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RESIDENZE ARTISTICHE MARCHIGIANE, CIVITANOVA MARCHE “CASA DELLA DANZA” AL TEATRO ANNIBAL CARO LA COMPAGNIA PARINI SECONDO PREPARA IL LAVORO ATTESO AL PROSSIMO CIVITANOVA DANZA FESTIVAL

Il Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche rinnova la sua vocazione di luogo dedicato alla creazione artistica ospitando in questi giorni la Compagnia Parini Secondo in residenza per la creazione di Do around the world, realizzata nell’ambito del programma del Centro di Residenza regionale RAM – Residenze Artistiche Marchigiane, un progetto di AMAT, Azienda Teatri di Civitanova, con Inteatro, e sostenuto da Ministero della Cultura e Regione Marche. Lo spettacolo, nella sua forma definitiva, è atteso in scena nella prossima edizione del festival Civitanova Danza che dal mese di luglio festeggia l’importante traguardo della trentesima edizione.

 

Perseguendo nella ricerca online che trova una sua traduzione fisica e corporea, Parini Secondo si riavvicina al mondo del gioco, affascinato dal salto della corda sia come pratica atletica che come elemento ritmico. “Consideriamo le parole di Kyra “nel salto della corda, musica e atletismo vanno mano nella mano” come un punto di partenza per riavvicinare il corpo alle pratiche musicali – scrive la compagnia nelle note al lavoro – che l’ascolto commerciale e di massa ha divorziato, partendo dai ritmi tipici dei giochi della nostra infanzia per costruire una partitura coreografica per due saltatori e un musicista in cui corpo e corda sono un’unica tecnologia sonora. Insieme alle tecniche di salto, vengono evocate dalla memoria collettiva filastrocche e handclapping games, pratiche ludiche infantili e femminili che guidano ancora oggi il nostro ascolto quotidiano, riflettendo quei ritmi incarnati che l’ascolto massivo e commerciale ha tentato di separare dal corpo: Parini ricollega suono e corpo, voce e movimento, corde e mani. Il nostro interesse per il salto della corda parte da questa potente unione tra l’atleta e il bambino, due figure eroiche che, insieme al poeta, condividono uno stretto rapporto con la morte (Furio Jesi 1958). La costruzione coreografica non è altro che la somma di esercizi e giochi eseguiti in un contesto ritmico – e ovviamente spaziale – in cui l’attenzione non è virtuosa, ma sottile. La sottigliezza è data dal misterioso rapporto tra allenamento, gioco e performance, tra intimità fisica, abbandono e sguardo dell’osservatore.

 

Lo spettacolo è una produzione Perypezye Urbane, in collaborazione con parsec Bologna, Orobie Residenze Artistiche (Sondrio). Info su www.amatmarche.it.teatro annibal caro_Civitanova

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