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Recanati e la cultura: una sfida (ancora) da vincere. Al futuro sindaco una serie di proposte della nostra associazione.

Leopardi, maschera mortuaria. Fonte internet

Leopardi, maschera mortuaria. Fonte internet

Prima di tutto. Fare di Recanati un’agorà, un luogo di scambio di idee dove ci si confronti sulla cultura e sulle molteplici implicazioni (non meramente estetiche, naturalmente) delle cultura stessa. Perché Recanati è “città della poesia” e la poesia, come abbiamo scritto nell’editoriale del foglio che sta per uscire e di cui parleremo più avanti, “non è una operazione di comfort”. La poesia, i poeti, con le loro “visioni del mondo” scardinano lo “status quo”, guardando oltre la siepe “che il guardo esclude”, sono innovatori per natura, perché mettono a disposizione se stessi come risorsa, anche di sviluppo.

Poi. Andare oltre l’idea che la città, il territorio, possano essere “solo” un set cinematografico, una vetrina, una passerella, in cui gli attori, in una chirurgica quanto mortifera messinscena, snaturano la realtà recanatese, facendone una scenografia di cartapesta, dove però, una riposto il tappetino rosso, resta la polvere sottostante.

Poi. Coinvolgere gli operatori, le scuole, le associazioni, perché il territorio e chi ci abita non siano messi da parte, ma siano piuttosto parte attiva, integrante, di un processo culturale oggi più che mai necessario, viste le telluriche questioni che scuotono, qui come altrove, le umane coscienze.

Ci sarebbero altri poi. Auspichiamo che il futuro sindaco di Recanati, Antonio Bravi o Simone Simonacci, sappia far fronte ai “poi”, ai tanti “poi” che vorremmo aggiungere e di cui hanno mostrato piena consapevolezza nel corso della campagna elettorale, avendo entrambi parlato spesso di cultura e delle implicazioni di quest’ultima per/sul territorio.

Lontani da logiche clientelari e da partigianerie di qualsiasi tipo, Lo Specchio, che da anni opera sul territorio, augura al neo-sindaco, chiunque esso sia, un buon lavoro, perché tutti i nostri auspici, peraltro condivisi da una parte preponderante degli operatori culturali, siano oggetto di riflessione, motivo di spunto, non di attrito, motivo di confronto, non di turrita chiusura.

Il polemos, si ricordi, è parte integrante di crescita, di costruzione, ne è l’impalcatura. Viceversa, l’appiattimento, l’arroccamento sulle proprie posizioni, la frigidità alla critica rappresentano una sconfitta, non solo per chi intende sottrarsi al confronto, ma anche per chi, come noi dello Specchio, il confronto lo cerca apertamente. Perché la cultura, o almeno per come noi la intendiamo, “non è un’operazione di comfort”.

Proprio per questo, continuando a muoverci in maniera avanguardistica o quantomeno provocatoria, abbiamo voluto rendere omaggio a Leopardi e al suo Infinito, a modo nostro, andando ad aggiungere un tassello ulteriore al mosaico di iniziative che la città sta promuovendo per rendere omaggio al famoso idillio.

Infatti, vi proponiamo in lettura, nelle migliori edicole e librerie del territorio oppure on line, un magazine. Non il “solito” magazine però.  In un foglio davvero da collezione, di raro pregio quindi, “Lo specchio Versus Infinito” ha raccolto alcune delle voci più significative della poesia italiana (ma non solo!), tanto belle quanto diverse tra loco; questo perché noi dello Specchio vogliamo essere “militanti”, senza tuttavia essere pregiudiziali. Nel pieno rispetto della frammentazione, della polverizzazione “liquida” potremmo dire, in atto oggi, potrete trovare poeti sperimentali, poeti più “legati” alla tradizione classica, poeti che addirittura lavorano sul versante dell’oralità.

Tutte queste voci di primo piano, continuando il format del Versus, la serie di confronti poetici tenutisi a Recanati, si sono cimentate sul tema, ostico e affascinante, dell’infinito: che cos’è, oggi, per i poeti, l’infinito? Come viene vissuto?

Come detto, questo foglio speciale lo troverete, gratuitamente, nelle migliori edicole e librerie del territorio dove lo Specchio opera, e on line. Non vi costa nulla, anche se a noi, realizzarlo, è costato molto, in termini non solo economici, ma anche di risorse umane. Ecco perché invitiamo tutti i lettori a partecipare attivamente alle iniziative dello Specchio, proponendo o partecipando a eventi, attività, iniziative. Un altro modo per sostenerci, ancora più semplice e allo stesso modo gratificante per noi, è condividere i nostri post, le nostre iniziative, in un passaparola, virtuale e non, che gratifica i nostri sforzi e ci stimola ad andare avanti.

Sostenerci, dentro e fuori dal mondo dei “social” non è un grande sforzo, eppure per noi sarebbe già molto, anzi moltissimo.

Lo Specchio

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