Voce tra le più autorevoli della nuova generazione, Eleonora Rimolo è capace di “filtrare” la realtà, di mediarla con una sapienza sorprendente, vista la giovane età. Non a caso Giancarlo Pontiggia ha scritto di lei: “La qualità che più sorprende nella giovanissima Eleonora Rimolo è la fermezza della tessitura stilistica: la precisione del suo andare a capo, l’equilibrio finissimo delle soluzioni metrico-sintattiche”. Salernitana, pluripremiata e già tradotta in diverse lingue, la poetessa propone ai lettori di Versus magazine quattro testi: un inedito e tre brevi poesie tratte da “La terra originale”, pubblicata per la collana Pordenonelegge di Lietocolle.
Inedito
Conto le tue imperfezioni sulla riva
di questo stagno inospitale, chiedo
all’imprecisa retta dell’orizzonte
se sia giusto essere stanchi
di quel che si ha o si ama,
se è meglio tenere la tristezza per sé
perché nessuno ha mosso
le acque, nessuno è più riemerso
dal fondale petroso dove non arriva
luce e non c’è vegetazione ma solo
la palude ferma, severa cavità
di un terreno franato,
scomparso come noi siamo.
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