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Poesia. Gustavo Adolfo Bécquer

di Lino Palanca

 

Tu pupila es azul y, cuando ries,

su claridad süave me recuerda

el trémulo fulgor de la mañana

que en el mar se refleja

 

Azzurra hai la pupilla e, quando ridi,

vi nasce una luce d’armonia; mi ricorda

il tremulo fulgore delle mattine

riflesso nel mare

B_cquer - foto sito personajeshistoricos.com

B_cquer – foto sito personajeshistoricos.com

 

Imitazione di Byron, annota Bécquer, ma anche del Dante carissimo al poeta andaluso, lettore devoto del creatore della Commedia cui ha pure dedicato una delle sue Rimas, la XXIX: Il libro sopra la gonna …, che non è un libro qualunque, ma quello che leggevano Paolo e Francesca, galeotto e causa della loro rovina.

I curatori dell’edizione delle Rimas in mio possesso, Francisco López Estrada e Maria Teresa López García-Berdoy, scrivono di Bécquer:

La lettura dei grandi poeti romantici generò presto in lui la vocazione letteraria che condividerà sempre con un forte interesse per il mondo dell’arte. A 18 anni, abbandonati gli studi di musica e pittura, si trasferì a Madrid, passaggio obbligato per chi volesse intraprendere la carriera letteraria. Anni difficili, durante i quali si arrangiò a vivere di giornalismo e adattamenti teatrali: il poetasimbolo del romanticismo spagnolo non vide mai pubblicata la sua opera..

Un’opera complessa, sempre affascinante ad ogni rilettura, coinvolgente perché stabilisce con chi legge una relazione profonda. Ti tocca nervi sensibili, quelli che fanno vibrare i ricordi, i sogni, speranze e rimpianti, dolcezze e amarezze nel mentre mostra di essere anche il risultato della lezione dei poeti più amati, Verlaine e Rimbaud, e Baudelaire: tutti richiamati dai suoi versi. Leggiamolo, perché si spiega meglio da solo.

 

Che cos’è l’ispirazione?

  1. A) Vago profilo di esseri impossibili; / immagini che appaiono come dietro un velo …
  2. B) Idee senza parole, / parole prive di senso: / cadenze che non hanno / né ritmo né misura …
  3. C) Memorie e desideri / di cose che non sono; / slanci di allegria, / rigurgiti di pianto ….[1]

 

Alcuni passaggi della rima LVI ricreano le atmosfere dello Spleen baudelairiano, quello che evoca, nella traduzione di uno dei più grande francesisti del XX secolo, Luigi De Nardis, i … lunghi funerali che lentamente / senza tamburi sfilano né musica / dentro l’anima: vinta, la Speranza / piange, e l’atroce Angoscia sul mio cranio / pianta, dèspota, il suo vessillo nero.

E Bécquer:

Oggi come ieri, domani come oggi,

Sempre così

Il cielo grigio nell’orizzonte eterno

E andare … andare.

Si muove a comando, come una stupida

macchina, il cuore.

Il torpido intelletto del cervello

s’addormenta in un angolo …

Voce incatenata al medesimo suono,

canta la stessa canzone,

goccia d’acqua che monotona cade

e ancor cade, senza mai fine…

 

Siamo di fonte a una delle più grandi voci della poesia mondiale e per questo conviene fermarsi qui, ché altrimenti sarebbe da scrivere un intero saggio, il che non è nei miei propositi di fare né, credo, in quelli del lettore di subire. Tuttavia una sosta vale ancora la pena di farla, in omaggio a una delle più belle dichiarazioni d’amore, in versi, che Béquer ci ha regalato:


Qué es poesia?, dices

mientras sclavas

en mi pupila

tu pupila azul.

Qué es poésia?

Y tú me lo preguntas?

Poesia … eres tú.

 

Cos’è la poesia? Mi chiedi

mentre s’inchioda

nella mia pupilla

l’azzurro del tuo sguardo.

Cos’è la poesia?

Proprio tu me lo chiedi?

La poesia … sei Tu.

[1] Forte presenza di Verlaine: A) gli occhi dietro a un velo, la luce tremula del giorno e quella venata d’azzurro delle stelle (Paul Verlaine, vedi Art poétique); B) pressante il ricordo delle Romances sans paroles del poeta francese; C) le cose che non sono e provocano il pianto rimandano al Verlaine che giudica come il peggio per un uomo come lui sia di … non sapere perché /  senza amore e senza odio / il mio cuore è colmo di pena.

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