark Forest per Scapino Ballet (Rotterdam) e viene selezionato per Prove d’Autore 2023. Nel 2024 YoY vince il bando ACASA di Scenario Pubblico Compagnia Zappalà Danza per un programma di residenze biennale in cui svilupperà il suo nuovo lavoro che debutterà nel 2025.
Le creazioni di YoY sono state rappresentate in festival nazionali e internazionali tra cui Festival Ammutinamenti, Face OFF Festival, Festival Fabbrica Europa, FuoriFormato Festival, Programmazione Korper, Effetto48, Foligno Danza Festival, RAAA Performing Arts Festival, Meccaniche della Meraviglia, TanzNetzDresden, Festival Nutida, Festival Danza in Rete, Florence Dance Festival, Rassegna Quasi Solo, Mosaico Interplay, En Knap Group, Lugar Futuro Festival.
DEAR SON,
CARO FIGLIO,
coreografia Simone Repele e Sasha Riva
interpreti Sacha Riva, Simone Repele e Parvaneh Scharafali
musiche Gino Paoli, Claudio Villa
Fabrizio de Andrè, Ólafur Arnalds, Arvo Pärt
disegno luci Alessandro Caso
produzione Riva & Repele, Le Voisin
distribuzione Daniele Cipriani
Nessun genitore dovrebbe seppellire il proprio figlio. Eppure è una realtà condivisa dalle famiglie di tutto il mondo. La perdita di un figlio cambia improvvisamente la percezione del tempo. Lo spettacolo racconta una storia di separazione, speranza e memoria che trascende le barriere del tempo e dello spazio. Lo spettacolo presenta una famiglia composta da madre, padre e figlio, dove quest’ultimo è costretto a partire per la guerra. Utilizzando la danza per rappresentare i diversi periodi della vita di una famiglia, questo spettacolo offre una riflessione sul passato, sul presente e sul futuro. Questi tre punti nel tempo si mescolano e si confondono nel corso della performance. Lo spettacolo inizia con un flashback di un ritratto di famiglia.
Il passato illustra i sogni e i progetti di una vita. Il presente, invece, sembra congelato e immobile. Il dolore è silenzioso. Nel futuro, i genitori continuano a vivere con il ricordo del figlio perduto. Dear son, è un’esperienza artistica che invita il pubblico a riflettere sulla fragilità della vita e sulla forza dell’amore familiare, anche nei momenti più bui della storia. In una società contemporanea segnata dalla persistenza della guerra e delle sue conseguenze, questo
spettacolo vuole creare uno spazio di riflessione in cui l’amore e la memoria trascendono la morte.
Dear son, è uno spettacolo di danza che esplora l’incommensurabile dolore provato dai genitori di fronte alla perdita del proprio figlio nel contesto della guerra. Il nostro intento è quello di creare un’esperienza artistica che trascenda le parole per comunicare la complessità delle emozioni legate a questa esperienza universale. Attraverso un movimento fluido, espressivo e potente, vogliamo illustrare l’amore incondizionato tra genitore e figlio. Vogliamo esplorare come l’amore e la memoria possano aiutare a superare una simile tragedia. Le scenografie e i costumi saranno minimalisti per permettere ai movimenti e alle emozioni dei danzatori di essere al centro della scena. Lo spettacolo sarà accompagnato da una colonna sonora accuratamente selezionata per aumentare l’impatto emotivo. Per creare un’esperienza artistica personale e coinvolgente, abbiamo scelto di integrare una colonna sonora composta da artisti italiani emblematici del tempo di guerra come Gino Paoli, Claudio Villa e Fabrizio de Andrè, mescolati a composizioni più contemporanee e minimaliste di Ólafur Arnalds e Arvo Pärt. I loro repertori creano paesaggi sonori
che attraversano le epoche. Ci auguriamo che Dear son, tocchi il pubblico mettendolo in contatto con il proprio patrimonio familiare.
Quando ci siamo imbattuti nel lavoro di David Pratt, abbiamo immediatamente riconosciuto la sua capacità di catturare l’essenza stessa dell’umanità nel mezzo di un conflitto straziante. Le sue fotografie, spesso prive di colori
vivaci, si concentrano sull’anima, sull’emozione e sul dramma della vita in tempo di guerra. Il suo lavoro è stato ricordato non solo per aver documentato i fatti, ma per aver dato voce a coloro che soffrono. La danza, con la sua capacità di esprimere emozioni profonde e universali attraverso il linguaggio del corpo, offre una nuova dimensione a questo lavoro documentario. Ecco perché abbiamo voluto realizzare questa storia. L’inaugurazione della mostra di
David Pratt e della nostra opera mira a sensibilizzare e onorare la memoria delle vittime di guerra. Le immagini potenti e toccanti del fotografo svizzero Jean Revillard sono state una fonte di ispirazione inestimabile, aiutandoci a creare coreografie e movimenti che incarnano il dolore e la verità emotiva delle situazioni di guerra. Attraverso la danza, abbiamo cercato di dare vita a queste immagini fisse, di esprimere le complesse emozioni nascoste in esse e di offrire al pubblico un’esperienza coinvolgente che trascende i confini della fotografia per raccontare la storia umana che si cela dietro ogni immagine.
