di Monica Guerzoni
Primo strappo ufficiale di un pezzo di minoranza rispetto alla linea di Matteo Renzi. «La riforma Boschi – dicono i dieci – disegna un bicameralismo confuso»
Dieci parlamentari del Pd voteranno No al referendum costituzionale, convinti che la riforma Boschi disegni un «bicameralismo confuso» e un «procedimento legislativo farraginoso». È il primo strappo ufficiale di un pezzo di minoranza rispetto alla linea di Renzi, che ha puntato tutte le sue carte sulla consultazione di autunno. I firmatari del documento – Paolo Corsini, Nerina Dirindin, Luigi Manconi, Claudio Micheloni, Massimo Mucchetti, Lucrezia Ricchiuti, Walter Tocci, Luisa Bossa, Angelo Capodicasa, Franco Monaco – assicurano che la scelta di smarcarsi «non è un no al governo». Ma al tempo stesso rimarcano che la loro è «una posizione in dissenso da quella ufficiale del Pd» e invocano libertà di coscienza, ricordando come «a norma di statuto, su principi e impianto costituzionale, non si dia disciplina di partito».Una posizione di rottura, che potrebbe aprire la strada ad altri smarcamenti, anche nell’area bersaniana.
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