di Raimondo Giustozzi
I primi salesiani consacrati ritornati nella casa del Padre.
I primi cinque salesiani, che arrivarono nella parrocchia San Marone di Civitanova Marche l’otto settembre 1951, rispondevano ai nomi di: don Tarcisio Ciurciola, don Marco Perego, don Emilio Giancola, don Luigi Colucci ed il coadiutore sig. Valentino Giovagnoli. Dopo settantaquattro anni si può dire con certezza che la presenza salesiana ha fatto della sorgente un fiume ed il seme gettato ha dato in tutti questi anni frutti copiosi. La gente di San Marone si è abituata quasi subito all’avvicendamento dei salesiani nella guida della Parrocchia, come direttori della casa salesiana o dell’Oratorio. Per molti periodi, la funzione del parroco e del direttore è stata ricoperta dalla stessa persona.
Don Luigi Colucci, già direttore della casa di riposo “Artemide Zatti” di Villa Conti, si è spento a Roma nella casa di riposo salesiana. Era giunto a San Marone da Perugia quasi per caso; solo il tempo per animare, con l’armonium ed il canto, una festa che si sarebbe celebrata nella prima decade di settembre del 1951, poi sarebbe ritornato a Perugia. Così lui pensava, invece i suoi superiori avevano deciso diversamente. Restò a San Marone per diversi anni, creando dal nulla il Coro, dando vita quasi subito alla stagione delle operette teatrali, coadiuvato da un folto gruppo di giovani, prodigandosi come non pochi per costruire il clima oratoriano che si sarebbe sviluppato negli anni successivi.
Il primo salesiano consacrato, che ha retto la parrocchia di San Marone, è stato don Tarcisio Ciurciola, alias “padre sventola”, conosciuto per la sua foga oratoria ed i contraddittori che aveva con gli oppositori politici o religiosi che fossero. Si è spento il 4 novembre del 1998 presso la casa di riposo di Villa Conti. A sostituirlo vennero mandati i due “Antonio”, don Antonio Giussani e Fanesi, “il primo come direttore ed il secondo come parroco. Tanto placido, tranquillo, silenzioso l’uno, quanto grintoso, sanguigno, interventista l’altro, tutto cuore e tutto fuoco” (Giancarlo Manieri, Lungo il Fiume, Scorci di vita salesiana in S. Marone di Civitanova Marche, pag. 44, Civitanova Marche 1989). Don Antonio Fanesi è morto il 24 dicembre del 1999, Giussani, il 17 Luglio del 2000.
“Il 14 gennaio 1986 lasciava la comunità salesiana e tanti suoi penitenti, per sempre, don Marino Travaglini. Fu il primo religioso della casa di Civitanova che morì nella cittadina adriatica, conosciuto da tutti proprio perché innamorato del confessionale” (Ibidem, pag. 72- 73). Il 3 maggio del 1888, un altro salesiano, che era conosciuto per la sua straordinaria discrezione, per il suo non voler mettersi in mostra, per la sua non comune riservatezza, per la precisione nel suo servizio apostolico, partiva in silenzio, come in silenzio si era presentato, consumato velocemente da un male incurabile, don Silvano Verona, dotato di squisita sensibilità” (pag. 73). Dal 1956 al 1960 fu insegnante a Rimini: attività che svolse in seguito anche nelle case di Lugo, Ancona, Perugia e, infine a Faenza. Dal 1976 fino alla morte lavorò nelle parrocchie di Rimini e di Civitanova Marche.
