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Sei spettacoli per la nuova e attesa stagione del Teatro Rossini di Civitanova Marche

conferenza stampaSei spettacoli in abbonamento per la nuova e attesa stagione del Teatro Rossini di Civitanova Marche
nata dalla rinnovata collaborazione tra il Comune di Civitanova Marche, l’Azienda Teatri di Civitanova e
l’AMAT, con il contributo della Regione Marche e del MiC.
Il sipario si apre il 17 dicembre su Trappola per topi con Lodo Guenzi, regia di Giorgio Gallione. Il 25
novembre 1952 all’Ambassadors Theatre di Londra andava in scena per la prima volta il lavoro di Agatha
Christie e da allora, per 70 anni ininterrottamente, il sipario si è alzato su questa commedia “gialla” senza
tempo e di straordinaria efficacia scenica.
L’11 gennaio spazio alla comicità intelligente e acuta di Massimo Lopez e Tullio Solenghi in Dove eravamo
rimasti, “spettacolo di arti varie” come recita il sottotitolo. “La sensazione più esaltante del nostro ultimo
spettacolo, Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show – raccontano gli artisti -, è stata quella di avere di fronte a
noi ogni sera non soltanto un pubblico empatico e festoso, ma una sorta di famiglia allargata, dei veri e propri
parenti che hanno condiviso alcuni momenti della nostra avventura scenica con frammenti della loro vita. Ecco
perché abbiamo voluto ripartire proprio da qui, non a caso l’abbiamo battezzato Dove eravamo rimasti”. Lo
spettacolo nasce dalla collaborazione con Giorgio Cappozzo e vede in scena la Jazz Company diretta da
Gabriele Comeglio.
Saranno famosi è stata una delle serie tv più famose e indimenticabili ma è stato anche un film e un musical di
successo internazionale. La nuova versione firmata da Luciano Cannito, che unisce l’esperienza di regista a
quella di coreografo internazionale, giunge al Rossini il 3 febbraio – Saranno famosi. Fame the Broadway
musical – e si annuncia un trionfo di canto, danza, musica, recitazione, in una narrazione dinamica e
travolgente. La scelta registica e l’adattamento di Cannito sposta l’azione dagli anni Ottanta ai nostri giorni, per
rendere lo spettacolo più vicino alle nuove generazioni, e più facilmente identificabile nel pubblico di oggi. Tra
gli interpreti – Barbara Cola, Garrison Rochelle, Lorenza Mario, Stefano Bontempi – nomi importanti per
talento e versatilità che li connota.
Alessio Boni e Iaia Forte sono gli straordinari protagonisti di Iliade. Il gioco degli dèi, pièce scritta e
portata in scena dal “quadrivio” – formato da Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e
Marcello Prayer – a dieci anni dalla nascita, dopo i successi de I Duellanti e Don Chisciotte. Lo spettacolo, a
Civitanova Marche il 20 febbraio, torna ai miti più antichi della poesia occidentale e alla guerra di Troia, la
madre di tutte le guerre. Gli dèi immortali sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla. Capricciosi,
vendicativi, disumani, gli dèi vivono una vita nella quale da sempre si rispecchia la tragedia dei mortali ma da
un po’di tempo qualcosa è cambiato, sono diventati pallidi, immagini sbiadite dell’antico splendore, hanno perso
i loro poteri e non sanno spiegarsi né come né quando sia iniziato il loro tramonto.
Uno dei più importanti film della carriera di Federico Fellini arriva in scena a teatro il 2 marzo. Monica
Guerritore adatta, dirige e interpreta con Claudio Casadio il celebre Ginger & Fred, storia di due anziani
ballerini di avanspettacolo, interpretati al cinema da Giulietta Masina e Marcello Mastroianni. Dopo anni di
separazione e un’esistenza lontana dalle luci del varietà, la coppia si incontra nuovamente sul set di una
trasmissione televisiva all’insegna della nostalgia.
La stagione in abbonamento del Teatro Rossini si avvia alla conclusione il 27 marzo con Ambra Angiolini,
diretta da Giorgio Gallione, che grazie alla scrittura limpida, poetica, teatralissima e immaginifica di Viola
Ardone, in Oliva Denaro porta in scena la storia di tutte le donne che ancora oggi pensano e temono di non
aver scelta, costrette da una legge arcaica e indecente (lo stupro fino al 1981 era considerato solo oltraggio alla
morale e non reato contro la persona) ad accettare un aguzzino e un violentatore tra le mura di casa. Una
storia di ieri e di oggi, che parla di libertà, civiltà e riscatto.
Dal 19 al 21 ottobre rinnovo abbonamenti, nuovi abbonamenti 26, 27 e 28 ottobre. Info uffici Teatri di
Civitanova 0733 812936, AMAT 071 2072439, www.amatmarche.net, www.tdic.it. Inizio spettacoli ore 21.15.

