Il fumetto è una tecnica espressiva dalle grandi potenzialità: la commistione di testo e immagini in tavole più o meno numerose e colorate offre la possibilità di grande presa narrativa e forte impatto emotivo sul lettore.
Prima di proseguire, cogliamo l’occasione per ricordare la presentazione della graphic novel “L’Angelo Nero” di Cicarè e Ferracuti, dedicata al tema dell’immigrazione, che avrà luogo il prossimo venerdì 15 gennaio, alle ore 17:30, presso la sede del Circolo di Lettura e Conversazione di Recanati, in Via Cesare Battisti 26. Intervenite numerosi!
Le saghe dei supereroi occidentali (Batman e Superman della DC Comics, Spiderman e Ironman della Marvel) vantano una tradizione quasi secolare e ispirano pellicole cinematografiche che sbancano i botteghini di tutto il mondo da svariati decenni.
In questo periodo, invece, stanno facendo parlare di sé i fumetti di supereroi africani: la startup fumettistica nigeriana Comic Republic, che distribuisce gratuitamente via Internet le proprie creazioni; l’artista sudafricano Loyiso Mkize, creatore di Kwezi, anch’esso disponibile online; The Pack di Paul Louise-Julie; E.X.O: The Legend of Wale Williams, la graphic novel del nigeriano Roye Okupe.
Dopo decenni di supereroi africani “d’importazione”, come Black Panther della Marvel, l’odierno rinascimento culturale africano, che grazie alle nuove tecnologie attraversa tutte le principali forme creative, sta anche inventando la propria mitologia moderna.
Comic Republic è passata dalle poche centinaia di download del 2013 ai più di 25.000 download del 2015: l’uso della lingua inglese (lingua ufficiale in Nigeria) fa sì che più della metà dei download siano effettuati da paesi anglosassoni, culla d’origine di questo potente fenomeno culturale.
La generazione “nativa” dei supereroi africani ideata da sceneggiatori e disegnatori di Comic Republic (Guardian Prime, Nutech, Maxspeed, Power Boy, Ireti, Commander Jade .N. Waziri, Avonome, Eru, Aje) è realmente autoctona: spiritualismo e religiosità tipici dei racconti africani si mescolano a suggestioni del moderno immaginario tecnologico e vengono coniugate nelle ormai tradizionali modalità espressive del fumetto.
Anche il sudafricano Kwezi, ambientato in una Johannesburg post-apocalittica e con protagonista un supereroe nero adolescente, utilizza slang locali e riferimenti culturali precisi: “una storia nel futuro alla ricerca delle proprie radici” secondo Loyiso Mkize.
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