Nota stampa.
La sezione di Ancona di Italia Nostra esprime le proprie più forti perplessità sulla realizzazione, in concessione ad un privato per almeno 50 anni, di un nuovo terminal crocieristico ”con vista sull’Arco di Traiano”, al Molo Nord alias molo Clementino.
Non ha senso parlare di valorizzazione del Porto Antico, aver tolto le reti di Schengen, avere impreziosito il molo con l’opera di Cucchi e di fatto pedonalizzato l’area per poi realizzare sul rovescio del porto antico, una nuova darsena per il traffico crocieristico basato su immense città galleggianti, produttrici di inquinamento ed energivore, che in altre città si cerca di allontanare, imponendo una nuova servitù di passaggio per migliaia di auto l’anno, (previste 470 mila persone in più) aumentando l’inquinamento atmosferico della città.
All’inquinamento si aggiunge una nuova strada lungo le mura storiche medioevali di Ancona, la realizzazione di due parcheggi di cui uno multipiano, il tutto localizzato ancor più vicino ai monumenti storici, agli archi di Traiano e Clementino e sotto la cattedrale di San Ciriaco, con un rischio maggiorato per la loro integrità fisica. Si ricorda che per quanto riguarda l’inquinamento dalle più varie sostanze, in Ancona siamo ancora all’anno zero. Esiste solo un agreement volontario per uso di carburante a minor contenuto di zolfo allo 0,1% durante la sosta delle navi che ha solo effetti parziali come è ben visibile dalle persistenti “fumate nere”. Dal 2010, quando la città era tra le più inquinanti di Italia per le PM 10, il Comune non ha posto in atto nessuna misura di effettivo contrasto e risanamento; siamo ancora, dopo 9 anni, all’avvio di una fase di studio della situazione. Nell’ultimo anno sono state respinte anche due mozioni per iniziative a favore della istituzione nel Mediterraneo di una zona a basso tenore di zolfo, come già avviene nel mare del Nord.
E’ comunque errata – a nostro parere – la collocazione della nuova banchina. Se si vuole comunque percorrere lo sviluppo di questa nuova attività crocieristica, è allora necessario che con i 22 milioni di euro di spesa previsti, si avvii con decisione la realizzazione della “penisola” tra la diga foranea ed il Molo sud, dove concentrare tutti i traffici commerciali, comprese le crociere. Questa localizzazione alternativa del terminal, più lontana dalla città e più vicina all’uscita stradale dal porto, ridurrebbe anche la lunghezza del percorso dei veicoli in entrata ed uscita ed il relativo inquinamento aggiunto.
I conti finora diffusi alla stampa stanno a dimostrare che a fronte di ipotetici guadagni di alcune categorie commerciali, vi sarebbero sicure “ricadute economiche negative” a carico del resto dei cittadini di Ancona. Se l’Autorità Portuale fà gli interessi forti di una compagnia di navigazione, non spetta forse al Comune di Ancona difendere gli interessi ed i polmoni dei cittadini, nonché il patrimonio storico ed artistico della Città???
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