Riva & Repele è un’associazione artistica fondata da Simone Repele e Sasha Riva a Ginevra nel 2020. Hanno sentito subito il bisogno di esprimersi in modo originale e creativo collaborando insieme. La sinergia creativa di questa collaborazione è stata una costante fonte di ispirazione, con ogni danzatore che portava la propria prospettiva e sensibilità artistica. Hanno sentito il bisogno di iniziare a costruire il proprio ambiente per circondarsi di artisti che li ispirassero e li aiutassero a crescere. I lavori coreografici di Sasha e Simone sono radicati in un aspetto teatrale forte, sensibile e poetico. Le immagini stilizzate sono legate da un vocabolario neoclassico e contemporaneo e da una gestualità potente. In Italia, collaborano con l’agenzia di danza Daniele Cipriani Entertainment, creando ed esibendosi nelle serate di Daniele Cipriani e nelle proprie produzioni. Definiti i “Poeti della Danza”, hanno presentato il loro primo balletto intero Lili Elbe Show, che ha già fatto tappa in diversi teatri in Svizzera, Spagna e Italia durante una lunga tournée nella stagione 2022/23. Nel 2021 sono stati l’unica compagnia straniera selezionata dal Centro Coreografico Canal di Madrid e recentemente sono stati nuovamente programmati dal prestigioso Festival Madrid en Danza.
Riva & Repele hanno avuto l’opportunità di presentare il loro lavoro La Jeune Fille et Les Morts al Noverre Gesellschaft 2022, la rinomata piattaforma coreografica del Balletto di Stoccarda. In seguito alla loro esibizione, la direzione della
compagnia ha deciso di includere la loro coreografia nel repertorio dello Stuttgart Ballet per la stagione 2024/2025. Dal 2022 lavorano con il regista Damiano Michieletto. Con lui hanno creato l’opera Mass di L. Bernstein per l’Opera di Roma, presentata in anteprima al Festival di Caracalla. Sasha e Simone hanno recentemente creato per la candidatura della città di Roma all’Expo 2030, esibendosi al fianco dell’ex star dell’Opera di Parigi Eleonora Abbagnato.
Sono stati invitati a esibirsi in numerose serate di gala internazionali in paesi come Kazakistan, Germania, Italia, Svizzera, Spagna, Francia e Paesi Bassi. Hanno inoltre collaborato con molti artisti tra cui Silvia Azzoni, Parvaneh Scharafali, Igone de Jongh e Yumi Aizawa. Nel 2023 sono stati selezionati da Orsolina28 per una residenza artistica e creare cosi il loro nuovo lavoro coreografico Dear Son,. I loro progetti futuri li vedranno lavorare per diverse compagnie internazionali, tra cui l’Opera di Roma, il Balletto di Stoccarda, il Teatro Massimo di Palermo e il Balletto di Augusta.
LE SACRE DU PRINTEMPS
concept e regia Dewey Dell
musica originale Igor Stravinsky
con Filippo Babini, Agata Castellucci, Teodora Castellucci
Alberto “Mix” Galluzzi, Francesca Siracusa
coreografia Teodora Castellucci
assistenza alla coreografia e produzione Agata Castellucci
dramaturg, disegno luci e scena Vito Matera
esecuzione musicale registrata MusicAeterna diretta da Teodor Currentzis
suoni Demetrio Castellucci
costumi Dewey Dell, Guoda Jaruševičiūtė
tecnico del suono Alessio Ruscelli
realizzazione costumi e oggetti di scena Carmen Castellucci, Dewey Dell, Plastikart studio
realizzazione scena Laboratorio scenografia Pesaro di Lidia Trecento
produzione Dewey Dell
coproduzione progetto RING [da Festival Aperto – Fondazione I Teatri Reggio Emilia
Bolzano Danza – Fondazione Haydn, FOG Triennale Milano Performing Arts
Torinodanza Festival, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale]
Macalester College / Dipartimento di Teatro e Danza, BIT Teatergarasjen
partner associato Lavanderia a Vapore – Fondazione Piemonte dal Vivo
con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e di Societas, Teatro Comandini
si ringrazia Paolo Barbero, Andrea “Duna” Scardovi
In ogni metamorfosi e grande cambiamento dell’essere umano, la morte è sempre al fianco della vita, manifestandosi come un rito di passaggio o di rivoluzione interiore. Nel mondo animale e vegetale la compresenza di vita e morte diviene ancora più letterale; spesso la morte fa parte del processo fecondativo e la vita pullula sulle carcasse decomposte. Soprattutto nel mondo degli insetti, dei semi e delle muffe la morte è una presenza espansa: la morte è un invito alla vita. La rigenerazione ciclica delle stagioni e della fecondità della terra non sono un percorso lineare, ma lo sconquasso di tutti gli elementi. La primavera è il periodo di massimo turbamento e il terrore dell’esistenza si fonde alla gioia vertiginosa dell’esserci.
DEWEY DELL
Compagnia di danza e performing arts italiana attiva dal 2006 è ora composta da Teodora Castellucci, Agata Castellucci, Vito Matera e dal musicista Demetrio Castellucci. La ricerca coreografica, spesso ispirata dalle immagini della storia dell’arte e dai comportamenti del regno animale, ha intrapreso un percorso di confronto sfrontato con archetipi e telai narrativi tratti dall’antichità. La volontà è quella di trasformare il modello antico in un calco per il riversarsi di una sostanza attuale e nuova.