Il 25 Luglio 1970, Don Carlo Ravaldini, tornando da Ussita, nei pressi del castello della Rancia, fra Tolentino e Macerata, sbandò con la propria auto, schiantandosi contro un albero. Un mese di altalenanti speranze, di fervide preghiere, di cure febbrili, di smarrimento nei confratelli e nelle famiglie. Rimase nel cuore di tutti” (pag. 69). Don Germano Orazio moriva il 4 Novembre del 1988, alle ore 9.30 nella villa di riposo di Villa Conti. “Merita l’elogio, non solo per la sua arte nel preparare belle cose, celebre tra tutte: il presepe a Natale e l’altare della riposizione, il Giovedì Santo, ma anche per la sua opera silenziosa, discreta e profonda in mezzo alla gente. Si prodigò come non pochi in favore delle organizzazioni ecclesiali e salesiane: la S. Vincenzo, i Cooperatori, gli ex allievi, la Pia Unione. Con lui si consolidò un’altra tradizione: le gite – pellegrinaggio che toccarono un po’ tutte le mete possibili: S. Giovanni Rotondo, Lanciano, Firenze, Napoli, Collevalenza, Bari, Lourdes, Monte Vergine, S. Gabriele, Assisi, Torino” (pag. 129). La lunga presenza di don Germano Orazio nella parrocchia di San Marone è strettamente legata al villaggio INA Case, meglio conosciuto con il nome popolare “Le Casermette”. Con l’arrivo del Salesiani a San Marone, il villaggio cambia nome. È stato don Germano Orazio a ribattezzarlo “Villaggio Maria Ausiliatrice”, nome caro ai figli di don Bosco. In fondo alla stradina, parallela alla via D’Annunzio, fa bella mostra di sé una statua di Maria Ausiliatrice, con l’inconfondibile manto celeste. Il sacerdote di San Giovanni Rotondo, rimasto a San Marone per diversi anni, era di casa presso il villaggio INA Case. Tutti lo stimavano e lui aveva per tutti una parola di conforto e di incoraggiamento, sapendo ascoltare tutti come non pochi. Il suo hobby era la cura dei fiori. Se avesse potuto, avrebbe trasformato anche il cortile in una serra. Li curava con amore. Le sue piante ed i fiori erano l’ornamento comune della chiesa nelle feste. Questa passione verrà coltivata in seguito da don Ilario Tofani.
Don Ilario Tofani, il “Toscanino”, come veniva affettuosamente chiamato dalla gente di San Marone, essendo nato a “Vinci”, la stessa patria del grande Leonardo, se n’è andato nel silenzio di una cameretta di Villa Conti, alle prime luci dell’alba del 1° luglio 2005. Arrivava a Civitanova Marche nel 1992, dopo un lungo periodo trascorso nell’opera salesiana di Forlì, come insegnante nel Centro di Addestramento Professionale, docenza che aveva ricoperto precedentemente prima a Lugo di Romagna, poi a Ravenna. Prima del suo arrivo nella parrocchia di San Marone, è stato anche parroco per cinque anni della Parrocchia di San Biagio di Forlì. Cultore delle lettere classiche e moderne ha sempre avuto un grande estro poetico rintracciabile in alcuni suoi brevi componimenti pieni di grande allegria ed umorismo che facevano un tutt’uno con la sua persona schietta e ricca di tanta umanità. Così scriveva ai suoi ex allievi allo scadere del 25° anno in terra di Romagna: “Grazie ragazzi, grazie per davvero: / altro non ho per ben ricompensarvi / vi penserò perfin dal cimitero! // Ridete pur… c’è poco da scherzare. / Gli anni 50 li ho ben rifiniti / Ben poco resta… qui bisogna andare. // Voglio partire senza far rumore / Con tanta gratitudine nel cuore / grazie rendendo a Dio pel vostro amore”. Nell’assolato pomeriggio di Sabato 2 Luglio 2005, i ragazzi del Coro gli hanno cantato: “Siete tutti ladri ragazzi miei, non ho più il mio cuore ce l’avete voi”, mentre “tra gli applausi, la sua salma si avviava verso l’uscita della chiesa, portata a spalle da quattro dei suoi amati nipoti” (Alvaro Forcellini, don Ilario Tofani, Sacerdote Salesiano, pag. 4, Civitanova Marche 1° luglio 2006).
