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Libri. Nuove recensione di Valerio Calzolaio

9788833940748_0_536_0_75Guida definitiva a (quasi) tutto. Versione breve

Hannah Fry e Adam Rutherford

Traduzione di Andrea Migliori

Scienza

Bollati Boringhieri Milano

2022 (orig. 2021)

Pag. 291 euro 25

Valerio Calzolaio

 

Ovunque dalle nostre parti. Prima, ora e dopo. Alla realtà interessa poco se fate attenzione o meno alla sua esistenza. Del resto, l’obiettivo principale di quasi tutti gli organismi è sempre stato quello di non morire (almeno riproducendosi) e anche noi umani non veniamo al mondo con la capacità innata di comprendere la realtà che ci circonda, tanto più che pure i nostri sensi ci ingannano in continuazione. Tuttavia, nel considerare non solo ciò che riguardava direttamente la sopravvivenza quanto piuttosto l’intero Universo e il loro posto al suo interno, i nostri antenati si sono smarcati dal resto della natura. Magari guardando con lenti deformanti, riflettendo non benissimo e sbagliando spesso, a livello individuale e collettivo. I miti che abbiamo inventato per spiegare la natura inesplicabile della natura sono un’infinità. Abbiamo così creato la scienza e la matematica nel tentativo di affrancarci dai limiti della prospettiva umana e di mettere a tacere la parte scimmiesca del nostro cervello, di dotarci della scatola degli attrezzi per antonomasia, piena zeppa di strumenti e idee incredibili, di dispositivi e aggeggi in grado di aumentare le nostre capacità, consentendoci di osservare la realtà con una ricchezza di dettagli sempre più grande e sviluppando concetti fondamentali come quelli di tempo, spazio, spaziotempo, infinito. La stessa scienza ha comunque commesso molti errori e ne commette sempre di nuovi. Facciamo allora il punto su come sappiamo le cose che sappiamo, sulla differenza tra ciò che sembra intuitivamente vero e la verità scoperta dagli scienziati, sulle sviste e i passi falsi che hanno accompagnato la crescita continua della conoscenza: la scienza è anche non sapere e trovare un modo per scoprire.

La matematica Hannah Fry (Harlow, Essex, 1984) e il genetista Adam Rutherford (Ipswich, Suffolk, 1974) sono due notevoli scrittori e divulgatori scientifici inglesi; a quattro mani ci propongono un bel godibile testo dal titolo ambizioso, una guida (quasi) omnicomprensiva. I capitoli sono nove: Infinite possibilità (sul circolare della conoscenza, dalla biblioteca di Babele di Borges); La vita, l’Universo e tutto quanto (la serie di errori e tentativi dell’evoluzione); Il cerchio perfetto (visto che la Terra è invece uno sferoide oblato); Rock of Ages (dopo Big Bang e sistema solare); Breve storia del tempo (comprensiva della relatività, non solo relativa); Vivere liberi (ci sembra di possedere il libero arbitrio, ma come esserne sicuri?); L’orchidea magica (prima o poi la fine del mondo arriverà, ma non solo le sette cercano di imbrogliarci, anche il nostro cervello tende a fare scherzi); il mio cane mi vuole bene? (forse); l’Universo dal buco di una serratura (la scienza è e sempre sarà l’unico modo per scrivere la guida definitiva a tutto). Lo stile è fresco, colloquiale, figlio anche della comune frequentazione televisiva (perlopiù la BBC). Ogni capitolo parte da domande, più o meno semplici e apparentemente banali e continua con risposte che rivelano quanto sia inaffidabile il nostro istinto e spesso meritano ulteriori interrogativi nei vari paragrafi, intervallati ogni tanto da alcune illustrazioni e frequenti box su singoli argomenti. Le note curiose e i (contenuti) riferimenti bibliografici sono in fondo.

 

Legittima vendetta

  1. A. Cosby

Traduzione di Giuseppe Manuel Brescia

Noir

Rizzoli Milano

2023 (orig. Razorblade Tears, 2021)

Pag. 363 euro 19

Valerio Calzolaio

Richmond e Virginia centrale. Poco tempo fa. I detective LaPlata e Robbins avvisano Ike Randolph che il figlio giornalista 27enne Isiah è stato assassinato insieme al coetaneo marito pubblicitario Derek Jenkins. Lui va al funerale con la cara moglie Mya, appena nominata tutrice legale di Arianna, la figlia dei due, pelle e capelli color del miele, tre anni, avevano pagato una donna per tenerla in grembo (maternità surrogata). Ike è un nero possente con un passato burrascoso, ha nove cadaveri sulla coscienza (per omicidio involontario trascorse sette anni al penitenziario di Coldwater, uscendone definitivamente il 23 giugno 2004) e non ha mai sopportato di avere un figlio gay, così si vergognavano a vicenda. Ormai possiede un’avviata azienda di manutenzione di campi e giardini nella contea, con 14 dipendenti e impegnativi contratti, ma è sconvolto, scopre che voleva un gran bene al figlio unico. Al funerale incontra l’altro padre, in una situazione analoga: Buddy Lee è un bell’uomo bianco, magro e segnato dalla vita; famiglia di delinquenti, cinque anni a Red Onion, separato dalla bella ex moglie Christine; anche lui ex carcerato, con una massa di capelli sale e pepe che gli arrivano alle spalle; vive da solo in una roulotte della contea, fa lavori precari, risulta un poco razzista e beve molta birra. I due ex galeotti non si stanno subito molto simpatici ma, trascorsi oltre due mesi senza notizie sui responsabili dell’omicidio (li hanno crivellati di colpi davanti a una vineria chic del centro storico di Richmond), decidono di provare a scoprire insieme chi e perché voleva morti i figli. Capiscono subito che è coinvolta la gang di confratelli razzisti in moto capeggiata dal violento Greyson e che molti cercano una ragazza che voleva raccontare al giornale della sua storia con un pezzo grosso. La baraonda sarà totale: mosse violente, morti o feriti in massa.