Dewey Dell ha creato lavori di danza che intersecano forme d’arte diverse, portando avanti linee di sperimentazione nella performance musicale, nella video art e nell’arte visiva. Nel 2023 la compagnia ha creato le coreografie per l’opera lirica Macbeth di Giuseppe Verdi, presentata all’Aalto Theatre di Essen in Germania, sotto la regia di Emily Hehl. Dewey Dell nei suoi lavori ha collaborato con numerosi artisti tra cui il fumettista Yuichi Yokoyama, il direttore teatrale Kuro Tanino, la graphic designer Clio Casadei, il musicista Massimo Pupillo (Zu), il vocalist Attila Chsihar (Mayhem), lo scultore Matteo Lucca, il collettivo di installazioni audiovisive Transforma. Dal 2006 Dewey Dell ha prodotto numerosi lavori, tra questi lo spettacolo Sleep technique – A Response to the Chauvet Pont d’Arc Cave (2017) è stato nominato per la coreografia al prestigioso Der Faust Theaterpreis in Germania, Le Sacre du Printemps (2023) ha vinto il premio Danza&Danza come “produzione italiana” del 2023. Gli spettacoli sono stati presentati in tutto il mondo e in contesti molto diversi tra loro: Arts House e Melbourne festival in Australia, Rencontres chorégraphiques internationales de Seine-Saint-Denis e Palais de Tokyo a Parigi, La Biennale Danza di Venezia, Wesleyan University e Macalester College negli USA, Mime Festival al Barbican di Londra, Cabaret Voltaire a Zurigo, A l’Arme Festival a Berlino, Steirischer Herbst a Graz, BIT Teatergarasjen a Bergen, Save Party/Arma 17 a Mosca e il Khidi a Tbilisi per nominarne solo alcuni.
SABATO 20 LUGLIO
TEATRO ANNIBAL CARO
COMPAGNIA ENZO COSIMI
VENERE VS ADONE
fonti William Shakespeare, Marlene Dumas, Andy Warhol
regia, coreografia, scena, video Enzo Cosimi
drammaturgia Maria Paola Zedda, Enzo Cosimi
interpreti Alice Raffaelli, Leonardo Rosadini
disegno luci Giulia Belardi, Enzo Cosimi
costumi Alessandro Lai
realizzazione costumi Giuseppina Angotzi/Sartoria Il Costume
sculture Daniela Dal Cin
sound designer Enzo Cosimi
operatore video Roberto Gentile
organizzazione Pamela Parafioriti
produzione Compagnia Enzo Cosimi, MiC
in collaborazione con AMAT, Residenze Centro di Produzione Orbita/Spellbound
ATCL, KOMM TANZ 2024 Compagnia Abbondanza/Bertoni
in collaborazione con Comune di Rovereto
progetto di residenza nell’ambito di
RAM Residenze artistiche marchigiane
finanziate dalla Regione Marche e dal MiC
prima assoluta
Dopo la realizzazione del progetto Orestea|Trilogia della vendetta Enzo Cosimi nella nuova creazione 2024 Venere vs Adone, approfondisce la sua ricerca concentrandosi sul celebre poemetto shakespeariano. In un percorso attraversato da linguaggi e media diversi, Cosimi rilegge la poetica del drammaturgo inglese creando un mosaico testuale e visivo dove si compongono, come tessere, elementi della contemporaneità e aspetti filologici.
Il dramma di un amore non corrisposto, selvatico e ferale. Il culto dell’immagine del corpo e della forza vitalistica dell’uomo, la relazione dominante con la natura, la violenza della morte sono tracce che percorrono la scrittura compositiva, e che arrivano dal barocco come echi e fantasmi a infestare il contemporaneo.
I corpi che vengono qui riscritti sono solcati da un eccesso che li trasforma, li devasta e li eleva allo stesso tempo. Sono corpi che esondano, che non si allineano alla norma, che travalicano, estendono e dissolvono i loro confini, lasciandosi possedere e trasformare. L’universo queer, che in Cosimi è stato al centro del lavoro sin dall’origine in una critica alla normatività, nel suo interesse per i margini e per l’irregolare, emerge potente e si evidenzia nella metamorfosi dei personaggi che si ribaltano, mettendo in crisi il rapporto antropocentrico con la natura, ibridandosi, lasciandosi attraversare da un vivente non addomesticabile.
In questo nuovo progetto il focus drammaturgico, curato da Cosimi insieme a Maria Paola Zedda, studiosa e curatrice che da anni collabora con la Compagnia, sarà incentrato sulle due figure shakespeariane: Adone rappresentato emblematicamente da un corpo fit, ossessionato non più dalla caccia, quanto dalla costruzione della sua macchina/corpo sculturalizzata e da una Venere lacerata, che cerca disperatamente di accenderne il desiderio. Tra lampi pop e accensioni di dolore, il lavoro recupera alcuni riferimenti cari al coreografo. Primo tra tutti l’immaginario seduttivo e iper-reale della produzione di Andy Warhol, caratterizzate dall’insistenza sull’immagine–corpo, dalla sua mercificazione ed erotizzazione. A contrastarla, come una radiazione, l’accecante e infiammato riferimento alla pittura dell’artista sudafricana Marlene Dumas, che bagna di tinte violente l’apatia inscalfibile di Adone e disegna una Venere posseduta dal sentimento. Sono fiamme, bocche, pose trasfigurate, che si scagliano con virulenza nell’azione, secondo un’eccedenza, un’ostensione, un dono che non lascia scampo neanche alla morte. Il lavoro è interpretato da Alice Raffaelli affiancata dall’athletic coach Leonardo Rosadini, in un’interpretazione che rappresenta l’anima più tribale, animale e dionisiaca della tragedia. I costumi sono realizzati da Alessandro Lai, noto costumista che divide equamente il suo lavoro tra cinema, teatro, televisione e opera. Tra lampi pop e accensioni di dolore, il lavoro recupera alcuni riferimenti cari al coreografo. Primo tra tutti l’immaginario seduttivo e iper-reale del cinema di Paul Morrisey e della produzione di Andy Warhol, caratterizzate dall’insistenza sull’immagine–corpo, dalla sua mercificazione ed erotizzazione, da una quotidianità intossicata che unisce la leggerezza e il dramma, e che non si lascia attraversare dal sentimento. A contrastarla, come una radiazione, l’accecante e infiammato riferimento alla pittura dell’artista sudafricana Marlene Dumas, che bagna di tinte violente l’apatia inscalfibile di Adone e disegna una Venere posseduta dal sentimento. Sono fiamme, bocche, pose trasfigurate, che si scagliano con virulenza nell’azione, secondo un’eccedenza, un’ostensione, un dono che non lascia scampo neanche alla morte. Il lavoro è interpretato da Alice Raffaelli affiancata dall’athletic coach Leonardo Rosadini, in un’interpretazione che rappresenta l’anima più tribale, animale e dionisiaca della tragedia. I costumi saranno realizzati da Alessandro Lai, noto costumista che divide equamente il suo lavoro tra cinema, teatro, televisione e opera.