Così scriveva don Alvaro Forcellini, nell’opuscolo ricordato sopra: “Sono dodici gli anni della sua vita dedicati alla Parrocchia di San Marone come collaboratore pastorale per l’assistenza religiosa ai malati e nel ministero delle confessioni, caratterizzando la sua presenza con quel tocco di simpatia con la quale sapeva accattivarsi tutti quelli che avvicinava per il suo fare arguto e schietto” (Ibidem, pag. 9). Don Ilario Tofani è stato un “Piccolo grande prete, e soprattutto un piccolo grande amico” per tanti obiettori passati nell’opera salesiana di Civitanova Marche, ma anche per la gente comune, come chi abita nelle ex case dei “Ferrovieri” di via De Amicis, che don Ilario era solito visitare in occasione della benedizione pasquale e frequentare per la catechesi nel mese di maggio.
Nello stesso giorno del 1° luglio 2005, ma alle 16.00 del pomeriggio, nella casa di riposo “Artemide Zatti” di Villa Conti, tornava alla casa del Padre Valentino Giovagnoli, Salesiano Coadiutore, nato a Gualdo Tadino il 19 agosto del 1929, dopo due anni trascorsi a Macerata come guardarobiere, arrivava a Civitanova Marche l’8 settembre del 1951 e vi rimaneva fino al 1956. Era un po’ il tutto fare: sacrista, a servizio dell’oratorio e provveditore. Grande era la sua attenzione verso i chierichetti impegnati nel servizio all’altare e come animatori della liturgia. In una agenda del 1983 sono conservati i testi di una serie di letterine che Valentino inviava ai suoi chierichetti, seguendoli personalmente nei vari momenti dell’anno e coinvolgendo in questo anche i genitori. Nella loro originalità e semplicità esprimono con immediatezza le sue convinzioni e sono la traccia del suo servizio e della sua testimonianza.
Don Gennaro Ferretti, professore di Matematica presso l’Istituto Salesiano di Macerata, è stato parroco nella Parrocchia Salesiana di San Marone. Uscito dall’Ordine e incardinato nella Diocesi di Fermo come prete secolare ha retto per tanti anni la parrocchia di Monte San Martino. Ricordo una visita che gli feci, assieme ad un mio amico, nei primi anni del mio ritorno nelle Marche. Andava orgoglioso della sua parrocchia e dei mirabili capolavori del Crivelli che custodiva con tanto amore.
Don Carlo Baio, milanese doc, è deceduto il 7 maggio del 1992. È stato il direttore dell’oratorio. Correva il mitico 1968, l’anno della contestazione giovanile che a Civitanova Marche arrivò in maniera così larvata tanto che pochi se ne accorsero. Negli anni di permanenza nella Parrocchia salesiana di San Marone affrontò con competenza ed energia la spinosa questione riguardante la variante del piano regolatore in base alla quale l’area nella quale insisteva ed insiste tuttora l’Oratorio doveva essere smantellata in quanto vi si doveva far posto ad una bretella della Statale 16, che avrebbe tagliato in due il campetto dell’oratorio che tanta fatica era costata a don Dante Ceccarelli, a don Erasmo e a tutta la Comunità Salesiana che vi aveva profuso ogni energia.
Don Marco Perego, arrivato assieme agli altri primi pionieri, si distinse subito nell’organizzazione della vita oratoriana e per la raccolta del grano. Serviva per finanziare la festa di San Marone. “Partiva in Lambretta don Marco insieme con qualche giovanotto. Facevano il giro dei contadini. Alla fine della “cerca”, il frumento accumulato ammontava a 70 quintali. Serviva per pagare banda, arcivescovo, 38 barconi, fuochi e processione in mare con l’urna del Santo” (Giancarlo Manieri, Ibidem, pag. 19). Da Civitanova, don Perego venne prima destinato ad Umbertide, successivamente a Macerata, da qui fece di nuovo ritorno a San Marone. Gli furono affidati, tenuto il Consiglio della casa, i giovani più lontani dell’Oratorio e i dispersi. In più gli diedero un compito che risultava particolarmente gradito ad un tipo come lui: varie predicazioni anche nei paesi vicini. Memorabile fu quella tenuta a Sirolo il 10 aprile del 1961, dove se la prese con il servizio d’ordine che non era riuscito a bloccare il traffico. Gli altoparlanti non funzionavano, la sua voce che non era poi così potente da farsi sentire, il caos attorno a lui che aumentava continuamente. Perse la pazienza e se la prese con le Forze dell’ordine che erano presenti ma che erano del tutto assenti perché non riuscivano a garantire nessun ordine in quanto non sapevano farsi rispettare, servi dell’ordine che tolleravano un insopportabile disordine, mentre lui annunciava la Parola di Dio. Rischiò una denuncia per insolenze a pubblico ufficiale (Ibidem, pag. 62). Don Marco Perego moriva il 20 maggio del 1994.
