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PORTO RECANATI LA NOTTE MAGICA DI FIORELLA MANNOIA E DANILO REA ALL’ ARENA GIGLI.

FIORELLA MANNOIAÉ stato un viaggio struggente e romantico quello che i 1.500 spettatori che ieri sera hanno gremito l'Arena Gigli
hanno avuto il privilegio di intraprendere in compagnia di Fiorella Mannoia e del pianista Danilo Rea.
Un concerto "solo voce e piano" che ha ripercorso la storia della musica italiana con una gioiosa parentesi di grandi
classici latini in un palco dove a farla da padrone era uno stuolo di candele che hanno reso il tutto ancora più intimo
e apprezzabile.
Sotto una luna che faceva da privilegiata spettatrice arricchendo una poetica scenografia, Fiorella Mannoia ci ha
deliziati con la sua originalissima capacità di saper interpretare i brani fino ad appropriarsene e renderli unici, in un
riarrangiamento personale che ha la capacità di penetrare lo spettatore, renderlo partecipe di un viaggio verso la
bellezza della musica e delle sue canzoni.
Non è facile avventurarsi in un concerto solo voce e piano. Non tutti possono permetterselo.
Fiorella Mannoia è una delle poche artiste che forse, proprio in queste condizioni, sfodera il meglio di sé, fino a farti
venire la pelle d'oca, fino a coinvolgerti in un momento passionale che non può scivolare via con indifferenza sulla
pelle di chi quella serata ha avuto il privilegio di viverla.
Il suo concerto è partito con uno dei suoi classici: "Come si cambia", per poi proseguire con degli indelebili pezzi della
nostra musica come "La Donna Cannone" di De Gregori, "C'è tempo" di Ivano Fossati, "La Cura" di Battiato, "Sulo pé
parlá" di Pino Daniele.
Per poi proseguire abbandonandosi insieme al pubblico in una "Margherita" di Cocciante, cantata, solo voce, senza
accompagnamento del meraviglioso pianoforte di Danilo Rea.
Il tutto al cospetto di un pubblico avvolto nella magia della sua esibizione, coinvolto nelle sue canzoni, quasi
estasiato dalla sua performance.
Ci sono concerti e concerti.
Ma quando sul palco ascolti l'interpretazione di “Sally” o di “Felicità” di Lucio Dalla in versione Mannoia, il tempo
sembra fermarsi nella magia del contesto dell'Arena Gigli. Capisci di essere al cospetto di un'artista che rende tutto
diverso, particolare, unico.
Fiorella Mannoia in un suo piccolo intervento ha ribadito l'importanza di tenere vive queste canzoni, di tramandarle
ai nostri figli per farle sopravvivere nel tempo. Di testimoniarle come valore culturale di una nazione.
Chi ieri sera era all'Arena ha avuto la fortuna di vivere uno di quei momenti in cui una piccola pietra miliare musicale
di indelebile valore è stata scolpita nelle menti dei presenti.
Come un ricordo da custodire nella parte nobile del tuo cuore.
Come un qualcosa da immagazzinare tra i ricordi più belli.
Fiorella Mannoia è un patrimonio culturale della nostra nazione.
Nel contesto dell'Arena Gigli quel patrimonio ha brillato di una luce unica, restituendo ai presenti un momento di
bellezza e di benessere. Come solo i grandissimi sanno fare.

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