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Quartiere San Marone: l’Istituto Professionale di Villa Eugenia, la Scuola Elementare di via Tacito

Istituto Professionale ingresso foto R. GiustozziL’Istituto Professionale Filippo Corridoni di Civitanova Marche, conosciuto come l’istituto di Villa Eugenia, perché ubicato in viale Villa Eugenia, è sede staccata di Corridonia. La gloriosa storia dell’Istituto è raccontata in un prezioso libro: IPSIA F. Corridoni, 100 anni di Storia, dalla Regia Scuola d’Arti e Mestieri all’Istituto Professionale, Corridonia 1907 – 2007, TAF s.r.l. – Corridonia, aprile 2007). Sono cento settantacinque pagine ricche di documenti, con fotografie d’epoca che raccontano gli inizi dell’Istituto e la sua crescita esponenziale fino ai nostri giorni, nella sede centrale ma anche nella sede staccata di Civitanova Marche.

La proposta di aprire a Tolentino e a Civitanova Marche, i due centri che avevano avviato nell’immediato dopoguerra l’industrializzazione, due sedi staccate, viene avanzata il 14 agosto 1951, ma mancavano macchinari e attrezzature. Si decide allora il funzionamento di scuole complementari serali. Intanto “Il Direttore viene autorizzato a recarsi a Milano per acquistare macchinari per le officine e conferire con l’ingegnere Micheli, preside del primo istituto Professionale sorto in Italia, per avere tutti i suggerimenti necessari per l’organizzazione e il funzionamento dell’istituendo Istituto Professionale” (Ibidem, pag. 127).

Nell’anno scolastico 1952 / 53 viene autorizzata l’apertura delle sedi di Civitanova Alta, Civitanova Porto e Tolentino, come sedi staccate dell’Istituto Professionale “Filippo Corridoni” di Corridonia. La sede di Civitanova Alta prepara falegnami e modellisti di fonderia, quelle di Civitanova Porto e di Tolentino organizzano corsi per aggiustatori e tornitori. Gli alunni che escono dalle sedi dell’Istituto Professionale “Filippo Corridoni”, preparati professionalmente, con una qualifica specifica e in possesso di un’adeguata cultura di base, trovano subito lavoro nelle industrie locali.

Nel corso degli anni sessanta, la regione Marche abbandona in modo definitivo l’istituto della mezzadria e imbocca decisamente l’industrializzazione. La manifattura diventa la nuova realtà produttiva. Servono sempre più operai specializzati, saldatori, tornitori, elettricisti, impiantisti, meccanici. Gli Istituti Professionali diventano il fiore all’occhiello di tutta la regione. La sede di Corridonia coordina sempre più molte sedi staccate: Macerata, Civitanova Marche, Porto Potenza Picena, Porto Recanati.

Nel panorama scolastico, gli Istituti Professionali, nel corso di decenni, per risorse interne, ma anche per competenze, esperienze didattiche messe in campo, riescono quasi sempre ad adeguarsi alle richieste che provengono dal mondo del lavoro. Questo rapporto continuo tra scuola e mondo produttivo viene ampiamente documentato nel libro, Si arriva così al 1969 che segna uno spartiacque tra un prima e un dopo. Si dibatte la questione di una istruzione professionale che debba durare cinque anni come tutti gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Il dibattito si traduce nella realtà. Anche gli Istituti Professionali hanno la durata di cinque anni.

La sede di Civitanova Marche, dopo il quinquennio rilascia il diploma di tecnico delle industrie meccaniche. Nell’anno scolastico 1996 / 97 prende avvio nella sede di Civitanova Marche il progetto calzaturiero. La realtà industriale della zona è fortemente indirizzata alla produzione di calzature e accessori, soprattutto suole e stampi. “Dopo il 2002, causa la crisi del settore calzaturiero, l’Istituto di Civitanova Marche indirizza la formazione degli allievi verso la conoscenza dei materiali, delle fasi di lavorazione, dei macchinari utilizzati e verso l’organizzazione aziendale” (Ibidem, pag. 133).