ENZO COSIMI
Uno dei coreografi più autorevoli e rappresentativi della coreografia italiana, firma con la sua Compagnia oltre 60 coreografie rappresentate nei maggiori Teatri e Festival italiani e stranieri. Le sue creazioni artistiche vedono, nel tempo, collaborazioni importanti, tra cui Fabrizio Plessi, Luigi Veronesi, Miuccia Prada, Daniela Dal Cin, Antonio Marras, Aldo Busi, Stefano Galanti, Aldo Tilocca, Richie Hawtin. Negli ultimi anni, realizza due trilogie, Sulle passioni dell’anima che affronta i temi della paura collettiva, del desiderio e del dolore e Ode alla bellezza, tre creazioni sulla diversità, che segna un impegno politico e sociale nella creazione, indagando la realtà delle persone considerate ai margini. Dal 2018 lavora sul nuovo progetto Orestea – Trilogia della vendetta, con il primo capitolo Glitter in my tears – Agamennone, seguito nel 2020 da Coefore Rock&Roll e nel 2022 da Le Lacrime dell’Eroe. Oreste vs A.i. L’intera trilogia è stata presentata nella sua interezza al Festival RomaEuropa 2022. Nel 2023 vince il bando Progetto speciale del MiC con The Play Garden. A luglio 2024 debutterà al Festival Civitanova danza la nuova creazione Venere vs Adone ispirato all’omonimo poemetto shakespeariano. Nel 2014 riceve il premio Danza&Danza per lo spettacolo Sopra di me il diluvio e nel 2018 il premio nazionale della critica ANCT. Nel 2019 è stato pubblicato un libro monografico intitolato “Enzo Cosimi, una conversazione quasi angelica – 10 domande per uso domestico” a cura di Maria Paola Zedda.
MARTEDÌ 23 LUGLIO
FERMO _ ARENA DI VILLA VITALI
CIVITANOVA DANZA IN TRASFERTA
in collaborazione con Comune di Fermo
UNA NOCHE CON SERGIO BERNAL
Programma
ORGIA
musica Joaquin Turina
coreografia Sergio Bernal
danzano Sergio Bernal, Cristina Cazorla, José Manuel Benítez
FARRUCA DEL MOLINERO
musica Manuel De Falla
coreografia Antonio Ruiz Soler
danza Sergio Bernal
VIVA NAVARRA
musica Albeniz
coreografía e danza Cristina Cazorla
OBERTURA
musica Coetus
coreografia e danza Sergio Bernal
RACHEO
musica Raul Dominguez
coreografia e danza Sergio Bernal, José Manuel Benítez
SIEMPRE LORCA
musica e chitarra Daniel Jurado
voci Paz de Manuel
percussioni Javier Valdunciel
EL ULTIMO ENCUENTRO
musica Alberto Iglesias
coreografia Ricardo Cue
danzano Cristina Cazorla, Sergio Bernal
ZAPATEADO SARASATE
musica Pablo Sarasate
coreografia Antonio Ruiz Soler
danza José Manuel Benítez
SOLEA X BULERIAS
musica e chitarra Daniel Jurado
voci Paz de Manuel
percussioni Javier Valdunciel
coreografia José Manuel Álvarez
danza Sergio Bernal
EL CISNE
musica Camile Saint-Saens
coreografia Ricardo Cue
danza Sergio Bernal
BOLÉRO
musica Maurice Ravel
coreografia Sergio Bernal
danzano Sergio Bernal, Cristina Cazorla, José Manuel Benítez
rappresentante esclusivo italiano Daniele Cipriani Entertainment
Uno spettacolo affascinante ispirato alla cultura gitana, tra vertiginosi assolo e raffinati pas de deux e pas de trois, con la direzione artistica di Ricardo Cue. Tra coreografie originali interpretate da Sergio Bernal, come El ultimo encuentro (sulle note di Hable con ella di Alberto Iglesias) e l’assolo El Cisne (le celebri note de La Morte del Cigno di Camille Saint-Saëns), entrambi di Ricardo Cue, ci sarà anche un’inedita versione del Boléro di Maurice Ravel (la coreografia è di Bernal). Una noche con Sergio Bernal è un visionario racconto per quadri in cui si fondono la tradizione spagnola, l’eleganza della danza classica e il fuoco e la passione del flamenco, espressione e simbolo dello spirito gitano.
SERGIO BERNAL
Considerato il “Re del flamenco”, già primo ballerino del Balletto Nazionale di Spagna, star internazionale del balletto classico e del classico spagnolo, è presente nei più importanti gala di danza di tutto il mondo, da New York a Londra, da Mosca a Dubai, da Madrid a Roma. Questi ultimi mesi lo hanno visto ospite nei maggiori programmi tv in Italia per promuovere il tour della sua compagnia che ha avuto inizio lo scorso aprile (tra i programmi: Domenica In con Mara Venier Rai 1, I Soliti Ignoti con Amadeus Rai 1, Amici di Maria de Filippi Canale 5, Viva Rai 2 con Fiorello, Tutti i sogni ancora in volo con Massimo Ranieri Rai 1 ecc.).