4

17
DICEMBRE
TRAPPOLA
PER TOPI
di Agatha Christie
traduzione e adattamento Edoardo Erba
con Lodo Guenzi
e con Claudia Campagnola, Dario Merlini
Stefano Annoni, Maria Lauria, Marco Casazza
Tommaso Cardarelli, Raffaella Anzalone
regia Giorgio Gallione
scene Luigi Ferrigno
costumi Francesca Marsella
musiche Paolo Silvestri
luci Antonio Molinaro
produzione La Pirandelliana

Il 25 novembre 1952 all’Ambassadors Theatre di Londra andava in scena per la prima volta Trappola per topi di
Agatha Christie. Da allora, per 70 anni ininterrottamente, il sipario si è alzato su questa commedia “gialla”
senza tempo e di straordinaria efficacia scenica. Ed ora tocca a noi… Non è consueto per me, spesso regista
drammaturgo in proprio, misurarmi con un classico della letteratura teatrale. Certo da interpretare, ma da
servire e rispettare. Ma non ho avuto dubbi ad accettare. Perché Trappola per topi ha un plot ferreo ed
incalzante, è impregnata di suspense ed ironia, ed è abitata da personaggi che non sono mai solo silhouette o
stereotipi di genere, ma creature bizzarre e ambigue il giusto per stimolare e permettere una messa in scena
non polverosa o di cliché. In fondo è questo che cerco nel mio lavoro: un mix di rigore ed eccentricità.
D’altronde, dice il poeta, il dovere di tramandare non deve censurare il piacere di interpretare. Altra
considerazione: nonostante l’ambientazione d’epoca e tipicamente British, il racconto e la trama possono essere
vissuti come contemporanei, senza obbligatoriamente appoggiarsi sul già visto, un po’ calligrafico o di maniera,
fatto spesso di boiserie, kilt, pipe e tè. Stereotipi della Gran Bretagna non lontani dalla semplicistica visione
dell’Italia pizza e mandolino. Credo che i personaggi di Trappola nascano ovviamente nella loro epoca, ma siano
vivi e rappresentabili oggi, perché i conflitti, le ferite esistenziali, i segreti che ognuno di loro esplicita o
nasconde sono quelli dell’uomo contemporaneo, dell’io diviso, della pazzia inconsapevole. E credo riusciremo a
dimostrarlo grazie alla potenza senza tempo di Agatha Christie, ma anche e soprattutto con il talento e
l’adesione di una compagnia di artisti che gioca seriamente con un’opera “chiusa” e precisa come una filigrana,
che però lascia spazio all’invenzione e alla sorpresa. In questo la scelta di Lodo Guenzi come protagonista è
emblematica, una promessa di imprevedibilità e insieme di esattezza. Come sempre: metodo e follia. E poi c’è
la neve, la tormenta, l’incubo dell’isolamento e della bivalenza, il sospetto e la consapevolezza che il confine tra
vittima e carnefice può essere superato in qualsiasi momento. Ingredienti succosi ed intriganti che spero
intrappoleranno il pubblico. Giorgio Gallione

5

11
GENNAIO
DOVE ERAVAMO
RIMASTI
spettacolo di arti varie scritto e interpretato da Massimo Lopez, Tullio Solenghi
con la collaborazione di Giorgio Cappozzo
con Jazz Company diretta da Gabriele Comeglio
produzione International Music and Arts

