vincitore del Premio Nazionale Enriquez 2023 Cat. Musica jazz e contaminazioni sez. Grandi interpreti
«Un musicista molto importante per me è stato senza dubbio Keith Jarrett che reputo in assoluto il più grande improvvisatore, libero da linguaggi codificati e accademici, sempre alla ricerca della melodia, un musicista che concettualmente canta ogni nota che suona e la fa sentire viva come pochi al Mondo. Non mi voglio certo paragonare a lui, ma quando suono cerco sempre di avere questo approccio perché lo sento parte integrante della mia essenza musicale» (Luciano Biondini).
COMUNICATO STAMPA – La fisarmonica e Luciano Biondini. Una coppia favolosa per una serata al Teatro Cortesi di Sirolo, il 29 agosto, alle 21,30. La fisarmonica brilla come il compositore. Biondini rappresenta infatti la volontà, la creatività e il dialogo tra diversi generi musicali che si contaminano e si uniscono per formare un nuovo linguaggio musicale.
La musica del fisarmonicista spoletino è caratterizzata da una grande versatilità e intensa espressività. Biondini è conosciuto a livello internazionale per la sua abilità nel mescolare diversi generi musicali come il jazz, il tango e la musica classica, creando così un suono unico e affascinante. Le sue composizioni e le sue esecuzioni sono caratterizzate da una tecnica impeccabile e da un senso innato per l’improvvisazione che si manifesta in palcoscenico. La sua fisarmonica è suonata come uno strumento capace di innescare delle forti suggestioni grazie alla vasta gamma sonorità. Inoltre, il musicista è in grado di creare non solo atmosfere intime, ma anche momenti di grande energia e dinamicità, soprattutto durante le sue esibizioni dal vivo.
L’artista ha collaborato con altri musicisti di fama internazionale e, al suo seguito, ha numerose registrazioni e tour in tutto il mondo. La fisarmonica, che sta trovando spazi sempre più ampi in ambito jazzistico, il Maestro ha un posto di rilievo nel panorama musicale contemporaneo e continua a sorprendere il pubblico con la sua musica creativa. «Senza dubbio è un buon momento, – dice Biondini – grazie soprattutto a Richard Galliano che è stato colui che ha avviato un processo evolutivo che ha portato la fisarmonica fuori dal suo ghetto, facendola apprezzare a jazzofili che non si sarebbero mai aspettati uno strumento con queste potenzialità. Grazie a lui sono cominciati a uscire non pochi fisarmonicisti, compreso me, che hanno iniziato un percorso nuovo nella musica jazz e oggi stanno contribuendo, ognuno a proprio modo, a tracciare delle strade personali». Ora Bondini
sta preparando il materiale per il secondo CD in trio con Michel Godard e Lucas Niggli per la Intakt Records e altre cose in cantiere.
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