Riceviamo da Gioacchino Di Martino
La stampa di oggi ci informa che è stato aggiudicato l’appalto per i lavori dell’illuminazione del Nervi. La ditta vincente, si legge nella determinazione n. 581 del responsabile del settore lavori pubblici, è la C.P.M. GESTIONI TERMICHE, con sede legale a Terni e sede operativa a Recanati. La suddetta ditta si è aggiudicata l’appalto a seguito dell’espletamento di una gara indetta con procedura negoziata, mediante il criterio del prezzo più basso, previa consultazione di n. 2 operatori individuati mediante indagine di mercato. La C.P.M. si è aggiudicata l’appalto avendo fatto un ribasso del 3,99 per cento e quindi chiedendo per l’esecuzione di lavori, come da capitolato messo in gara, la somma di euro 100.929,35 (iva esclusa) e di euro 2.922,89 per gli oneri di sicurezza, per un totale di euro 103.852,24. L’IVA viene calcolata al 10 per cento trattandosi di lavori di manutenzione straordinaria. La determina ci informa anche che lavori sono finanziati mediante contributo regionale e che si è già provveduto all’acquisizione di tutta alla documentazione inerente la verifica dei requisiti in capo all’aggiudicatario. Determina che, trattandosi di un appalto di luci, è estremamente chiara ma che lascia anch’essa alcune zone d’ombra. Zone d’ombra dovute, come sempre, alla ben nota ritrosia dell’amministrazione a fornire tutti gli elementi della storia e che lascia spazio ad ogni e qualunque ipotesi ricostruttiva anche di episodi precedenti, sui quali si è tentato di far scendere una cortina di piombo in nome di quel famoso perentorio invito a NON DISTURBARE IL MANOVRATORE. Oggi, invece, e ancor più dopo la pubblicazione dell’esito della gara, il manovratore va disturbato perché alcune narrazioni non tornano o per lo meno suscitano ragionevoli perplessità. Nei primi giorni di febbraio la vice sindaco dichiara che era stato “chiesto alla C.P.M. (stessa ditta aggiudicatrice della gara al ribasso ndr) che si occupa dell’illuminazione cittadina, di realizzare gratuitamente un progetto che valorizzasse solo con le luci, senza toccare l’immobile, la sagoma, la copertura ad arco e le pecularietà architettoniche. Lavori che non serviranno comunque a rendere la struttura fruibile per altre attività.” Bene. Naturalmente la C.P.M., per quanto a tutti noto, ha immediatamente aderito alla richiesta fatta dall’amministrazione a cui eroga il servizio di illuminazione per un periodo, come da contratto, di alcuni decenni, e tramite i suoi tecnici ha anche provveduto a realizzare le immagini digitali del manufatto illuminato secondo il progetto realizzato dai propri tecnici. E’ quindi ipotizzabile che il progetto della C.P.M., presumibilmente richiesto alla fine della stagione estiva, sia servito a presentare la proposta inviata alla Regione, gelosamente custodita negli uffici comunali? E’ ipotizzabile che sia questo il motivo per cui non viene concesso l’accesso agli atti? E’ ipotizzabile che una impresa che fornisce all’ente appaltante progetto, computi metrici e specifiche di materiale non reperibile nel codice degli appalti possa partire avvantaggiata rispetto ad altro unico concorrente? E’ corretto che un intervento definito dall’autorità politica della stazione appaltante come “lavori che non serviranno comunque a rendere la struttura fruibile per altre attività” possano essere definite “lavori di manutenzione straordinaria? Il finanziamento regionale è da intendersi come contributo o come intero finanziamento? Ecco questi alcuni lampi di luce in un buio ancora molto scuro ma dal quale in molti nelle ultime ore cercano di uscirne. Alla prossima.
Gioacchino Di Martino
Porto Recanati 18 giugno 2021
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