Prima di diventare ottimo scrittore Shawn A. Cosby (Contea di Mathews, Virginia, 1973) si è affaccendato in tutto: buttafuori, operaio, giardiniere, manager di ferramenta, montatore di palchi, addetto alle pompe funebri; ne ha fatto tesoro. Questo è il quarto splendido premiato romanzo (il secondo tradotto), narrato in terza varia, in evidenza sia talora l’acido resoluto criminale, in combutta con insospettabili, che quasi sempre i due padri “pentiti”: non sanno cosa avessero scoperto i ragazzi, solo che era una faccenda abbastanza grossa e, quando iniziano a ficcare il naso in giro, sono disposti a tutto “pur di trovare quei figli di puttana”, anche a sanguinare, visto che la potente letale rabbia pompa di nuovo nelle vene, un veleno che “ammazza certe parti di te”. Il titolo inglese richiama appunto le lacrime taglienti, nei legami familiari e non solo. Il titolo italiano è azzeccato, si tratta di un hard-boiled con revenge, una vendetta collettiva per redimersi da colpe genitoriali e affrontare “legittimamente” l’America prepotente di razzisti e omofobi, quei posti dove impera il ragionamento circolare, dove i pensieri ottusi sono confermati e rafforzati dal pensiero di gruppo. Particolarmente belle, in tal senso, sia le battute da galeotti che i dialoghi fra i due, un nero e un bianco attempati criminali, alla ricerca di sintonia sui figli omosessuali. I bianchi prediligono il country. Nel locale Garland’s tutto risuona, odora, risplende della mitica Judy. Ike ama sorseggiare (poco) rum con ghiaccio.

 

Uccidere, qualche volta

Rosa Mogliasso

Noir

SEM Milano

2023

Pag. 295 euro 18

Valerio Calzolaio

 

Torino. Da fine primavera a fine estate di vari anni fa. Francesca Turchinetti è stata un ottimo partito per Tommaso Tratti di Valprina: lei figlia unica con padre morto da poco, erede di un patrimonio di dimensioni imbarazzanti, industriale edile, salute curata e fisico perfetto; lui bellissimo poeta dilettante e scansafatiche, solida cultura classica, educato e vagamente effeminato. Hanno la piccola figlia Nina Maria, di soli cinque anni, che li sopporta poco entrambi, sta meglio con la donna di servizio rumena Rodika e con gli occasionali compagni di gioco. La mamma l’accompagna in piscina più per incontrare Paolo, il fascinoso papà separato e dolente di Mattia Quaglietti (8 vispi anni), che per altro. Non sa che Martina, amata moglie di Paolo, in realtà sussiste ed è complice, fanno i prostituti in parallelo e lei è proprio l’amante di Tommaso, dal quale ha appena ricevuto in regalo un braccialetto Cartier. Quando Johan, il marito di Rodika, deve sospendere il lavoro di giardiniere, Tommaso decide di assumere temporaneamente per curare prato e siepi della villa con piscina l’intellettuale 17enne Antonio Totò Lo Cascio, che ha casualmente incontrato in un cinema porno e col quale ha cominciato a confidarsi sulla propria crescente passione per i maschi (in particolare, crede di essersi innamorato dello stesso Paolo dagli occhi azzurri, come la moglie, a reciproca insaputa). Totò non lo ha detto alla madre Patrizia (che lo ha cresciuto sola), ma ha già presto capito di essere attratto dai grandi corpi di taglialegna del suo stesso sesso, per esempio dal condomino reazionario frustrato magazziniere 45enne Beppe Pinardi, sposato con l’esemplare collega operaia Teresa. A quel momento, in lontananza appaiono i soldi in nero dei cinesi per Francesca: appetiti sessuali, truffe milionarie, piani criminali si accavallano e intrecciano, spassosamente.

L’ottima scrittrice torinese Rosa Mogliasso (Susa, 1960) strizza spesso l’occhio al genere noir, pur senza necessariamente trame assassine e investigatori seriali. Qui siamo forse nel noir erotico, con multiformi coppie a disposizione, tristi vite e arditi scambi di partner, aspirati o realizzati, chi più chi meno. Il titolo allude alla possibilità di assassinare altri e prende spunto dall’addestramento dei due prestanti prostituti sposati: fra gli scenari potenziali si era considerata anche l’eventualità di uccidere, qualche volta (ma non il sesso omosessuale, lo sbatterglielo fisicamente nel culo, come lui chiarisce, strano). La narrazione alterna la prima persona di Totò (parlantina brillante e gusti sessuali stravaganti), che nel prologo riporta la bambina rapita alla madre, consapevole che valeva dieci milioni di euro, la cifra chiesta per il riscatto, alla terza persona varia di quasi tutti gli altri protagonisti delle tre coppie (in personale e reciproca analisi manipolatoria) e del caro acuto Mattia. I dialoghi pure sono divertenti, attenti alle varie personalità, socialmente e culturalmente diverse. Passioni musicali di conseguenza: Tommaso in Jaguar con Totò al volante, gli fa ascoltare Glenn Gould, Radiohead e King Crimson, sentendosi decisamente confuso; e Paolo, proprio grazie a Tommaso, passa dai Rolling Stones a Vivaldi, fumandosi comunque una canna prima di uscire da casa propria. Rum e coca cola per Beppe, sic! Segnalo Megève a pagina 133.

 

v.c.

 

 

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