A differenza del precedente “Partir”, scritto ed eseguito in solitudine, questo nuovo album di Elina Duni è stato realizzato in collaborazione del chitarrista inglese Rob Luft.
“Questo è un album sui problemi contemporanei che tutti noi dobbiamo affrontare: la tragica storia della crisi migratoria in Europa e inoltre, l’imminente fallout ecologico dovuto alla distruzione della natura. E’ anche un album sui luoghi in cui siamo stati e amato, luoghi che non esistono più o continuano ad esistere solo come un frammento della nostra immaginazione. Ci sono canzoni che toccano influenze del passato, con il suono dell’Albania e il folklore mediterraneo sempre presenti. Abbiamo voluto esplorare anche altre radici musicali: ballate jazz senza tempo, canzoni francesi, canzoni popolari americane…
Accanto alla severità che si trova in molti di questi brani, c’è una leggerezza che pervade tutto e crediamo che questa luce possa, e farà, eclissare questi tempi difficili.
In ogni lacrima c’è una luce che sorge.” (Elina Duni e Rob Luft)
Puoi ascoltare l’album e scaricare il press kit a questo link
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Elina Duni è tra le voci più intense della nuova scena musicale europea, una giovane cantante in viaggio fra sonorità della tradizione albanese, kosovara e del meridione italiano. Nata a Tirana, arriva in Svizzera bambina e negli anni della formazione si avvicina alla musica. Nel corso del tempo, elabora un suo personale percorso alla guida del suo quartetto con Colin Vallon, Patrice Moret e Norbert Pfammatter, in album struggenti come “Matane Malit” e “Partir” (entrambi pubblicati dalla ECM). Swiss Prize nel 2017, Elina canta in 9 lingue diverse attingendo al repertorio tradizionale di Albania, Kosovo e Armenia e Sud Italia, ma anche composizioni originali e cover di Serge Gainsbourg, Nina Simone, Billie Holliday, e sviluppa la sua personale ricerca espressiva grazie alla fusione delle melodie della tradizione con sonorità jazz.
Rob Luft, è nato nel sud di Londra nel 1993. Ha iniziato a suonare con la National Youth Jazz Orchestra britannica a 15 anni, prima di proseguire gli studi alla Royal Academy of Music. Dopo essersi diplomato nel 2016 ha ricevuto il Kenny Wheeler Jazz Prize dell’Accademia; i giudici, tra cui Evan Parker e Nick Smart, hanno richiamato l’attenzione sulle sue capacità di improvvisatore, arrangiatore e compositore. Successivamente, ha registrato come leader per l’etichetta Edition e ha lavorato con musicisti tra cui Django Bates, Martin Speake, Kit Downes, Iain Ballamy, Tommy Smith e molti altri. Luft è coautore, con Duni, di diversi pezzi su Lost Ships, inclusa la title track, così come “Numb”, “Brighton”, “Flying Kites”, “Lux” e “Empty Streets”.
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