L’uomo del porto
Cristina Cassar Scalia
Noir
Einaudi Torino
2021
Pag. 321euro 18,50
Valerio Calzolaio
Catania. Dicembre 2016.Alla stimata 39enne ispettrice vicequestore aggiunto Giovanna Vanina Guarrasi è stato recapitato un minaccioso proiettile (tale e quale a quelli che avevano ucciso il padre venticinque anni prima); il primo dirigente Tito Macchia, Grande Capo della Mobile di Catania, ha deciso di metterla sotto scorta, in una sorta di clausura forzata, e lei si sente sempre più insofferente. Il suo ottimo braccio destro Carmelo Spanò la chiama: nella grotta cantina di un pub del centro storico è stato ritrovato il cadavere accoltellato di Vincenzo Maria La Barbera (1960), noto solitario celibe appassionato professore di filosofia presso il liceo classico. Non aveva debiti, non ci sono indizi. Era di sinistra, disponibile e gentile, apprezzato da studenti e colleghi. Apparteneva a una famiglia molto facoltosa, conservatrice e patriarcale, con cui aveva solo sporadici rapporti dall’età di diciotto anni; si era ribellato, non aveva voluto i loro soldi. Da parecchio viveva su una vecchia barca a vela ormeggiata al porto, amico e sodale del gagliardo don Rosario Limoli, che si occupa proprio di carusi dipendenti da droghe e alcol, non senza creare fastidio a trafficanti e spacciatori. Da un anno aveva una fidanzata, Maria Venera Vera Fisichella, 51enne brava psicologa al Sert; condividevano pure l’impegno di salvare ragazzi e ragazze dalle tossicodipendenze. Vien fuori che decenni addietro, c’era una comune in campagna enel 1978, dopo la maturità, La Barbera vi era rimasto qualche anno prima di laurearsi, per poi, improvvisamente, ora (come mostrano i contatti telefonici indagati), ricontattare i genitori di tre ragazzi che nel 1981 erano scomparsi proprio da quell’esperienza comunitaria. Forse c’è un caso antico da studiare attentamente per risolvere l’omicidio contemporaneo.
La medica oftalmologa Cristina Cassar Scalia (Noto, 1977) fa bene a insistere col giallo, siamo al quartoottimo romanzo della bella serie, ogni avventura ambientata a circa un mese di distanza l’una dall’altra, finora tutte a fine 2016. La narrazione è in terza varia al passato, perlopiù sulla protagonista, oppure sugli altri investigatori. Lo stile appare simpatico, scorrevole, colto e attento alle parole, incistato là alle pendici della muntagna, dell’Etna (per quanto la protagonista sia originaria di Palermo e lì mantenga legami). Il titolo fa riferimento all’inconsueta residenza del professore ucciso. Parallelamente all’indagine scorre la turbolenta vita di Vanina, in fuga dal passato, reduce da anni di militanza nell’Antimafia, ex e forse ancora compagna di Paolo Malfitano, un magistrato della Dda; cinefila accanita (con collezione ricca di vecchi film e di pellicole imperniate su Sicilia e siciliani), buongustaia incapace ai fornelli, insonne sognatrice; dedita a Gauloises, cioccolata fondente, catanesate; sempre coinvolta dalle vicende della vicina Bettina, delle amiche, innanzitutto Giuli incinta di un ignaro gay, delle collaboratrici, innanzitutto Marta ufficiale splendida fidanzata vegana del possente Macchia, e di figure paterne, come il sensibile famoso cardiochirurgo Federico Calderaro, secondo marito della madre, o l’83enne commissario in pensione Biagio Patanè, con un persistente fiuto sbirresco e un’insistente moglie gelosa. Non a caso, è in progetto la realizzazione di una serie televisiva, gli ingredienti ci sono tutti. Birra e vino, al nerello mascalese mancava solo la parola. Meno spazio per la musica.
v.c.
