
Fonte quotidiano.net
Nota stampa Uniti per Porto Recanati
L’inizio della stagione estiva 2020 in città è stato segnato da eclatanti e preoccupanti episodi di micro criminalità e problemi di ordine pubblico che hanno come protagonisti giovani portorecanatesi. Se l’escalation di questi ultimi giorni è innegabile, è altrettanto vero che si tratta di un problema che investe Porto Recanati da molto tempo. Se prima determinati episodi erano limitati alle periferie o ai luoghi più “sensibili” della città, oggi scorribande, schiamazzi, risse, atti di vandalismo e spaccio hanno come palcoscenico vie e piazze del Centro. Tutto ciò genera una più che giustificata paura tra i residenti, vittime e spettatori impotenti di queste manifestazioni di disagio giovanile.
Apprendiamo dai giornali che l’Amministrazione sta pensando di emanare provvedimenti restrittivi sulla vendita degli alcolici e sull’apertura dei locali della “movida” locale, in pratica una sorta di coprifuoco. A un anno dalla fine del mandato, si mette la firma anche sul fallimento del progetto politico del Sindaco e della sua Giunta, che poneva la sicurezza al primo punto del programma elettorale.
Siamo convinti che si debba intervenire per fermare questa piaga sociale ma, come siamo contrari a una sorta di “militarizzazione” del paese, siamo convinti che si debba investire sulla prevenzione come mai è stato fatto finora. La realtà ci dice che il tessuto sociale della nostra comunità si è tanto deteriorato da non esistere praticamente più, e non possiamo che domandarci, e domandare a chi ha responsabilità di governo, che fine hanno fatto i progetti di inclusione e di aggregazione giovanile, quali politiche culturali rivolte ai nostri giovani sono state poste in essere, quali attività vengono svolte al Centro giovanile, quanti sono i ragazzi coinvolti e con quali risultati, che fine hanno fatto i progetti per lo sport, importanti per togliere i ragazzi dalle strade, e quelli legati al teatro, alla musica e ad altre forme di promozione formativa e individuale?
È lecito chiedersi dove sono le famiglie, prima agenzia educativa, ma è altrettanto doveroso chiedere dove sono la politica e gli amministratori.
Uniti per Porto Recanati
Sebbene il Covid abbia bloccato una intera Nazione i
In tutte le sue attività Lavorative
Cultursli e Sportive, i giovani come gli anziani si dono trovati a vivere wuesta emergenza in casa, ora è da domandarsi se questo periodo di chiusura al mondo ma apertura alla famiglia ha portato frutto nel dialogo tra Genitori e Figli o nella sola socializzazione con i media. Se in questi 3 mesi di look down, prima di poter dinuovo uscire di casa ed incontrarsi con gli amici non si siano rispettate regole di educazione famigliare, non possiamo stupirci se questi Giovani, nella notte fanno di tutto per disturbare il dormire e la sicurezza di tutto ciò che incontrano nrlke vie e piazze del paese. La Prima educazione parte dalla famiglia e i fipendenti o amministrszione comunale, di notte non può far nulla, il compito è destinato ai carabinieri che non devono limitarsi ad ammonimenti ai ragazzi ma si genitori, avvisandoli che nel caso i loro figli identificati più volte come vandali, venissero ritrovati in fallo; si autorizzano a punirli come si deve i figli giovanino adulti,con pene esemplari, per far si che gli passi la voglia di comportarsi male contro i cittadini, le cose personali e la città stessa.