di Raimondo Giustozzi
Si terrà domenica 25 maggio 2025, a Vicchio del Mugello, la ventiquattresima edizione della marcia di Barbiana, la frazioncina abbarbicata alle pendici del monte Giovi, dove, don Lorenzo Milani fondò la Scuola di Barbiana, conosciuta in tutto il mondo. Al netto di chi definiva il priore di Barbiana un residuato della cronaca di tanto tempo fa che non poteva diventare storia, “Lettera a una professoressa” viene venduta e letta ancora. La marcia, preceduta da conferenze ed iniziative nel comune di Vicchio, è promossa e organizzata dalla Fondazione don Milani, dall’ Istituzione don Milani e dall’Associazione Gruppo Milani di Calenzano e dal Comune di Vicchio.
Mi piace riportare qui di seguito il comunicato stampa, sottoscritto dalle associazioni di cui sopra: “Il momento presente è difficile e doloroso. Il mondo sanguina per le molte guerre e la legge del più forte assedia la democrazia, muta in radice i rapporti internazionali, ma anche le relazioni sociali e produttive all’interno delle nostre comunità. La crescita incontrollata delle disuguaglianze socio economiche e la sopravvivenza faticosa di tante persone del nostro paese e in tutto l’Occidente sono ignorate in favore di logiche del profitto e di competizioni distruttive. Un capitalismo senza freni esalta l’individualismo avido e incrementa la violenza diffusa. In questo contesto, la corsa agli armamenti impiega risorse tolte alla scuola e alla sanità.
La scuola pubblica non è più una priorità, e, se resiste, è grazie alla sola buona volontà degli insegnanti e del personale scolastico. A questo abbandono non dà risposte la retorica del merito, spesso usata per legittimare privilegi di censo e di nascita, e che costituisce strumento di prevaricazione, teso a dividere il mondo in meritevoli e scartati, a trasformare la scuola nell’ospedale che cura i sani e respinge i malati.
A fronte di questo stato di cose, I CARE costituisce ancora oggi non solo un grido di resistenza, ma un invito perentorio a riscoprire la funzione insostituibile della scuola, come luogo di formazione delle coscienze e dello sviluppo di una mente critica in grado di denunciare i mali della società presente, come pratica quotidiana collaborativa che abitui a discutere, a sentirsi responsabili, a rischiare nel prendere posizione, ad esporsi per capire l’altro, per costruire ponti e sentieri di un cammino comune in vista di un futuro diverso e condiviso. Lo sanno bene con la loro storia di lotte e conquiste sociali i cittadini di questa terra orgogliosa e solidale del Mugello e della provincia di Firenze.
Quel motto intraducibile dei giovan americani migliori, “mi sta a cuore”, “ne ho cura”, oggi ha come suo opposto non solo il “me ne frego fascista” e il suo odio per la vita e le diversità, ma anche il motto dei vecchi americani peggiori “there is no alternative”, non c’è alternativa alla legge del profitto, alla guerra, al successo del più forte e allo scarto del più debole. I CARE oggi vuol dire non rassegnarsi all’idea dell’inevitabile, che non si possa cambiare nulla e convincersi invece che la democrazia muore se i cittadini sovrani non utilizzano le “armi” che la Costituzione assegna loro, a cominciare dal voto.
La scuola di Barbiana e l’opera di don Lorenzo si fondarono su questi principi e su questa pratica. Barbiana era una scuola di cittadinanza, fondata sul rifiuto dell’individualismo e della competizione distruttiva, che anima la guerra e il mercato predatorio. La scuola di Barbiana ha ancora oggi tanto da insegnare e per questo motivo il tema della Marcia di Barbiana di quest’anno, il 25 di magio, sarà SCUOLA MAESTRA DI PACE, per marciare insieme per una scuola strumento di democrazia e di emancipazione sociale, che insegni a collaborare e non a prevaricare, che non lasci indietro nessuno e sia luogo dove si impara a convivere nelle diversità e a comporle, valorizzando ciò che con l’altro abbiamo in comune e non ciò che ci differenzia”
(Fonte: Comune di Vicchio
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 26 marzo 2025)
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