di Raimondo Giustozzi
“Il seme piantato da don Bosco è diventato un albero e l’albero un bosco”. All’inizio la Congregazione Salesiana annoverava tra le sue fila: i Salesiani di don Bosco (Sdb), le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), i Salesiani Cooperatori e Salesiane Cooperatrici, i Collaboratori Salesiani. L’Associazione Devoti di Maria Ausiliatrice (ADMA) e gli Ex Allievi don Bosco si sono aggiunti dopo. Oggi, tutti i gruppi, che ruotano attorno alla Congregazione Salesiana, sono ventitré. Del Movimento Giovanile Salesiano fanno parte anche gli Scout e il Savio Club, un tempo chiamati “Amici di San Domenico Savio”. Nella Parrocchia Salesiana di San Marone di Civitanova Marche sono presenti tutte le associazioni di cui sopra, tranne le Figlie di Maria Ausiliatrice.
“Siete tutti ladri ragazzi miei, non ho più il mio cuore ce l’avete voi, ma non mi interessa da quest’oggi in poi ogni mio respiro sarà per voi”. Sono versi di una canzone dedicata all’amore che don Bosco aveva per i giovani. I giovani, scriveva don Bosco, non devono solo essere amati ma conoscere di essere amati. Don Milani, in uno dei suoi ultimi bigliettini usati per comunicare con i ragazzi di Barbiana, quando la ghiandola ipofisi completamente disidratata gli impediva di parlare, scriveva: “Ho voluto più bene a voi che a Dio, ma ho speranza che Lui non stia attento a queste sottigliezze ed abbia scritto tutto al suo conto”. Due grando educatori, che seppur vissuti in contesti storici e sociali diversi, hanno avuto per i giovani una predilezione particolare perché fragili.
Amare deriva da una radice indoeuropea “Am” che vuol dire bramare, desiderare e valorizzare l’altro. L’unica misura dell’amore è amare senza alcun limite, è la sola cosa che si moltiplica dividendola. L’amore più viene dato, più se ne riceve. È il fondamento dei Salesiani Cooperatori e delle Salesiane Cooperatrici, gruppo fondato direttamente da don Bosco dopo i Salesiani Consacrati (Sdb) e le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA). Il Cooperatore è un cattolico che vive la sua fede ispirandosi, dentro la propria realtà secolare, al progetto apostolico di Don Bosco, per contribuire alla salvezza della gioventù, porzione più delicata e più preziosa dell’umana società. Attua il suo impegno e vive lo spirito salesiano nelle ordinarie situazioni di vita e di lavoro. Il Cooperatore rende operativa la vocazione all’apostolato, comune a tutti i cattolici, seguendo la vocazione salesiana che lo porta ad impegnarsi nella missione giovanile e popolare di Don Bosco ed a viverne lo spirito.
Diffusione dell’associazione
Nella storia della Parrocchia Salesiana di San Marone, le origini del movimento si legano al periodo di don Germano Orazio che “Si prodigò come non pochi in favore delle organizzazioni ecclesiali e salesiane: la S. Vincenzo, i Cooperatori, gli ex allievi, la Pia Unione” (Giancarlo Manieri, Lungo il Fiume, Scorci di vita salesiana in S. Marone di Civitanova Marche, pag. 129). Sono gli anni del pionierismo. Si cercava di rispondere al meglio ai diversi bisogni della gente con forme di carità cristiana, nello spirito salesiano. È con don Remo Franchi, parroco e direttore dal 1988 al 1997, che il gruppo dei Salesiani Cooperatori e Salesiane Cooperatrice rinasce su basi nuove, quelle volute dal suo stesso fondatore.
Scegliamo o siamo scelti, si chiedeva Ignazio Silone in un suo Libro? Siamo scelti, non c’è dubbio. Da soli noi non siamo in grado di decidere nulla. Con l’arrivo di don Pietro Urbinis, nel 2006, il gruppo dei Salesiani Cooperatori e Salesiane Cooperatrici attua un cammino sistematico, attraverso momenti di formazione, che li ha portati ad essere una realtà viva nella Parrocchia. Il 2 Aprile del 2006 prende forma il Centro locale per la costituzione del Consiglio dei Cooperatori, rinnovato il 2 Aprile del 2009. Il Centro locale è formato da un coordinatore del gruppo, un vice coordinatore, tre consiglieri, la segreteria e un amministratore.