Attualmente l’Istituto di Villa Eugenia ha due corsi: Manutentori e Assistenza Tecnica (meccanico) e made in Italy con una curvatura sulla calzatura. Il grande intervento di ristrutturazione e consolidamento di tutto l’edificio, danneggiato dopo gli ultimi terremoti, è andato felicemente in porto. Il taglio del nastro per il rinnovo di tutti gli spazi dell’Istituto di Villa Eugenia è avvenuto il 26 gennaio 2023, presenti il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Roberto Vespasiani e del Direttore Regionale dott. Marco Ugo Filisetti. Al taglio del nastro erano presenti anche il preside Gianni Mastrocola, Laura Sestili per la provincia e Barbara Capponi, assessore al sociale e all’istruzione per il comune di Civitanova Marche.

La Scuola Elementare di via Tacito, aggiungere bellezza a quel che già esiste

Gli alunni del quartiere San Marone, prima di essere trasferiti nel nuovo plesso di via Tacito, “Andavano a scuola nelle aule prefabbricate poste nel campetto dei salesiani”(Giancarlo Manieri, lungo il fiume, scorci di vita salesiana in S. Marone di Civitanova Marche, pag. 63, Civitanova Marche, Grafiche Fioroni, 1989). Il “campetto”, all’inizio, era quello che sarebbe poi diventato tutto  lo spazio attorno all’oratorio con il suo campo da calcio, con il cortile, i campi per il calcetto, il bocciodromo, i campi da tennis. Se c’è un libro che racconta con dovizia di particolari, aneddoti, fioretti, avvenimenti, vita vissuta attorno alla Parrocchia San Marone, cuore del quartiere, dal 1951 al 1989, è il testo di Giancarlo Manieri ricordato sopra. Si legge con piacere. Il linguaggio è immediato. Lo stile è quello giornalistico. Il volumetto, ricco di foto d’epoca, poesie e canti, non ha la pretesa di ricostruire storicamente gli avvenimenti con date che avrebbero appesantito la lettura.

Il trasferimento degli alunni nella nuova sede “lasciò incustoditi i prefabbricati, permettendo ai soliti scavezzacolli di ridurli letteralmente in brandelli, quasi fossero passati sotto un bombardamento. La cosa fu denunciata anche dalla stampa locale. Il Resto del Carlino, in data 26.10.1977, uscì con un titolo lugubre: La scuola prefabbricata di San Marone completamente distrutta dal vandali. Si trovò subito chi rimproverò aspramente la mancanza di vigilanza o assistenza salesiana; chi doveva  vigilare, insomma, vigilò poco. Ma  certe simpatiche teppe solo i dobermann avrebbero potuto bloccarle, tanto più che agivano di notte” (ibidem, pag. 63). Gli atti di teppismo non mancarono anche in altre occasioni. Qualcuno si divertiva a rompere vetri, spezzare la rete protettiva del campo da tennis in “mateco” (pasta acrilica con posa a spatola). Ma si sa, i Salesiani sono abituati a trovare in ogni ragazzo “un punto accessibile al bene”, come ricordava sempre San Giovanni Bosco, e potenziare quello che ognuno ha di buono.

La storia della scuola in breve

Il IV circolo di via Tacito, nasce quando si distacca dal II Circolo di via Ugo Bassi. E’ il primo ottobre 1978. Il Circolo di via Tacito comprendeva la Scuola Elementare nel plesso di via Tacito, le sezioni di via Vecellio, Santa Maria Apparente, di Piane Chienti, la scuola materna di via Giusti- Manzoni.

Nell’anno scolastico 1978/ 79 la scuola materna di via Giusti – Manzoni viene chiusa. Due sezioni si trasferiscono nella sede della Scuola Elementare di via Tacito, le altre due presso l’Istituto Professionale di viale Villa Eugenia.

Nel 1985 nasce la scuola materna di via Guerrazzi, che accoglie tre sezioni, nello stesso anno le due sezioni presenti presso l’Istituto Professionale di Viale Villa Eugenia si trasferiscono in via Tacito.

Nel 1993 viene chiusa la scuola elementare di Piane Chienti e l’unica classe V rimasta, viene trasferita in via Vecellio a Santa Maria Apparente.