Recensione Il paesaggio
Il paesaggio.Dialoghi tra Fotografia e Parola
Roberto Besana (con altri sessantacinque autori).Tributo a Pietro Greco
Arte e scienza
Töpffer, Oltre, Sestri Levante
2021
Pag. 163 euro 24,50 (grande formato, letteratura illustrata da foto artistiche)
Valerio Calzolaio
Da milioni di anni fa a dopodomani. Ecosistema terrestre vivente umano. A giugno 2020 è uscito L’albero, un originale bel volume di grande formato, opera di Roberto Besana, manager editoriale e fotografo, e di Pietro Greco, chimico e divulgatore scientifico, dedicato appunto agli alberi. Dopo alcuni brevi scritti introduttivi, incontravamo 65 godibili chiari testi a sinistra, mentre a destra luminose ramificate foto in bianco e nero completavano la comprensione e la percezione dell’argomento. I due artisti scientifici avevano in programma un successivo comune libro sui paesaggi, ma Greco è scomparso in corso d’opera, a 65 anni, prematuramente, improvvisamente, e Roberto ha chiesto a 65 amici, colleghi studiosi letterati scienziati, di rendersi disponibili alla stesura di inediti commenti destinati ad altre 65 nuove foto, ciascuno un proprio testo di circa 2.500 battute, tutti insieme un tributo a Pietro. Ecco Il paesaggio, un’altra meraviglia! Dopo l’introduzione di Besana e l’interessante introduzione della brava giornalista Melina Scalise, seguono le 65 bellissime foto e i relativi acuti commenti (con appropriati titoli), raggruppati in quattro distinte parti: Forme e geometrie, Inseguendo la luce guardo, Sconfinamenti, Tracce e linguaggi. I coautori sono: Aiello, Amistadi, Piero Angela, Armaroli, Armiero, Ascolini, Silvia Baglioni, Barone, Silvia Bencivelli, Bianco, Bianucci, Bischi, Francesca Boccaletto, Bologna, Francesca Buoninconti, Buticchi, Lilly Cacace, Calzolaio, Carra, Ciardi, Ciccarese, Liliana Curcio, Dei, De Rossi, Ereditato, Fina, Valentina Fortichiari, Fratoddi, Margherita Fronte, Roberta Fulci, Fuso, Giacomelli, Guerraggio, Guidoni, Iovine, Lenci, Leone, Longo, Lucchetti, Simona Maggiorelli, Mecconi, Monti, Marta Morazzoni, Motta, Mulè, Nappi, Odifreddi, Daniela Palma, Rossella Panarese, Pantaloni, Paoloni, Pievani, Polizzi, Cristina Pulcinelli, Rossi, Salomone, Rosso, Serra, Raffaella Simili, Melina Scalise, Termini, Fratus, Tunesi, Chiara Valerio, Zuffi.
Il chimico, scrittore e divulgatore scientifico Pietro Greco (Barano d’Ischia, 1955 – Ischia 18 dicembre 2020) è stato una grande personalità della cultura scientifica e artistica europea degli ultimi decenni, a lungo giornalista de L’Unità, da ultimo caporedattore della splendida rivista online dell’Università di Padova, Il Bo Live. Per capirci: ad autunno 2020 si potevano trovare in ogni libreria una decina di novità appena uscite in quello stesso anno, di cui Greco era autore (da aprile Trotula. La prima donna medico d’Europa, L’Asino d’oro; dal 10 settembre Quanti, Carocci; dal 29 settembre Homo. Arte e scienza, Di Renzo Editore Roma;da fine ottobre ETI, Intelligenze extraterrestri, Doppiavoce), o coautore (da giugno, appunto con Roberto Besana, L’albero, Töpffer; ancora da giugno con Gianni Battimelli e Giovanni Ciccotti, Il computer incontra la fisica teorica, Carocci), oppure curatore (da novembre Mezzogiorno di scienza, Dedalo). Per varie ragioni, connesse al suo intero percorso biografico intellettuale ed emotivo, il saggio su “Arte e scienza” storicizza le umane conoscenze e riassume il personale approccio scientifico e comunicativo. All’alba del 18 dicembre 2020, per un cortocircuito elettrico che ha bloccato il battito del cuore, facendolo poi svenire e svanire nel sonno, l’improvvisa avara morte ha interrotto la sua vita, palpitante e generosa, ha privato la moglie Emilia Di Pace, i figli Francesco e Gaia, tanti altri cari affetti, migliaia di allievi dei suoi corsi, decine di migliaia di italiani e italiane che lo avevano frequentato (o ascoltato su Radio3 scienza), più o meno episodicamente, di continuare a godere delle sue qualità, espresse sempre concortesia e competenza. Con Il paesaggio Roberto Besana (Monza, 1954) e i coautori, ognuno a suo modo, rendono un personale omaggio al grande Pietroπ Greco. E aiutano a percepire e comprendere meglio i paesaggi della mente umana e dell’evoluzione terrena.
Valerio Calzolaio
Recensione Cos’è un rifugiato
Cos’è un rifugiato
Elise Gravel
Traduzione di Ambrogio Arienti
Migrazioni forzate
HarperCollins Milano
2021 (orig. 2019)
Pag. 36euro 13 (cartonato)
Valerio Calzolaio
Mondo umano. Da sempre. Non è mai troppo presto per spiegare a un bimbo o a una bimba che ci sono loro coetanei costretti a lasciare le proprie case, residenze e famiglie, in fuga da gravi pericoli, in viaggio senza meta e con tanta paura, in cerca di asilo o accoglienza da qualche altra lontana parte. Loro malgrado. Del resto, “un rifugiato è una persona, proprio come te e me”. Appena nati capita inevitabilmente di sentire adulti che ne parlano, voci, notizie. Tanto vale spiegare con semplicità di che e di chi si tratta, con esempi e paragoni, senza preconcetti e banalità, rimettendosi alla straordinaria capacità infantile di intuire e immedesimarsi, bimbi e bimbe sapiens. C’è la piccola Ayla, partita dalla Siria per colpa della guerra che spiega: “amo disegnare con mia sorella. Facciamo dei fumetti divertenti”. Ci sono i coetanei Majid dal Sudan, Roseline da Haiti, Musa dall’Afghanistan, Nala dalla Somalia, Sebastian da Cuba. E, poi, alcuni rifugiati celebri come Rita Levi Montalcini (1909-2012), Bob Marley (1945-1981), Malafa Yousafzai (12 luglio 1997), attivista e blogger pakistana, la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la pace, Albert Einstein (1879-1955), Anne Frank (1929-1945), Maria Montessori (1870-1952), Freddie Mercury (1946-1991). L’importante è rispettarli dal principio come eguali a noi, comunque e dovunque si presentino, interessanti per la loro storia personale e per quanto possono mostrare al mondo.