Al termine di un suo recente spettacolo a Madrid, è stato acclamato dal regista Pedro Almodòvar mentre Roberto Capucci, maestro dell’alta moda, ha voluto creare per lui un costume ispirato ai toreador di Spagna. Tanto intenso il suo carisma che Sergio Bernal ha persino ispirato il profumo “Sergio” della creatrice di fragranze, Laura Bosetti Tonatto.
Nato a Madrid nel 1990, Sergio Bernal viene ammesso nel 2002 al Real Conservatorio de Madrid Mariemma. Danza sin da giovanissimo con diverse compagnie e nel 2008 entra a far parte, con il ruolo di primo ballerino, della Compañía de Rafael Aguilar. Da allora collabora con grandi artisti internazionali, come Aída Gomez, Antonio Najarro, Carlos Saura, oltre che con il Nuevo Ballet Espanol e danza nello spettacolo Mudanzas Boleras, girando tutto il mondo. Il suo repertorio include lavori di celebri coreografi spagnoli, come Il cappello a tre punte – Farruca e Puerta de Tierra di Antonio Ruiz Soler, Boléro 1830 di Mariemma, il ruolo di Don José in Carmen e il Bolero di Rafael Aguilar, Niña de Fuego di Angel Rodriguez, Bolero di Paco Pozo, El último encuentro e Concierto Andaluz di Ricardo Cue, entrambi con la danzatrice Lola Greco. Ha vinto la Maratón de Danza de Madrid. Nel settembre 2012 entra a far parte del Ballet Nacional de España, dove nel 2016 viene nominato primo ballerino. Nel 2019 fonda con Ricardo Cue la Sergio Bernal Dance Company in procinto di iniziare un tour internazionale nella prossima stagione. È regolarmente ospite di gala internazionali di danza Les Étoiles di Daniele Cipriani, diventando vero beniamino del pubblico.
Quando appare nella penombra la sua silhouette, esile e possente al contempo, un frisson attraversa la platea. E al primo suo balzo felino il pubblico, già completamente ipnotizzato, sa senza il minimo dubbio che quel danzatore, flessuoso come un gatto e scattante come una pantera, è proprio lui, il protagonista assoluto della danza spagnola oggi. Di Bernal si può dire che incarna al contempo il vigore primordiale della danza iberica, alla ricerca del contatto con la terra, sposato con la raffinatezza estetica del danza classica, sempre in procinto di spiccare il volo poiché protesa verso l’aria in quanto, grazie alla duplice cifra della sua danza che sposa il vigore della danza tradizionale spagnola con la luminosità del balletto classico, il bailaor madrileno porta in scena il calore rovente del sole spagnolo, ma anche il suo fulgore. Lui è, come lo descrive il coreografo Ricardo Cue che firma alcune delle sue coreografie di maggior impatto, “la forza e la bellezza”.
MERCOLEDÌ 31 LUGLIO
TEATRO ROSSINI
COMPAGNIE ACCRORAP
PRÉLUDE
coreografia Kader Attou
interpreti Antuf “Jkay” Hassani, Azdine Bouncer
Alexis de Saint Jean, Damien Bourletsis, Simon Hernandez
Aline Lopes, Yann Miettaux, Nabjibe Said, Margaux Senechault
musica Romain Dubois
luci Cécile Giovansili-Vissière
produzione Compagnie Accrorap
coproduzione Scènes et Cinés, Scène conventionnée d’intérêt nationale – Art en Territoire
prima nazionale
Come preludio all’insediamento della compagnia Accrorap nel sud della Francia, questo brano è l’invito rivolto dal coreografo Kader Attou a danzatori professionisti di hip-hop della regione ad entrare nel suo universo artistico. Questo lavoro “a tutto tondo e senza limiti“ è stato presentato per la prima volta nell’ambito del Festival de Marseille 2022. Concepito al fine di raggiungere tutti i generi di pubblico e portare la danza hip-hop in luoghi non comuni e ai confini della pura scrittura coreografica così da creare nuovi legami tra il territorio e gli artisti.
Prélude è la storia dell’incontro tra la musica di Romain Dubois e la fisicità dei danzatori. La musica, un crescendo ritmico e melodico, trattiene in un’intensità che diventa tensione. Il virtuosismo dei danzatori batte all’unisono con la musica e l’attenzione del pubblico. La tensione cresce e i corpi dei danzatori sono un tutt’uno. Gli spettatori sono coinvolti nell’energia brutale che li conduce a sperimentare forti emozioni. In apnea, partecipano al viaggio lasciandosi andare fino alla liberazione finale.
KADER ATTOU
Danzatore, coreografo e direttore artistico della compagnia Accrorap, Kader Attou è uno dei maggiori esponenti della danza hip-hop. Con un approccio artistico umanista e aperto al mondo, che fonde le influenze e abbatte le barriere tra i generi. Kader Attou ha contribuito a trasformare l’hip-hop in una nuova forma di danza d’autore riconosciuta come una specificità tutta francese.
Nel 1989, nell’entusiasmo della scoperta della breakdance, Kader Attou crea la compagnia Accrorap con i suoi amici circensi Eric Mezino, Chaouki Saïd, Lionel Frédoc e Mourad Merzouki per allontanarsi dalle performance di strada e dare un senso alle loro coreografie. Acrobazie, break e danza classica fanno di Athina un successo alla Biennale di Danza di Lione del 1994, preannunciando una rivoluzione coreografica e la nascita della danza hip-hop capace di conquistare il palcoscenico del teatro istituzionale .