Gli impegni del Salesiano Cooperatore consistono nella frequentazione di un incontro mensile di formazione. Altri momenti di forti nei quali vivere la spiritualità salesiana sono: la Festa della Famiglia Salesiana, che di solito si tiene ogni anno a Loreto (25 Aprile), la Giornata provinciale dei Cooperatori e le Giornate di Spiritualità salesiana. L’attuale direttore della Casa Salesiana di Loreto è don Wieslaw Dec (Sdb), per altro con un breve passato nella casa salesiana di Civitanova Marche (1995- 1996) e attualmente delegato provinciale dei Salesiani Cooperatori e Salesiane Cooperatrici.
C’è chi, tra i giovani passati nell’oratorio, crede scioccamente che il Salesiano Cooperatore o la Salesiana Cooperatrice sia la suora delle Figlie di Maria Ausiliatrice o il prete salesiano. È quanto di più falso uno possa pensare. Il Cooperatore Salesiano è il laico: studente, operaio, impiegato, commessa, insegnante, medico, libero professionista, padre, madre, che vive nel proprio ambiente di lavoro la spiritualità salesiana.
Gli Ex Allievi don Bosco
Chi sono gli ex allievi? Gli Ex Allievi di Don Bosco sono adulti con più di 30 anni di età, che assieme alle Unioni Locali, lavorano uniti per i giovani, e allo stesso tempo cercano di riaffermare la loro educazione, e di mettere a frutto le loro possibilità.
La costituzione a San Marone dell’Associazione Ex allievi Salesiani è del 1996. Viene presa subito dopo il ritorno di alcuni ex allievi che avevano partecipato all’VIII° Congresso Nazionale dell’Associazione, che si tenne a Rimini dal 10 al 13 Ottobre dello stesso anno. Il nucleo storico si raccoglie attorno al suo primo presidente, il compianto Claudio Ripa, uno dei primi ragazzi che aveva avvicinato i Salesiani fin dal loro arrivo nella Parrocchia di San Marone. Assieme a lui si ritrovano tanti altri giovani che dovevano e devono molto della loro formazione ai figli di Don Bosco. Alcuni di loro ci hanno lasciati perché in cielo. Il Parroco don Remo Franchi è stato il loro primo delegato salesiano. A questi primi Ex Allievi se ne aggiungono altri in momenti successivi.
Gli Ex allievi rispondono direttamente alla Federazione Nazionale che ha sede a Roma in via Marsala ed a quella Adriatica che ha sede a Perugia. Per alcuni anni e fino al 2004 quest’ultima aveva la propria sede proprio a Civitanova Marche. La tessera di iscrizione è di € 25,00 all’anno; di questi, 9,00 € vanno inviati a Roma, 3,00 € a Perugia, il resto rimane in sede. Il riferimento per i tesserati è la Rivista “Voci Fraterne” che arriva a tutti gli iscritti all’Associazione. La Rivista compie 90 anni. Referente a livello di Ispettoria Adriatica è stato per anni don Nicola Cupaiolo; da quando è nata la nuova Circoscrizione “Italia Centrale Sacro Cuore”, il referente è stato per anni direttamente l’ispettore don Alberto Lorenzelli. Molte le opere di beneficenza promosse dall’Associazione, sia a livello locale sia nazionale.