Nell’anno scolastico 1995 / 96 nasce la prima sezione di scuola materna statale a Santa Maria Apparente con la prima sede in via Vecellio, poi in via Crivelli. In questi due anni i docenti decidono di assegnare un nome alle tre scuole materne. I bambini scelgono “Cipi” per la sede di via Tacito, “Lo Scoiattolo” per la sede di via Guerrazzi e “Coccinella” per quella di via Crivelli. Sempre nello stesso anno viene chiusa la scuola “Carlo Del Prete”, l’ultima classe V, a tempo pieno, viene trasferita nella sede di via Tacito.

Nell’anno scolastico 2006 /2007 viene inaugurato il nuovo edificio scolastico di via Lotto a Santa Maria Apparente, dove si trasferiscono tutte le classi della scuola primaria di via Vecellio.

Nel giugno del 2010 viene inaugurato in via Vecellio il nuovo edificio dove nell’anno scolastico 2010 / 2011 si trasferisce la scuola dell’infanzia “La Coccinella”, che conta ora quattro sezioni.

Nel giugno 2012, la Giunta Regionale stabilisce che il Circolo Didattico di via Tacito diventi Istituto Comprensivo nell’anno scolastico 2012 / 2013, acquisendo la Scuola Secondaria di Primo Grado “E. Mestica” di via Quasimodo (Da una mostra dedicata alla Scuola Elementare di via Tacito, allestita in sede alcuni anni fa).

L’edificio della Scuola Elementare San Marone di via Tacito è bello esternamente. Il cortile è tenuto bene. Le aule e altri spazi interni sono spaziosi. I corridoi sono ampi. Peccato che la via Tacito non abbia un’uscita. Non esiste parcheggio. Quello che era usato prima della pandemia è insufficiente. Anche se venisse utilizzato di nuovo, non risolverebbe il problema del traffico. Urge pensare ad una strada che abbia un’uscita. Penso che sia richiesta da tutti gli utenti: genitori, nonni che accompagnano i figli e i nipotini al mattino e li riprendono per accompagnarli a casa all’orario di uscita. Anche gli insegnanti e i collaboratori scolastici non sanno dove parcheggiare la propria macchina. Ognuno si arrangia come può. Molti la collocano nelle stradine più in alto, lontane dalla scuola. La strada che si raccorda con la via Abruzzo è intasata da macchine parcheggiate su ambedue i lati. La stessa cosa avviene con la via Gabriele D’annunzio.

La scalinata che collega la via D’Annunzio con l’edificio scolastico, stando così le cose, è necessaria e utile. Anzi, se si pensasse di abbellirla con vasi ai lati, si aggiungerebbe un tocco di bellezza che toglierebbe il grigiore attuale. Il tutto farebbe invidia anche alla scalinata di Trinità dei Monti. Rimuovere parte della rete usurata e sostituirla con una nuova, tinteggiare i corrimano, aggiungere vasi con fiori, renderebbe tutto più bello e elegante. Fare di necessità virtù ripaga sempre. Le querce secolari in alto esistono e resistono. Il verde pubblico e privato, quello esistente, non manca. “Aspettando Godot”, la strada che abbia un ingresso e un’uscita, sarebbe l’ideale, intanto godiamoci quel che esiste già, rendendolo più bello. Il teatro dell’assurdo potrebbe fondersi con quello della realtà.

Noterelle su Publio Cornelio Tacito (55- 120 d. c.), oratore e senatore romano, è stato uno dei più importanti storici dell’antichità. “Tacito è uno degli autori fortunati della letteratura latina, perché tutte le sue opere, che la tradizione gli assegna, sono pervenute fino a noi, sia pure in forma non integra. Si tratta di due monografie, Agricola e Germania; un dialogo (anche se non tutti sono d’accordo sulla sua autenticità), Dialogus de oratoribus; infine, due opere storiche, le Historiae e gli Annales” (Fonte Internet). In occasione della scellerata guerra scatenata in Ucraina, è stato più volte ripetuto come un mantra quanto scriveva sulla pace imposta dai romani: “Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant”. “Dove fanno il deserto, lo chiamano pace”. Altri, dopo i romani, lo hanno fatto ma questo non giustifica che l’imperialismo debba durare in eterno.

Raimondo Giustozzi

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