Organizzato dal Circolo Acli “Giuseppe Toniolo”, il 10 giugno 2016 si è svolto a Villa Musone un convegno sul tema: Biologico, OGM o Convenzionale?. Quello discusso nel convegno è indubbiamente un tema di grande attualità, che va affrontato con una visione globale, quella dell’ecologia integrale, attenta non solo all’ambiente ma anche all’equità sociale. Come è emerso in occasione dell’Expo e poi ribadito dalla Carta di Milano approvata al termine dell’esposizione, avere una visione globale significa tener conto della cosiddetta “catena delle tre A” che lega Ambiente, Agricoltura e Alimentazione.
Nell’ambito del convegno Fabio Taffetani, botanico dell’Università Politecnica delle Marche, ha affrontato il tema della salvaguardia del suolo agricolo e della tutela della biodiversità sottolineando la gravità dell’inquinamento provocato dall’agricoltura che impiega in modo massiccio concimi chimici, fitofarmaci e diserbanti. Taffetani si è soffermato poi sul tema del diserbo dimostrando con numerose immagini i danni provocati dai diserbanti utilizzati non solo dagli agricoltori (su consiglio di tecnici agricoli), ma anche dalle amministrazioni locali, come la provincia di Ancona che solo dopo le crescenti proteste di esperti e semplici cittadini ha deciso finalmente di interrompere i trattamenti. Le immagini proiettate hanno dimostrato che con il semplice sfalcio le piante cresciute ai bordi delle strade raggiungono uno sviluppo equilibrato e quindi non è necessario ricorrere alla pratica del diserbo.
Assente il rappresentante di Copagri, Emilio Landi, impossibilitato a partecipare, il convegno è stato chiuso da un intervento di Anna Casini, vicepresidente della Regione Marche, con delega all’agricoltura. L’assessore Casini ha richiamato le molteplici iniziative prese dalla Regione Marche a sostegno di un’agricoltura di qualità e per la difesa del nostro paesaggio agrario: corsi di educazione alimentare nelle scuole, incentivi all’agricoltura biologica e agli agricoltori che producono cibo di qualità, finanziamenti ai giovani che vogliono restare a lavorare nei campi, norme per impedire l’eccessivo consumo di suolo e, infine, il sostegno dato dalla Regione Marche a una agricoltura libera da organismi geneticamente modificati.
L’intervendo dell’assessore Casini ha dimostrato che nelle Marche qualcosa si sta facendo, ma molto ancora resta da fare. Abbiamo bisogno di uno sviluppo sostenibile sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista economico e sociale. L’agricoltura sostenibile può dare un contributo fondamentale in questa direzione.
Marco Moroni
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