Riceviamo da Gioacchino di Martino
ricevimo da Giocchino di Martino
L’annuncio che una formazione di ispirazione Progressista, Riformista ed
Ecologista sarà in campo per le prossime elezioni amministrative di Porto
Recanati merita alcune considerazioni. La prima è certamente quella di aver
posto fine ad una squallida sequela di false notizie artatamente alimentate da
parte di tutti coloro che di questa nuova coalizione ne temono, innanzi tutto, il
messaggio di rinnovamento che lancia alla città. Un rinnovamento che forse
non sarà tanto nelle donne e negli uomini, che si candideranno a realizzarlo,
ma soprattutto per il percorso che sarà seguito per il raggiungimento di
questo obiettivo. Un percorso che già oggi ha rotto lo sclerotico schema che
ha visto, per decenni, la politica portorecanatese imbrigliata dal contrapporsi
di personalismi fatti di ripicche per sgarbi o antipatie che hanno la loro origine
in un tempo passato e di cui ormai solo i protagonisti ne conservano
deformati ricordi. Un percorso che ha visto tre partiti nazionali interrogarsi sul
sentimento preminente che si avverte nella città rispetto al futuro che questa
comunità si appresta a vivere. La risposta unanime è stata la decisione di
accantonare bandiere e simboli per cercare un comune progetto civico da
sottoporre al giudizio degli elettori. Decisione che da quanto trapela dallo
stesso comunicato, e da quanto letto in questi ultimi mesi, ha portato ad
intraprendere un percorso che non dovrebbe essere stato dei più semplici.
Forse sono stati messi in crisi anche vecchi rapporti di amicizia o
frequentazioni se non addirittura alleanze e collaborazioni politiche. Alla fine
però, a quanto riportato, il risultato è stato raggiunto. Ed è un risultato,
talmente inedito, che fa storcere la bocca ai tanti che in ogni modo hanno
cercato di seminare ogni tipo di trappole sul percorso di questa coalizione.
Una coalizione che nasce non come forza politica ma come forza civica. Una
coalizione, stante a voci raccolte dai diretti interessati, che guarda al futuro e
non al passato e che avrà come orizzonte non già il proprio ombelico ma i
prossimi anni in cui l’amministrazione che sarà alla guida della città dovrà
avere capacità e competenze per disegnare un modello di sviluppo che
certamente non potrà ricalcare il modello del nulla proposto fino ad oggi. Un
modello, quello odierno, che vede l’approvazione del rifacimento del manto
stradale di alcune importanti strade per un totale di centosettantamila euro
con una delibera di giunta del 16 agosto 2021. A meno di un mese dalle
elezioni e per di più utilizzando avanzi di bilancio, da sempre contestati dalle
opposizioni e sempre rimbrottate dalle maestrine della giunta. Oppure un
modello che vede, nella scia del classico provincialismo italico, l’accoglienza
immediata di una estemporanea esternazione di un illustre ospite e la
successiva spesa di oltre centonovantamila euro per la illuminazione del
Nervi. Ecco è da ritenersi che se quanto proposto ieri da questa neo
formazione civica riceverà anche il consenso degli elettori tutto ciò verrà
archiviato e messo rapidamente nel dimenticatoio. Riformismo, Progressismo
ed Ecologismo, se coniugati nel modo corretto, non sono solo slogan ma
diventano un modo di vivere anche per affrontare un futuro che del vecchio
ormai ha ben poco. Sembra che questa coalizione sia ben conscia delle
difficoltà che dovrà affrontare, non tanto nel rapportarsi con i cittadini di cui
già è espressione, ma soprattutto nei confronti di quella vecchia classe
dominante che impera da anni e che certamente mal sopporta una possibile
reale ridistribuzione del potere. Lascia ben sperare, però, la determinazione
con la quale tutti i soggetti interessati hanno caparbiamente portato avanti
questo progetto. Il coraggio dimostrato sta anche nella consapevolezza delle
facili strumentalizzazioni a cui la soluzione di indicare come candidato
sindaco un rappresentante di un’area moderata si sarebbe prestata.
Strumentalizzazioni da parte di quella politica che considera nemici tutti gli
avversari, ma che certamente non troveranno risposta da una politica che ha
deciso di mantenere il confronto su temi concreti senza nulla concedere a
coloro che del dileggio personale ne hanno fatto una professione. Se i
cittadini di Porto Recanati apprezzeranno la proposta fatta e con il loro
consenso elettorale permetteranno l’affermazione delle donne e degli uomini
che se ne rendono garanti della sua attuazione, per la città si aprirà,
finalmente, quella stagione di rinascita ormai da tanto attesa e da tutti
auspicata.
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