Questi gli altri salesiani consacrati passati nella Parrocchia di San Marone e ritornati nella casa del Padre: don Angelo Rossìn, deceduto il 10 luglio del 1992, il sig. Savino Remigi, morto il 22 giugno del 1993, Paolo Zazurian, mancato il 28 agosto del 1994, don Antonio Fioretti, scomparso il 7 settembre del 1990, Don Giulio Parazzini, il 17 ottobre del 1973, don Luigi Zdrabal, il 18 dicembre del 1999.
Salesiani consacrati a noi più vicini
Per molti periodi, la funzione del parroco e del direttore è stata ricoperta dalla stessa persona. Don Raffaele Montinovo è stato parroco e direttore dal 1969 al 1976; don Franco Luchetta dal 1976 al 1985; don Vittorio Albasini lo è stato dal 1985 al 1988; don Remo Franchi dal 1988 al 1997; don Alvaro Forcellini dal 1997 al 2008; don Giovanni Molinari, dal 2008 al 2018. Sono stati diversi invece i direttori dell’Oratorio che prende forma, anche per quanto riguarda le strutture, con l’arrivo nell’Opera Salesiana di San Marone, don Dante Ceccarelli prima, don Erasmo Salvatori poi e don Mario Pace. All’inizio la “tettoia Pinardi” di San Marone era il campetto davanti al santuario.
Don Mario Pace, arrivato nell’Opera Salesiana di Civitanova Marche nel 1953, rivestì l’incarico di vice parroco e di direttore dell’Oratorio e portò subito una ventata d’allegria tra le vecchie mura dell’antico santuario. Si segnalò più volte per gli scherzi ridanciani comminati ai danni dei propri confratelli, riportati copiosamente nel libro scritto da Giancarlo Manieri, Lungo il Fiume, Scorci di vita salesiana in S. Marone di Civitanova Marche, Civitanova Marche 1989. Don Mario, raggiunto da un gruppo di giovani, quando era ancora nella casa salesiana di Ancona, ricordava con qualche vena di rimpianto per il tempo trascorso, l’episodio della benedizione dei polli. In fatto di miracoli, sembrò quasi che volesse scalzare dal trono, Sant’Antonio, quale protettore degli animali.
Era accaduto che un allevatore di polli gli aveva fatto visita in un giorno imprecisato, invitandolo a portare con sé l’acqua benedetta e quant’altro servisse per scongiurare un terribile disastro. I poveri animali morivano come mosche perché affetti da una grave malattia. Don Mario si recò presso l’allevamento e benedisse i malcapitati animali. Due giorni dopo i polli avevano cessato di morire. La notizia si propagò per tutto il circondario. Per tutti, don Mario era diventato il santo dei polli. Don Mario Pace è rimasto presso la casa salesiana “Santa Famiglia” di Ancona, assieme a don Alvaro Forcellini per diversi anni. Morì proprio presso la casa salesiana della città dorica.