La sensazione più esaltante del nostro ultimo spettacolo, Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show, è stata quella
di avere di fronte a noi ogni sera non soltanto un pubblico empatico e festoso, ma una sorta di famiglia
allargata, dei veri e propri parenti che hanno condiviso alcuni momenti della nostra avventura scenica con
frammenti della loro vita. Ecco perché abbiamo voluto ripartire proprio da qui, non a caso l’abbiamo battezzato
Dove eravamo rimasti.
Questo nostro nuovo spettacolo proporrà numeri/sketch/brani musicali/contributi video, con alcuni picchi di
comicità come una lectio magistralis di Sgarbi/Lopez, un affettuoso omaggio all’avanspettacolo, l’inedito Renato
Zero di Solenghi o il confronto Mattarella/Berlusconi, inseriti nella nostra ormai collaudata dimensione dello
show.
Il filo conduttore sarà quello di una chiacchierata tra amici, la famiglia allargata di cui sopra, che collegherà i
vari momenti di spettacolo. La band del maestro Gabriele Comeglio sarà ancora una volta con noi sul palco,
irrinunciabile “spalla” della cornice musicale. L’intento è quello di stupire ed emozionare ancora una volta quei
meravigliosi “parenti” seduti giù in platea. Massimo Lopez, Tullio Solenghi

6

3
FEBBRAIO
SARANNO
FAMOSI
FAME
THE BROADWAY
MUSICAL
da un’idea di David De Silva
testi José Fernandez
liriche Jacques Lévy
musiche Steve Margosh
Fame scritto da Dean Pitchford e Michael Gor
traduzione, adattamento, regia e coreografie Luciano Cannito
con Barbara Cola, Garrison Rochelle
Lorenza Mario, Stefano Bontempi
scene Italo Grassi
costumi Maria Filippi
direzione musicale Giovanni Maria Lori
arrangiamenti musicali Pino Perris
coreografo associato Fabrizio Prolli
vocal trainer Ivan Lazzara
produzione Fabrizio Di Fiore Entertainment

Saranno famosi è stata una delle serie tv più famose e indimenticabili. Ma è stato anche un film e un musical di
successo internazionale. La trama racconta la vita degli allievi e gli insegnanti della rinomata ed esclusiva
scuola di Performing Arts di New York. Un gruppo di ragazzi, la loro passione e la loro dedizione per il mondo
dello spettacolo, una storia che continua a conquistare ed emozionare nuove generazioni di pubblico ed ispirare
miriadi di giovani talenti. Saranno Famosi è un fenomeno leggendario ed intramontabile della cultura pop. Un
titolo talmente famoso da essere entrato nell’immaginario della gente come sinonimo di desiderio di realizzare il
proprio sogno nel mondo dello spettacolo. Il duro lavoro, la competizione artistica, il sudore, la passione, gli
amori, le sconfitte e i successi. Fabrizio Di Fiore Entertainment con la compagnia Roma City Musical, reduce dal
successo di pubblico e botteghino di 7 Spose per 7 Fratelli, portano in scena un musical pieno di energia,
intenso e coinvolgente che, oltre a proporre la famosissima canzone Fame vincitrice di un Academy Award, ha
una colonna sonora con nuovi brani, orchestrazioni moderne, nuove coreografie in collaborazione con un team
di straordinari talenti della tv e del teatro musicale italiano. Questa nuova versione firmata da Luciano Cannito,
che unisce l’esperienza di regista a quella di coreografo internazionale, sarà un trionfo di canto, danza, musica,
recitazione, in una narrazione dinamica e travolgente. La scelta registica e l’adattamento di Cannito sposta
l’azione dagli anni Ottanta ai nostri giorni, per rendere lo spettacolo più vicino alle nuove generazioni, e più
facilmente identificabile nel pubblico di oggi. Le scene sono firmate da Italo Grassi, i costumi da Maria Filippi, la
direzione musicale da Giovanni Maria Lori, gli arrangiamenti musicali da Pino Perris e le coreografie da Luciano
Cannito e Fabrizio Prolli. Tutte figuro di spicco nel mondo del musical, del teatro e degli show pop internazionali
che daranno una nuova luce a questo titolo e renderanno questo allestimento totalmente diverso dalle edizioni
precedenti. Tra gli interpreti ci sono nomi importanti che hanno confermato nella loro carriera un forte legame
col pubblico grazie al loro talento ed alla loro versatilità. Alcuni di loro saranno una piacevole e inaspettata
sorpresa nel teatro musicale italiano.

