Raimondo Giustozzi
Niedziolka don Waldemar è parroco di San Marone da un anno. L’insediamento ufficiale è avvenuto martedì 2 ottobre 2018, alle 21,15 nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice. Venerdì 16 agosto 2019, giorno del suo compleanno, dopo la Santa Messa concelebrata con tutti gli altri parroci di Civitanova Marche e presieduta da mons. Giordano Trapasso, si è imbarcato sul peschereccio Prudente e ha partecipato alla processione in mare con l’urna di San Marone assieme agli altri sacerdoti e ai fedeli. La festa religiosa è scivolata via come copione: alle ore 17,30 la celebrazione liturgica, a seguire la processione, il ritorno dell’urna nella chiesa di San Marone alle 20,30.
L’organizzazione della manifestazione è collaudata ormai da anni. Dare notizia dell’evento vuol dire ripetere sempre le stesse cose ogni anno. Ho voluto coinvolgerlo direttamente ponendogli delle domande alle quali ha risposto con sollecitudine. Si sa che se i salesiani sono presenti nei cinque continenti e in cento trentuno nazioni, per cui sono abituati a solcare il mare in ogni dove. “Navigare necesse est” dicevano i latini. Sono anche abituati a prendere aerei. Sono un po’ i globetrotter del Vangelo, per i voli inter planetari c’è ancora da aspettare.
Don Waldemar si è recato più volte con la nave in Sardegna in visita alle due case salesiane. A Castel Gandolfo, di cui è stato parroco dal 1998 al 2010, prima di essere sostituito da don Pietro Diletti, partecipava alla festa della parrocchia con la processione della statua sul lago omonimo. Certo lo specchio d’acqua di un lago non è come navigare in mare, ma si è sempre su una barca mossa dalle onde. Insomma il nostro ha confidenza con l’acqua pur essendo nato in Polonia, in un paesino lontano dal mare ai confini con la vicina Ucraina.
Come gli è sembrata l’organizzazione della processione in mare?
L’organizzazione della processione in mare con l’urna di San Marone, imbarcata su un peschereccio, seguito da altre navi da pesca, dove erano saliti i fedeli, è impeccabile. La presenza dell’autorità militare e civile è indice di una stretta collaborazione tra le istituzioni. Carabinieri, guardia di Finanza e marina militare, autorità civili hanno accompagnato l’urna del Santo anche nella breve processione per riportare nel santuario l’urna del primo martire piceno. Non sapevo che anche Monteleone di Fermo, un piccolo paese del fermano, ha come patrono lo stesso santo. L’ho capito quando accanto al sindaco Fabrizio Ciarapica di Civitanova Marche ho notato un altro sindaco con la fascia tricolore, salutato da don Giordano Trapasso.
Che cosa ha da dire sulla collaborazione tra le parrocchie e le autorità civili e militari?
Un anno appena della mia presenza come parroco è poca cosa ma quello che ho visto è più che sufficiente per dire che tra autorità civili, militari e religiose esiste un’unità d’intenti. Fanno bene sperare anche per studiare assieme altri momenti di confronto e di collaborazione. Mi piacerebbe studiare la figura e San Marone e di approfondire la sua conoscenza. So comunque che, come ricordato da don Giordano nel corso dell’omelia, è stato uno che si è fatto prossimo a Domitilla, trasmettendole la fede in Cristo in un’epoca in cui il cristianesimo era perseguitato. San Marone ha fatto proprio il detto evangelico “Se il chicco di frumento non muore non può portare frutti”. San Giovanni Bosco ha affidato i giovani, la parte più fragile della società, alla cura dei Salesiani. Occorre studiare i modi più efficaci per farsi a loro prossimi, eliminando atteggiamenti burberi e scostanti che allontanano più che avvicinare.
Quale valutazione ha da fare sulla presenza della banda cittadina?
Sono rimasto meravigliato come una banda possa passare da un brano a un altro con tanta facilità e competenza. Non è un fatto scontato che una banda musicale possa avere un così vasto repertorio di canti religiosi. Il Corpo Bandistico Città di Civitanova Marche – Gioventù di San Gabriele è stato fondato dall’indimenticabile don Lauro Chiaramoni, parroco dell’omonima parrocchia, insieme ai suoi parrocchiani e con l’aiuto del Comune.
Quale impressione ha avuto sulla partecipazione dei fedeli?
Ho notato sui volti delle persone che erano con me sul peschereccio tanta gioia. Sono rimasto piacevolmente sorpreso per i tanti fedeli che si sono imbarcati su altri pescherecci e sulla folla assiepata sull’area portuale e sui due moli. Gli spari all’uscita dal porto e al ritorno dei natanti hanno accompagnato la processione in mare. Le sirene poste sulle imbarcazioni e azionate dal personale addetto hanno contribuito ad aumentare il clima di festa. “Questo giorno ch’omai cede alla sera, / Festeggiar si costuma al nostro borgo. / Odi per lo sereno un suon di squilla, / Odi spesso un tonar di ferree canne, / Che rimbomba lontan di villa in villa” (G. Leopardi. Il passero solitario). La gente di Civitanova Marche ama San Marone, prova ne sia che un tempo erano molti i nomi che si richiamavano al santo: Marone, Maretto, Maro.
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