Don Giorgio Rossi arriva a Civitanova Marche, proveniente dalla sua natia Lugo di Romagna, nel 1969 e vi rimane in qualità di assistente dell’oratorio fino al 1976, lasciando l’incarico a don Alvaro Forcellini, per girare successivamente nelle più diverse case salesiane dell’Ispettoria Adriatica: Terni, Vasto, Ortona, Sulmona, Porto Recanati, distinguendosi ovunque per la sua forte carica umana e per la grande capacità di gestire gli oratori, rivitalizzandoli là dove mostravano qualche appannamento. I sacerdoti che hanno influito sulla sua formazione umana e cristiana: don Primo Mazzolari, il parroco di Bozzolo, mons. Franceschini della bassa ravennate e don Bedeschi. Le esperienze più belle vissute a Civitanova Marche sono quelle legate agli esordi: la nascita del gruppo scout, la promozione delle attività sportive, il coordinamento delle liste elettorali per le elezioni del Consiglio di Istituto nelle scuole.
Convinto che i ragazzi non dovevano rimanere disorientati circa le mete educative di fondo, si dava da fare perché venisse redatta una lista unica di candidati, mettendo insieme cattolici e quanti provenivano da un orientamento avverso. Don Raffele Montinovo, il parroco, appoggiava l’iniziativa anche se suggeriva accortezza e discernimento nelle scelte. Gli esordi dei campi scuola e delle prime colonie estive non furono brillanti. Nella mentalità della gente faceva fatica a farsi strada l’idea che ragazzi e ragazze potessero stare fuori di casa per più giorni. Con il tempo anche queste difficoltà si smussarono. Oggi è diventata prassi comune. In questo don Giorgio è stato un pioniere.
Don Giorgio era anche il prete con la chitarra. Quando arrivava a scuola, le maestre erano ben liete di affidargli gli alunni per circa due ore, mentre loro si riposavano. Don Giorgio si è spento presso l’ospedale di Civitanova Marche nel 2010 dopo una breve malattia. All’oratorio venne sostituito da Don Massimiliano Dragani. “Massi”, come veniva prima affettuosamente chiamato, è stato ordinato sacerdote il 19 maggio del 2007 presso la cattedrale S. Tommaso Apostolo di Ortona. Ha trascorso nell’Opera Salesiana di Civitanova Marche due anni come tirocinante, per proseguire gli studi di Teologia a Torino, seguiti poi da Peppe Doria che ha fatto la professione perpetua a settembre dello scorso anno, qui a Civitanova Marche. Ordinato sacerdote a Civitanova marche, don Peppe Doria, dopo aver prestato servizio presso diverse case salesiane, è rientrato proprio quest’anno, settembre 2024 nella casa salesiana di Civitanova Marche, come aiuto di don Alessio Massimi, l’attuale incaricato dell’oratorio.
Gilberto ha trascorso qui due anni per poi essere destinato ad altre case salesiane, Francesco Galante che è stato prenovizio a Civitanova Marche, dieci anni fa e tirocinante a Macerata per due anni, è attualmente direttore dell’Opera Salesiana di Macerata. Salvatore Policino, dopo aver fatto la propria professione perpetua a Vasto, ha studiato Teologia a Torino assieme a Jan. Altri giovani tirocinanti sono passati nell’opera salesiana di San Marone in questi ultimi vent’anni. Alcuni di loro sono arrivati al sacerdozio. Don Michele Korceba, ora incardinato nella diocesi di Ancona, è parroco di una parrocchia della città dorica. Don Cristoforo Sadeiko, a Civitanova Marche dal ’91 al ’94, era l’incaricato dell’oratorio e con lui don Joseph.
Altri sacerdoti salesiani hanno trascorso, chi più, chi meno, il proprio servizio presso la casa salesiana di San Marone. Don Michele Novelli, docente di materie giuridiche presso l’Istituto Salesiano di Macerata, ha trascorso circa un anno nell’oratorio di San Marone, prima di approdare alla “Pisana”, la casa generalizia salesiana di Roma. Don Pietro Urbinis, nato a Torino il 22 dicembre 1940, per lungo tempo professore di Inglese negli istituti salesiani, vice parroco dal 2002 al 2006, è stato parroco presso la parrocchia salesiana di Porto Recanati. Don Bruno Ruggeri, dopo diciassette anni trascorsi come missionario salesiano in Kenya ed una breve parentesi a Gualdo Tadino, si occupava in parrocchia di tutti gli ammalati, incarico che in passato è stato di don Ilario, don Pietro e don Giorgio.