7

20
FEBBRAIO
ILIADE
IL GIOCO
DEGLI DEI
uno spettacolo del Quadrivio
testo di Francesco Niccolini
liberamente ispirato a Iliade di Omero
drammaturgia Roberto Aldorasi, Alessio Boni
Francesco Niccolini, Marcello Prayer
con Alessio Boni, Iaia Forte
e con (in o.a.) Haroun Fall, Jun Ichikawa, Francesco Meoni
Elena Nico, Marcello Prayer, Elena Vanni
regia Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Marcello Prayer
scene Massimo Troncanetti
costumi Francesco Esposito
disegno luci Davide Scognamiglio
musiche Francesco Forni
creature e oggetti di scena Alberto Favretto, Marta Montevecchi, Raquel Silva
produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo
in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana
Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
spettacolo realizzato in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023

Sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla, capricciosi, vendicativi, disumani: sono gli dèi immortali e la
loro commedia è la tragedia degli uomini, da sempre.
Da un po’di tempo però qualcosa è cambiato: sono diventati pallidi, immagini sbiadite dell’antico splendore,
hanno perso i loro poteri e non sanno spiegarsi né come né quando sia iniziato il loro tramonto.
Non si incontrano da secoli, dai tempi di Elena, Achille, Ettore, Andromaca, Priamo, Ecuba, Agamennone,
Patroclo, Odisseo e degli altri personaggi di cui si divertivano a muovere i fili del destino, ma oggi un misterioso
invito li riunisce tutti, dopo tanto tempo. Chi li ha invitati? Per quale motivo?
A dieci anni dalla nascita, dopo I Duellanti e Don Chisciotte, il Quadrivio, formato da Roberto Aldorasi, Alessio
Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer, riscrive e mette in scena l’Iliade per specchiarsi nei miti più antichi
della poesia occidentale e nella guerra di tutte le guerre.

8

2
MARZO
GINGER
& FRED
di Federico Fellini, Tonino Guerra, Tullio Pinelli
adattamento e regia Monica Guerritore
con Monica Guerritore, Claudio Casadio
e con (in o. a.) Alessandro Di Somma, Nicolò Giacalone
Francesco Godina, Diego Migeni, Lucilla Mininno
Valentina Morini, Claudio Vanni
scenografia Maria Grazia Iovine
costumi Walter Azzini
coreografie Alberto Canestro
light design Pietro Sperduti
produzione Teatro della Toscana
Accademia Perduta/Romagna Teatri
Società per Attori

È la vigilia di Natale. Nel piazzale deserto entra in scena un gruppo personaggi spaesati. Chi regge la testina
con la parrucca, chi la valigia con l’abito di scena, chi un cilindro da frac avvolto in carta velina, gli attrezzi del
mestiere. Sono lì per partecipare allo show di Natale di una televisione privata. Sullo sfondo si intravede la
vetrata di un albergo e l’insegna luminosa di una discoteca anni ‘80, qualche lampadina colorata ricorda una
festa che è finita. I nostri protagonisti, scritturati come ospiti per lo show di Natale di una televisione privata,
sono emozionati per la serata che li porterà sotto le luci dei riflettori. Quello che non sanno è che, derubricati
alla voce ‘materiale di varia umanità’, sono necessari a mandare avanti l’ingranaggio spietato della televisione
commerciale, riempiendo i buchi tra una pubblicità e l’altra. Nella notte, e poi in sala trucco, prima che il teatro
stesso, pubblico compreso, diventi lo studio dello show e il Presentatore, come il Domatore di un circo, li faccia
entrare come bestie ammaestrate, questa piccola umanità fatta di personaggi bizzarri e imperiosi, pavidi e
coraggiosi, si imporrà intenerendo il pubblico per la realtà delle loro vite fatte di solitudine, piccole ambizioni e
basse aspirazioni, menzogne e confessioni improvvise, tutto comico e tragico allo stesso tempo, nell’esaltazione
di un giorno ‘straordinario’.
È nell’osservazione di questo piccolo popolo, nella comprensione, nella partecipazione alle loro vite disvelate
durante le ore di attesa, nella loro umanizzazione prima di essere usati dalla tv come ‘caricature’ e spediti al
massacro, che emerge la pietas che spinge Fellini a scrivere e dirigere Ginger & Fred.
Amelia e Pippo, Ginger & Fred, sono tra loro, ma per loro è diverso: era il loro talento a essere ammirato, a
brillare sotto le luci dei riflettori, prima che Ginger rinunciasse lasciando Fred solo e spaesato. Si ritrovano qui,
cercheranno di riannodare quel filo nascosto, ritrovare la luce… balleranno… e per un lungo momento saranno
soli, belli e liberi… ma solo per un lungo momento… Il loro mondo fatto di Incanto, come la luna di carta che
Fred ha chiesto al macchinista di far apparire magicamente durante il ballo, non c'è più; la vede per un attimo
mentre, traballante, viene calata giù dai macchinisti e chiusa in un baule durante lo smontaggio.
Sono come gli altri: ‘materiale di varia umanità’ per riempire i vuoti tra una pubblicità e l’altra.