A partire dal 1996, Kader Attou è direttore unico della compagnia Accrorap e prosegue l’avventura con numerose creazioni e tournée in Francia e all’estero. La sua danza è all’insegna della condivisione, del dialogo tra culture e dello scambio di visioni estetiche. Il suo lavoro si ispira a diverse discipline, tra cui il circo, la danza contemporanea, la danza indiana, le arti visive, la musica araba tradizionale, la musica classica, l’hip-hop e la musica elettroacustica. I suoi viaggi e i suoi incontri forniscono il materiale per il suo lavoro. Anokha (2000), ad esempio, fonde hip-hop e danza classica indiana, mentre Les corps étrangers (2006) getta un ponte tra Francia, India, Brasile, Algeria e Costa d’Avorio. In quanto figlio di immigrati, le questioni dell’identità, della differenza e dell’alterità sono alla base del suo approccio, che trasforma la sua danza in un luogo di convergenza dove si costruisce una comunità di corpi e di emozioni.
Fin dall’inizio, ha visto la danza hip-hop come un’arte e una disciplina di ricerca, ma anche – ed è questo che la rende così unica – come un modo per testimoniare la condizione umana e riflettere sulle questioni sociali. Prendendosi la libertà di inventare una danza ricca che non si vieta nulla, non smette di rinnovare creativamente l’hip-hop senza rinnegarne i valori fondanti. Con Symfonia Piesni Załosnych del compositore polacco Henryk Górecki, sarà l’unico coreografo hip-hop a creare da un’opera musicale classica completa, esplorando il legame tra le energie e le intenzioni della sua danza plurale e quelle della musica e degli strumenti. Nel 2021, ha creato Les Autres, un pezzo per sei danzatori dall’estetica hip-hop e contemporanea, e due musicisti con strumenti tanto rari quanto atipici, un Cristal Baschet e un theremin. In questo lavoro, Kader Attou rinnova il dialogo tra musica, danza e scenografia in un universo che privilegia lo strano e il poetico.
Nel 2008, Kader Attou è stato nominato direttore del CCN de La Rochelle et du Poitou-Charentes, diventando il primo coreografo hip-hop a dirigere un’istituzione di questo tipo. Sviluppa un progetto culturale su larga scala con una forte dimensione internazionale. Ha sostenuto la nascita di diverse compagnie e nel 2016 ha creato il Festival Shake per sostenere la diversità della danza hip-hop. Nel 2013 è stato è stato promosso al grado di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres. Nel 2015 è stato nominato Chevalier dell’Ordre National de la Légion d’Honneur.
Dal 2022, la compagnia ha sede presso la Friche la Belle de Mai di Marsiglia, nel sud della Francia. È artista associato di Scènes et Cinés, Scène conventionnée Art en territoire.
GIOVEDÌ 1 AGOSTO
MACERATA _ ARENA SFERISTERIO
DANZA ALL’OPERA
un progetto di Macerata Opera Festival
con Civitanova Danza
ATERBALLETTO / MARCOS MORAU
NOTTE MORRICONE
regia e coreografia Marcos Morau
musiche Ennio Morricone
direzione e adattamento musicale Maurizio Billi
sound design Clara Aguilar
scene e luci Marc Salicrú
costumi Silvia Delagneau
produzione Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto
commissione, coproduzione, prima rappresentazione outdoor Macerata Opera Festival
coproduzione, prima rappresentazione indoor Fondazione Teatro di Roma
coproduttori Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
Centro Servizi Culturali Santa Chiara Trento, Centro Teatrale Bresciano
coproduzione Ravenna Festival | Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
prima rappresentazione outdoor
Per la danza, debutta allo Sferisterio una nuova creazione dal titolo Notte Morricone in collaborazione con la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, ideata e firmata dal premiato coreografo spagnolo Marcos Morau con le musiche del celebre autore italiano di colonne sonore.
Marcos Morau studia coreografia all’Institut del Teatre di Barcelona, al Conservatorio Superior de Danza di Valencia e al Movement Research di New York. La sua formazione artistica non si limita alla danza, ma si estende a discipline quali la fotografia e il teatro. Nel 2005 fonda La Veronal, una compagnia costituita da artisti provenienti da diverse discipline, tra cui danza, cinema, fotografia e letteratura. Morau, tra i molti riconoscimenti, ha ricevuto il National Dance Award 2013 dello Stato spagnolo e il Sebastià Gasch Award. I lavori della compagnia sono presentati in festival e teatri di rilievo in tutto il mondo: Théâtre national de Chaillot di Parigi, Biennale di Venezia, Oslo Opera, Julidans Amsterdam, Tanz im August di Berlino, Romaeuropa Festival, SIDance Festival Seoul, Sadler’s Wells di Londra, Internationale Tanzmesse di Düsseldorf.
SABATO 28 SETTEMBRE
FOCUS ALESSANDRO SCIARRONI
˃ ore 17.30 e ore 19.30 SPAZIO MULTIMEDIALE SAN FRANCESCO
- 22 NO. 2
˃ ore 20 TEATRO ANNIBAL CARO
U.