Don Alessandro Canu, nato in Sardegna, ad Ossi, in provincia di Sassari, è giunto a Civitanova Marche negli anni di don Vittorio Albasini. È vissuto per lungo tempo nella casa salesiana di San Marone, ultra novantenne, circondato dall’affetto dei parrocchiani, tanta era la sua bontà e la sua fede cristallina. Nella casa salesiana di Civitanova Marche è vissuto don Raffaele Montinovo di cui abbiamo ricordato sopra il periodo durante il quale ha retto la parrocchia di San Marone (1969- 1976). È stato un grande biblista e predicatore straordinario. Con lui c’era don Franco Luchetta, nativo di Amelia, dai modi gentili e sacerdote riservato. Negli anni in cui ha retto la parrocchia (1976 al 1985) si è prodigato come non pochi per la crescita della fede di tutto il popolo attraverso incontri continui con le famiglie. Don Erasmo Salvatori, nato a Rapagnano, il creatore della Polisportiva, il re di Colorito, il soggiorno estivo della parrocchia San Marone, è stato anche lui ospite presso la casa di riposo “Artemide Zatti” di Villa Conti.
Direttore del camping di Colorito è stato per diversi anni don Donato Ercolino. Don Vittorio Albasini, parroco e direttore (1985- 1988), dopo aver retto per tanti anni la parrocchia e la missione salesiana di Onitsha, in Nigeria, ha svolto la propria attività missionaria in Kenya. È stato lui a far nascere il gruppo missionario nella parrocchia di San Marone. Don Deo Galanti ha prestato servizio presso un’altra casa salesiana. Don Dante Ceccarelli, quello che ha costruito i campi da tennis, servendosi del vecchio Dodge “de lo Tedesco”, il marito di Giulia Ciribè, ha ricoperto l’incarico di parroco a Martinsicuro. Don Remo Franchi, nativo di Tossicia, un paese nei pressi di Isola di Gran Sasso, in provincia di Teramo, parroco dal 1988 al 1997, dopo un periodo trascorso a Sulmona, ha servito la casa salesiana di Terni. È stato lui ad avviare l’iter per la realizzazione del Centro Pastorale Don Bosco (1987), portato a compimento da don Alvaro Forcellini, inaugurato il 27 maggio del 2001 alla presenza del vescovo mons. Gennaro Franceschetti.
Con don Alvaro Forcellini siamo arrivati agli ultimi anni di questa breve ricostruzione. L’ ho conosciuto in una sera imprecisata del mese di Settembre 1996. Ero appena ritornato da Milano. Abitando in via De Amicis, sapevo di far parte della parrocchia San Marone. Ecco il perché della visita fatta al parroco. Scoprii subito che avevo a che fare con un prete del tutto eccezionale, quale non avevo mai conosciuto in passato. Avevo da memorizzare tanti nomi, sia a scuola, sul lavoro, come nella quotidianità della vita. Collegavo sempre il nome di chi andavo conoscendo di giorno in giorno a quello di personalità del passato, che provenissero dallo spettacolo, dalla letteratura o da qualsiasi altro ambito. Abbinai subito il suo nome a quello di Corrado Alvaro.