9

27
MARZO
OLIVA
DENARO
dal romanzo di Viola Ardone
con Ambra Angiolini
scene e costumi Guido Fiorato
drammaturgia e regia Giorgio Gallione
produzione Goldenart Production, Agidi

C’è una storia vera e c’è un romanzo. La storia vera è quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà
degli anni 60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”. Il romanzo
prende spunto da quella vicenda, la evoca e la ricostruisce, reinventando il reale nell’ordine magico del
racconto. All’inizio Oliva è una quindicenne che nell’Italia di quegli anni, dove la legge stabiliva che se l’autore
del reato di violenza carnale avesse poi sposato la “parte offesa”, avrebbe automaticamente estinto la condanna
(anche se ai danni di una minorenne), cerca il suo posto nel mondo. E, in un universo che sostiene che “la
femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia”, Oliva ci narra, ormai adulta, la sua storia a ritroso, da quando
ragazzina si affaccia alla vita fino al momento in cui, con una decisione che suscita scandalo e stupore
soprattutto perché inedita e rivoluzionaria, rifiuta la classica “paciata” e dice no alla violenza e al sopruso.
Una storia di crescita e di emancipazione che scandaglia le contraddizioni dell’amore (tra padri e figlie, tra
madri e figlie) e si insinua tra le ambiguità del desiderio, che lusinga e spaventa. Ma Oliva, proprio come Franca
Viola, decide di essere protagonista delle proprie scelte, circondata da una famiglia che impara con lei e grazie a
lei a superare ricatti, stereotipi e convenzioni. Un padre che frequenta il silenzio e il dubbio, ma che riuscirà a
dire alla figlia “se tu inciampi io ti sorreggo”, e una madre che, dapprima più propensa a piegarsi alla
prepotenza e al fatalismo, riuscirà infine a spezzare le catene della sottomissione e della vergogna. Grazie alla
scrittura limpida, poetica, teatralissima e immaginifica di Viola Ardone, Oliva Denaro diventa così la storia di
tutte le donne che ancora oggi pensano e temono di non aver scelta, costrette da una legge arcaica e indecente
(lo stupro fino al 1981 era considerato solo oltraggio alla morale e non reato contro la persona) ad accettare un
aguzzino e un violentatore tra le mura di casa. Una storia di ieri e di oggi, che parla di libertà, civiltà e riscatto.

10

ABBONAMENTI [6 SPETTACOLI]
19-20-21 OTTOBRE RINNOVI
26-27-28 OTTOBRE NUOVI
I settore 145 euro ridotto 115 euro
II settore 115 euro ridotto 90 euro
III settore 90 euro ridotto 70 euro
BIGLIETTI
DAL 2 NOVEMBRE BIGLIETTI PER TUTTI GLI SPETTACOLI
I settore 25 euro ridotto 20 euro
II settore 20 euro ridotto 15 euro
III settore 15 euro ridotto 12 euro
SARANNO FAMOSI
I settore 35 euro ridotto30 euro
II settore 30 euro ridotto25 euro
III settore 25 euro ridotto 20 euro
BIGLIETTERIA TEATRO
apertura dal 19 ottobre
luoghi, orari e giorni verranno presto comunicati
RIDUZIONI
under 24, over 65, iscritti Unitre, scuole danza e recitazione di Civitanova, soci Touring, convenzionati vari
VENDITA ONLINE
www.vivaticket.com
l’acquisto on line comporta un aggravio del costo in favore del gestore del servizio e non consente di accedere
alle categorie di riduzione
BIGLIETTERIE & INFORMAZIONI
Uffici TdiC 0733 812936
[dal lunedì al venerdì ore 9.30 – 13.30; martedì e giovedì anche ore 15.30 – 18.30]
www.tdic.it- biglietteria@teatridicivitanova.com
AMAT 071 2072439 – 2075880
www.amatmarche.net
INIZIO SPETTACOLI
21.15

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