Una trattazione a parte meritano le molte attività che il gruppo porta avanti in Parrocchia da molti anni. A gennaio, in occasione della festa di Don Bosco, è di tradizione il loro convegno, unitamente all’organizzazione del pranzo della Comunità. A febbraio, il gruppo anima il Carnevale Oratoriano assieme ad altri gruppi dell’Oratorio. In occasione della Domenica delle Palme, l’Associazione coordina la processione dal Centro Pastorale alla nuova chiesa di Maria Ausiliatrice. Nell’ultima settimana di maggio un altro appuntamento impegna non poco gli Ex Allievi don Bosco: la processione di Maria Ausiliatrice per le vie del quartiere con l’addobbo floreale del carro. Il Corpus Domini vede impegnata di nuovo l’Associazione con l’allestimento, in piazza, del palco per la celebrazione eucaristica alla quale partecipano tutte le altre parrocchie cittadine. Nel mese di giugno, la Festa della Comunità costituisce forse il clou di tutto l’impegno organizzativo del gruppo. In agosto, per dieci anni, il gruppo ha organizzato il ciclo pellegrinaggio in diverse località italiane ma anche europee: il santuario della Madonna di Czestochowa, Lourdes, Santiago de Compostela, Monaco di Baviera. Ottobre si apre con la tradizionale passeggiata dell’uva, novembre con le due castagnate, l’una presso l’Oratorio, l’altra presso il Centro Pastorale. L’Associazione ha organizzato il 27 Novembre 2009 un importante Convegno sui problemi della Bioetica al cine teatro “Conti”. Il 10 Dicembre, per la “Madonna della Venuta”, l’Associazione Exallievi conclude la propria fatica annuale con l’accensione del tradizionale focaraccio. Nel 2008 superbo è stato l’allestimento ed il coordinamento del presepe vivente a Villa Conti. Una presenza, quella degli Exallievi, veramente importante nella vita della Parrocchia di San Marone. Sono loro il collante ed il motore propulsore di tante iniziative che rendono viva la parrocchia. Don Marcello Ricci, nella casa salesiana di Civitanova Marche dal 2010 al 2012 e don Giuseppe Bogotto, dal 2015 al 2023, ne sono stati per anni i delegati salesiani.
Gli Scout nella Parrocchia Salesiana di San Marone
Sull’argomento riporto l’articolo scritto da Sergio Ardito, una delle colonne del movimento Scout a Civitanova Marche, e pubblicato il 9 maggio 2016, su “La Voce delle Marche”: “Il movimento Scout a San Marone è arrivato a spegnere quaranta candeline (oggi quarantasette) ed è pressoché impossibile ripercorrere la cronaca delle innumerevoli attività che si sono svolte durante il corso di tutti questi anni. Per tale motivo ritengo opportuno rilevare invece le caratteristiche salienti dei principi ispiratori che ne hanno determinato la storia. L’inizio è stato semplice: il gruppo Civitanova Marche 2 è nato nella Parrocchia salesiana di San Marone in una situazione storica in cui la parrocchia voleva, anche attraverso lo scoutismo, dare una risposta alla richiesta di aggregazione giovanile che negli anni settanta era molto sentita all’interno della Chiesa.
Con l’aiuto di vecchi scout, alcuni animatori hanno scelto l’appena costituita AGESCI (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) per l’esperienza concreta che quest’associazione poteva permettere: il campo estivo, la strada, la natura, i giochi, gli incontri, i progetti, le messe partecipate, il tutto condito da un clima di fraternità, solidarietà, gratuità, essenzialità, speranza nel futuro, vicinanza a Cristo amico che ti cammina a fianco. Strada facendo si sono ampliate le esperienze locali con la partecipazione sempre più consapevole ad eventi intra ed extra associativi, sia a livello regionale che nazionale e internazionale.
Le assemblee di zona e regionali, i campi formativi nazionali, gli eventi di solidarietà nazionali ed internazionali sono stati regolarmente frequentati ed organizzati dal gruppo ed hanno arricchito gli scout del Civitanova 2 in competenza e formazione tecnica e spirituale. L’attività extra-associativa ha invece spinto il gruppo alla collaborazione con la Protezione Civile, l’Anffas, la Caritas, alcune Case di Riposo per anziani e altri gruppi associativi e cooperative sociali. Intorno al gruppo scout si è così via via creata una rete di relazioni, incrementata anche da genitori dei ragazzi e da ex scout ormai adulti.