[UN CANTO]
˃ ore 21.30 e ore 23 SPAZIO MULTIMEDIALE SAN FRANCESCO
SAVE THE LAST DANCE FOR ME
- 22 NO. 2
di Alessandro Sciarroni
con Marta Ciappina
musica Jean Sibelius [Op. 22 No. 2, Tuonelan joutsen]
costumi Ettore Lombardi
cura, promozione e sviluppo Lisa Gilardino
produzione esecutiva Chiara Fava
cura tecnica Valeria Foti
commissione Festival Bolzano Danza | Tanz Bozen
produzione MARCHE TEATRO Teatro di Rilevante Interesse Culturale, Corpoceleste_C.C.00#
in coproduzione con Festival Bolzano Danza | Tanz Bozen
con il sostegno di NOI Techpark Südtirol/Alto Adige
Op. 22 No. 2 nasce da un’idea di Emanuele Masi
nell’ambito della rete Swans never die
un progetto di Lavanderia a Vapore – Centro di Residenza per la Danza (Piemonte dal Vivo – Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo, Coorpi, Didee Arti e Comunicazione, Mosaico Danza, Zerogrammi)
Operaestate Festival Veneto e Centro per la Scena Contemporanea CSC Bassano del Grappa
Triennale Milano Teatro, Fondazione Teatro Grande di Brescia
Festival Bolzano Danza – Fondazione Haydn, Gender Bender Festival
Memory in Motion. Re-Membering Dance History (Mnemedance) – Università Ca’ Foscari Venezia
DAMS – Università degli Studi di Torino
Op. 22 No. 2 è un solo di Alessandro Sciarroni creato per Marta Ciappina, danzatrice con la quale il coreografo collabora da diversi anni. Commissionato dal Festival Bolzano Danza, l’opera è ispirata al poema sinfonico del compositore finlandese Jean Sibelius Il cigno di Tuonela, basato sul poema epico Kalevala della mitologia finlandese.
Alessandro scrive una figura femminile agghindata di piume affilate e dotata di unghie limate. Eppure, nascosti dal luccichio di un presunto vigore, gli occhi appaiono ridotti a una sottile fessura, l’eloquio zoppicante al cospetto della morte, la pelle tremolante. Non sono forse io? Ex bambina che ha ridicolizzato la vita sfidando gli eventi con frecce purple. Lo scrittore si avvicina, comprende e non teme. La felicità è afferrata. Grazie. Marta
U.
di Alessandro Sciarroni
con Raissa Avilés, Alessandro Bandini, Margherita D’Adamo
Nicola Fadda, Diego Finazzi, Lucia Limonta, Annapaola Trevenzuoli
casting, direzione musicale, training vocale Aurora Bauzà & Pere Jou
casting, consulenza drammaturgica, training fisico Elena Giannotti
styling Ettore Lombardi
disegno luci e cura tecnica Valeria Foti
cura, consiglio e sviluppo Lisa Gilardino
amministrazione e produzione esecutiva Chiara Fava
casting, relazioni stampa e comunicazione Pierpaolo Ferlaino
social media Giulia Traversi
produzione Corpoceleste_C.C.00#, MARCHE TEATRO Teatro di Rilevante Interesse Culturale
coproduzione Progetto RING [Festival Aperto – Fondazione I Teatri Reggio Emilia, Bolzano Danza
Fondazione Haydn, FOG Triennale Milano Performing Arts, Torinodanza Festival
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale], CENTQUATRE – PARIS, Festival D’Automne à Paris
Snaporazverein, Maison de la Musique de Nanterre e partner in via di definizione
in collaborazione con Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa
con il supporto di Dance Reflections by Van Cleef & Arpels
- è una performance musicale, un concerto, la cui drammaturgia, curata da Alessandro Sciarroni con Aurora Bauzà e Pere Jou, è costituita da canti corali tratti dal repertorio italiano composti tra la metà del secolo scorso e i giorni nostri.
Per l’occasione l’artista mette assieme un nuovo gruppo di interpreti. Attraverso un accurato processo di ricerca e selezione, nasce un coro di sette cantanti con formazione ed esperienze vocali molto diversificate. La prima intuizione sulla ricerca nasce grazie a una commissione della Fondazione Cartier che invita l’artista nel Novembre 2022 a co-curare una delle sue Soirées Nomades. In questa occasione, dieci cori folkloristici provenienti da diverse nazioni si esibiscono negli spazi espositivi della Triennale di Milano eseguendo canti tradizionali che parlano di amore, natura,
esilio e resistenza. L’artista rimane particolarmente colpito dal repertorio dei due gruppi italiani invitati: il coro maschile “Voci dalla Rocca” e quello misto dei giovanissimi “Piccoli Cantori della Brianza”.
Questa musica d’ispirazione popolare affonda le radici nel secolo scorso, nonostante alcuni dei compositori che s’inscrivono in questo genere siano ancora attivi, come Renzo Bertoldo, Piercarlo Gatti e Bepi de Marzi. Un altro elemento di fascinazione nei programmi di questi cori è il fatto che l’elemento popolare si possa fondere, a volte, con quello cantautorale. Come nel caso di “Dolce sentire” di Riz Ortolani che è allo stesso tempo colonna sonora del film
di Franco Zeffirelli Fratello Sole, Sorella Luna, e canto religioso.
In U. l’alternanza tra canti corali e silenzio dà corpo a una coreografia di voci: un inno di gioia, speranza e amore, una sfida (quasi) impossibile?
SAVE THE LAST DANCE FOR ME
invenzione Alessandro Sciarroni
con Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini
collaborazione artistica Giancarlo Stagni
musica Aurora Bauzà e Pere Jou (Telemann Rec.)
abiti Ettore Lombardi
direzione tecnica Valeria Foti
tecnico di tournée Cosimo Maggini
promozione, consiglio, sviluppo Lisa Gilardino
amministrazione, produzione esecutiva Chiara Fava
comunicazione Pierpaolo Ferlaino
produzione corpoceleste_C.C.00#, MARCHE TEATRO Teatro di Rilevante Interesse Culturale
coproduzione Santarcangelo Festival, B.Motion, Festival Danza Urbana
Alessandro Sciarroni è artista associato del CENTQUATRE – PARIS e della Triennale Milano Teatro 2022-2024
In Save the last dance for me Alessandro Sciarroni lavora assieme ai danzatori Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini sui passi di un ballo bolognese chiamato Polka Chinata. Si tratta di una danza di corteggiamento eseguita in origine da soli uomini e risalente ai primi del ‘900: fisicamente impegnativa, quasi acrobatica, prevede che i danzatori abbracciati l’un l’altro, girino vorticosamente mentre si piegano sulle ginocchia quasi fino a terra.