La bravissima illustratrice canadese Elise Gravel (1977), affermata in patria e all’estero, pluripremiata, ha realizzato un altro libro cortese per bambine e bambini, oltre che per gli adulti che amano trascorrere tempo con loro, insegnare e imparare. Poco testo, l’essenziale, breve e profondo; grandi disegni colorati di tutti i colori; volti che dicono tanto in contesti diversi di persone e cose. Bella anche l’introduzione di Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr (The United Nations Refugee Agency) per l’Italia; con ogni copia venduta un euro sarà devoluto proprio alle attività di questa importante organizzazione. Si tratta davvero di un libro ben illustrato che ci aiuta a parlare chiaramente di vicende complesse, anche a molto piccoli, utile per una biblioteca comunale, per una maestra o maestro scolastico, per un genitore o un nonno accorti. Ai rifugiati è stato negato il diritto di restare, di continuare a vivere dove risiedevano, il diritto di fare le cose “normali” che facciamo noi; sono stati obbligati a una migrazione forzata per non rinunciare a dire, pensare o essere quello che si è; qualche volta anche a causa dei cambiamenti climatici antropici globali e di disastri naturali. Intorno a loro ci sono troppa indifferenza e diffusa ignoranza. Facciamo insieme qualcosa per dissiparle.
Valerio Calzolaio
Recensione L’universo in un granello di sabbia
L’universo in un granello di sabbia
Mia Couto
Saggistica
Sellerio Palermo
Traduzione di Vincenzo Barca
2021 (orig. 2019)
Pag. 222 euro 16
Valerio Calzolaio
Mozambico, Africa, pianeta. Ultimo decennio. Il grande António Emílio Leite Mia Couto (Beira, 1955), biologo poeta scrittore (e mite intellettuale che conobbi nel 1995, “osservando” per l’ONU le prime elezioni in Mozambico dopo la guerra civile), con “L’universo in un granello di sabbia”raccoglie brevi saggi, articoli, conferenze e interventi pubblici, oltre venticinque ottimi testi (la cui stesura va dal 2010 al 2019, scritti o pronunciati in diverse città del mondo) su svariati argomenti politici e sociali, di letteratura e sociologia, di cultura e antropologia, di scienza e ambientalismo. Mantiene le straordinarie “fantastiche” doti narrative e prende spunto da musei o cicloni, da Samora Michel o Nelson Mandela, oppure anche da piccole storie di umani e animali, di giustizia e ingiustizia, con la consapevolezza che “non c’è oggi un muro che separa chi ha paura da chi non ha paura” e l’esplicito obiettivo di “ripensare il pensiero ridisegnando frontiere” (a Porto Alegre nel 2012).
v.c.
Recensione La regina delle galere
La regina delle galere. Storia e storie del Carcere di Procida
Franca Assante
Storia
Giannini
2015
Pag. 183 euro 15
Valerio Calzolaio
Procida, Terra Murata, Palazzo d’Avalos. 1831-1988. La dismissione del carcere sull’isola ha avuto luogo oltre trenta anni fa e nel 2022 il comune ha ottenuto il titolo di capitale italiana della cultura. Sarà bene prepararsi studiando meglio le vicende dei Campi Flegrei. Procida è una piccola deliziosa isola di 3,7 km², 370 ettari; 16 chilometri di frastagliato perimetro, a soli 3,4 chilometri dalla terraferma campana; ha più di diecimila abitanti, con tre piccoli porticcioli; è parte di un Parco Regionale e di un’Area Marina Protetta nazionale;non supera cento metri sopra il livello del mare, anche nel punto collinare più alto, proprio dove fu costruito un borgo medievale fortificato, poi destinato a carcere. Il bel volume “La regina delle galere” della bravissima nota storica Franca Assante (Procida, 1935), a lungo docente all’Università di Napoli Federico II, racconta le vicende del borgo, del palazzo e della Casa di pena con rigore e competenza, bibliografia e illustrazioni.
v.c.
Invia un commento