Di quest’ultimo hanno scritto in molti. Di don Alvaro Forcellini preferisco far parlare don Giancarlo Manieri, per altro passato anche lui per l’opera salesiana di San Marone (direttore dell’Oratorio dal 1984 al 1991), docente di religione presso il Liceo “Leonardo da Vinci” di Civitanova Marche, nonché direttore per circa un decennio del Bollettino Salesiano: “Poi arrivò Alvaro, giovanissimo, non ancora prete. Decisamente “frico” per molte anziane signore. Lo sguardo timido, il sorriso buono sempre stampato in faccia, i modi gentili ed una dedizione incondizionata ai giovani e a tutti quelli che gli chiedevano un servizio. Fu lui che ridiede nuovo impulso al coro e soprattutto rafforzò e consolidò l’associazionismo salesiano” (Giancarlo Manieri, Lungo il Fiume, Scorci di vita salesiana in S. Marone di Civitanova Marche, pag. 114, Civitanova Marche 1989). Don Alvaro Forcellini ha trascorso due lunghi periodi a San Marone. All’inizio (1976) era solo chierico, dal 1978 al 1984 come sacerdote, è stato direttore dell’oratorio. Dopo undici ani trascorsi nell’opera salesiana di Ortona, è ritornato a Civitanova Marche nel 1994 dove ha ricoperto l’incarico di parroco e direttore dell’opera salesiana dal 1997 al 2008. Gli incarichi successivi sono stati: parroco della parrocchia salesiana “La Santa Famiglia” di Ancona, parroco in una grande parrocchia romana, attualmente direttore della casa salesiana di Vasto, nonché parroco.
Nel settembre del 2008 è stato sostituito da don Giovanni Molinari, nato ad Ortona, prima parroco a Vasto ed ispettore poi per circa tre anni dell’Ispettoria Adriatica. Preoccupazione costante di don Giovanni è stata quella di portare ed avvicinare i giovani alla Parrocchia. Ha avuto il compito di portare a compimento il progetto, iniziato circa quarant’anni prima, per la costruzione della nuova chiesa consacrata a Maria Ausiliatrice. Incaricati dell’oratorio sono stati: don Massimiliano Dragani, poi don Simone Calvano di Porto Recanati. A don Giovanni Molinari è subentrato come parroco, dal 2018 ad oggi, don Waldemar Niedziolka, sacerdote di origini polacche. La sua città natale è a pochi chilometri da Leopoli, Ucraina. Gli incaricati dell’oratorio: prima don Ezio Rossi, ora presso la casa salesiana di Scandicci, in Toscana e attualmente don Alessio Massimi. Oggi la comunità salesiana di San Marone è composta da: don Waldemar (parroco), don Alessio (incaricato dell’oratorio), don Giuseppe Doria, don Renato Pinna, il signor Pasquale, come collaboratore. Stefano Cartechini, altro collaboratore è stato trasferito presso la Casa Salesiana di Macerata.
Altro grande sacerdote salesiano della parrocchia San Marone è stato don Gabriele Gaspari, morto sabato 9 marzo 2019 presso l’Istituto Santo Stefano di Porto Potenza Picena. Ha girato l’ex Ispettoria Adriatica in lungo e in largo, dal mare ai monti: Sulmona, Ortona, Porto Recanati, Civitanova Marche, ma si è spinto anche in Romagna. Rimini e Faenza sono state le ulteriori tappe del suo apostolato tra i giovani e per i giovani. Parroco, Direttore delle diverse opere salesiane, ovunque portava il suo carisma. Era buono e mite. Sapeva vedere sempre il lato positivo in ogni situazione anche se difficile. Aveva per tutti una parola buona. Don Gabriele Gaspari era nato ad Ortona il 20 maggio del 1936.
Civitanova Marche. In ricordo di un amico don Gabriele Gaspari | LO SPECCHIO Magazine
Questo articolo sarebbe incompleto se non parlasse di altri due salesiani coadiutori: Paolo Stefanini e Sergio Borsella. Paolo, dopo un lungo periodo trascorso in Bolivia come missionario, attualmente ricopre la funzione di cine operatore al cine teatro “Conti” di San Marone. Sergio, salesiano tutto fare, è catechista, economo presso la casa di riposo “Artemide Zatti”, stessa carica che ha ricoperto, anche se per un breve periodo, presso il centro Salesiano Don Bosco di Loreto. Nel prossimo numero saranno ospitati articoli che parleranno invece della ricaduta che la presenza salesiana ha avuto ed ha tuttora sulla parrocchia: exallievi, salesiani cooperatori e salesiane cooperatrici, Movimento Giovanile Salesiano. Per ultimo è da ricordare don Giuseppe Bogotto, ritornato nella casa del Padre circa un anno fa.
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