Molti di coloro che nei passati decenni hanno vissuto quelle forti esperienze spesso si ritrovano oggi a vedere i loro figli e nipoti ripercorrere le loro orme. A loro, nel presente, si aggregano altri genitori che per i propri figli ritengono valida e attuale la proposta scout. Ai “vecchi lupi”, rimasti sempre a contatto con l’Agesci, occorre affermare l’importanza di non fermarsi ai “ricordi del tempo che fu” con le memorabili esperienze vissute sul campo, per dare invece la preminenza alla riflessione e interiorizzazione dei principi che queste esperienze esprimevano e ancora esprimono per le giovani generazioni.
E per questi principi intendiamo: la fratellanza della vita in comune, la giustizia nel rispetto delle regole, i veri bisogni dell’essenzialità, l’affidamento al più grande nel rispetto del capo, la stima dell’altro sesso nella diarchia, l’amore verso il prossimo e verso Dio, e molto altro. Agli adulti invece, che oggi si approcciano allo scoutismo solo attraverso l’esperienza dei figli, occorre ricordare che i capi sono delle persone volenterose, in formazione continua che vanno sostenute, aiutate, capite, ascoltate, e con cui è necessario confrontarsi. Ecco allora l’importanza della presenza agli incontri, la disponibilità per supportare le attività, la preghiera al Signore perché ce li mantenga. Specialmente oggi quando la mancanza di giovani capi è sempre più evidente.
Così, mentre da un lato perenne è la fatica per la copertura delle unità, dall’altra i ragazzi trovano sempre meno giovani testimoni di cui hanno invece bisogno. Ricordiamo sempre a tutti: genitori, sacerdoti, politici, professionisti istituzionali, che i capi svolgono una grande missione educativa preventiva e aiutano i nostri ragazzi a non accontentarsi della mediocrità, a non vivacchiare alla giornata ma a sviluppare la capacità di sognare un mondo migliore, fatto di relazioni, solidarietà, rispetto, pace, amore. E soprattutto li rendono capaci anche di soffrire per la realizzazione di questo sogno (Sergio Ardito).
Lo scoutismo a San Marone – La Voce delle Marche
ADMA (Associazione Devoti Maria Ausiliatrice)
L’Associazione incarna la forza della preghiera. Il gruppo è sempre cresciuto negli anni. “La devozione a Maria Ausiliatrice e a Gesù sacramentato consolida la nostra fede, mentre, in parallelo cresce l’attenzione verso i più bisognosi e si moltiplicano le opere di carità e di solidarietà. I frutti della preghiera, inoltre, sono sempre più evidenti e questo ci incoraggia ad andare avanti con la testimonianza del proprio impegno e con sempre nuove iniziative” (ADMA, Sorgente, N° 67- giugno – settembre 2023, anno XXII).
La parrocchia San Marone di Civitanova Marche ha un suo periodico, La Sorgente, appunto, attraverso il quale, periodicamente, ogni gruppo informa su quello che fa mensilmente, dai Salesiani Cooperatori, agli Ex Allievi, all’ADMA, al Savio Club, al Coro della Parrocchia, alla scuola calcio. Nell’ultima edizione “Estate Ragazzi”, iniziativa promossa ogni anno dall’Oratorio “San Domenico Savio”, gli animatori (70 tra ragazzi e ragazze) del Savio Club hanno accompagnato ben 470 tra ragazzi e ragazzi dalla terza elementare fino alla terza media in attività di gioco, di uscite didattiche, giornate al mare. Tanta gratuità darà nel tempo buoni frutti. Lo chiedono genitori, nonni, educatori, docenti e la società tutta. Drammi terribili, che hanno toccato città della grande conurbazione milanese, come nel caso di Paderno Dugnano ma anche un piccolo paese, come Gagliole, devono scuotere e coinvolgere tutti. L’emozione e la disperazione del momento devono far riscoprire la propria identità.
L’ADMA fa della preghiera la propria forza e la propone anche agli altri. La preghiera non fa rumore. Fa stare bene con se stessi e con gli altri. “Insegnaci a contare i nostri giorni / e giungeremo alla sapienza del cuore”. Sono due versi di un salmo molto conosciuto.
Raimondo Giustozzi
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