Il lavoro nasce in collaborazione con Giancarlo Stagni, un maestro di balli Filuzziani che ha ridato vita a questa antica
tradizione grazie alla riscoperta e allo studio di alcuni video di documentazione risalenti agli anni ’60. Sciarroni scopre
questa danza nel dicembre 2018 quando la danza era praticata in Italia solo da 5 persone in tutto. Per questa ragione, il progetto è composto da una performance eseguita dai due danzatori e da una serie di workshop volti a diffondere e ridare vita a questa tradizione popolare in via d’estinzione.
ALESSANDRO SCIARRONI
Artista italiano attivo nell’ambito delle performing arts, con una formazione nel campo delle arti visive e di ricerca teatrale. I suoi lavori partono da un’impostazione concettuale di matrice duchampiana, facendo ricorso ad un impianto teatrale, e sono ospitati in festival, musei e spazi non convenzionali, in tutta Europa, Nord America, Sud America e Asia. Nelle sue creazioni coinvolge artisti provenienti da diverse discipline, facendo proprie le tecniche della danza, del circo o dello sport. I suoi lavori tentano di disvelare, attraverso la ripetizione di una pratica fino ai limiti della resistenza fisica, le ossessioni, le paure e la fragilità dell’atto performativo, alla ricerca di una relazione empatica tra spettatori e interpreti. Nel 2019 gli viene assegnato il Leone d’Oro alla carriera per la Danza.
BIGLIETTI
TEATRO ROSSINI
23 giugno Dancing Italy Gala
4 luglio Carolyn Carlson & Tero Saarinen
31 luglio Compagnie Accrorap
I settore 20 euro ridotto* 15 euro
II settore 15 euro ridotto* 10 euro
III settore 10 euro ridotto* 8 euro
13 luglio Riva & Repele
posto unico numerato 15 euro ridotto* 10 euro
TEATRO ANNIBAL CARO
13 luglio Dewey Dell
20 luglio Compagnia Enzo Cosimi
28 settembre U
posto unico numerato 10 euro ridotto* 8 euro
TEATRO CECCHETTI
13 luglio Cantiere aperto per Ti ricordi il futuro?
posto unico numerato 8 euro ridotto* 5 euro
SPAZIO MULTIMEDIALE SAN FRANCESCO
28 settembre OP.22 NO.2 / Save the last dance for me
posto unico numerato 8 euro ridotto* 5 euro
VILLA VITALI, FERMO
23 luglio Una noche con Sergio Bernal 25 euro ridotto* 20 euro
SFERISTERIO, MACERATA
1 agosto Notte Moricone da 16 a 70 euro
RIDUZIONI per under 24, over 65, abbonati stagione 23/24 Teatro Rossini di Civitanova Marche, iscritti scuole danza e recitazione e convenzionati vari.
Per Una noche con Sergio Bernal riduzione valida anche per abbonati stagione 23/24 Teatro dell’Aquila di Fermo.
ABBONAMENTI & CARNET
ABBONAMENTO INTERO FESTIVAL > sconto 25%
[11 spettacoli, escluso Notte Moricone]
115 euro 85 euro ridotto
CARNET FESTIVAL NEL FESTIVAL > sconto 22%
[3 spettacoli, intera giornata del 13/07_ previsto BUS NAVETTA]
25 euro ridotto* 18 euro
CARNET FOCUS ALESSANDRO SCIARRONI > sconto 22%
[3 spettacoli, intera giornata del 28/09]
20 euro ridotto* 14 euro
VENDITA ABBONAMENTI, CARNET & BIGLIETTI
da sabato 11 maggio
BIGLIETTERIE & INFORMAZIONI
TEATRO ROSSINI 0733 812936
giovedì e venerdì ore 17.30 – 19.30; sabato ore 10 – 12
il giorno di spettacolo dalle ore 18.30
TEATRO ANNIBAL CARO 0733 892101
venerdì ore 10 – 12
il giorno di spettacolo dalle ore 18.30
sabato 13 luglio aperta da un’ora prima dell’inizio
TEATRO CECCHETTI 0733 817550
il giorno di spettacolo dalle ore 19
SPAZIO MULTIMEDIALE SAN FRANCESCO
biglietteria presso Teatro Annibal Caro
sabato 28 settembre aperta dalle ore 16.30
UFFICI TDIC 0733 812936 info@teatridicivitanova.com
lunedì – venerdì ore 9.30 – 13.30; martedì e giovedì anche ore 15.30 – 18.30
TEATRO DELL’AQUILA 0734 284295
VILLA VITALI 331 2767671
SFERISTERIO 0733 230735
AMAT & BIGLIETTERIA DEL CIRCUITO 071 2072439
lunedì – venerdì orario 10 – 16
VENDITA ONLINE
www.vivaticket.com
aggravio del costo in favore del gestore del servizio e non consente di accedere alle categorie ridotte
INIZIO SPETTACOLI
21.30
Festival nel festival 13 luglio: Teatro Cecchetti ore 20; Teatro Rossini ore 21, Teatro Annibal Caro ore 22.30
Focus Alessandro Sciarroni 28 settembre: Spazio Multimediale San Francesco OP.22 NO.2 ore 17.30 e ore 19.30; Teatro Annibal Caro ore 20, Spazio Multimediale San Francesco Save the last dance for me ore 21.30 e ore 23
Notte Moricone ore 21
BUS NAVETTA
sabato 13 luglio, partenza dal Teatro Rossini per il Teatro Annibal Caro e ritorn
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