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agosto 2024
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CIVITANOVA MARCHE TEATRO ROSSINI STAGIONE 2024.25

conferenza stampa9 appuntamenti da novembre ad aprile per stagione 2024-25 del Teatro Rossini di Civitanova Marche
promossa dal Comune con l’Azienda Teatri di Civitanova e l’AMAT, con il contributo di Regione Marche e
MiC.
Un viaggio entusiasmante tra musical, prosa, danza e divertenti commedie che prende avvio il 12 novembre
con un attore, regista, conduttore e autore poliedrico, dal carisma straordinario e dalla comicità irriverente,
come Paolo Ruffini con il nuovo e imperdibile spettacolo Din Don Down. Un concentrato di spregiudicata
ironia e brillante improvvisazione, in questo nuovo lavoro, un happening comico, senza regole, che sovverte il
senso più profondo di ciò che ostinatamente si definisce “normale”. Accanto a Ruffini in scena ci sono gli attori
con disabilità della Compagnia Mayor Von Frinzius, accompagnati dalle note di Claudia Campolongo al
pianoforte. Giocare e ridere con la musica e le canzoni, impresa facile per Elio e la sua band di giovanissimi
virtuosi che, dopo il grande successo di Ci vuole orecchio, il 10 dicembre si divertono in Quando un musicista
ride a esplorare e reinventare quell’immenso repertorio seriamente comico ai confini tra canto e disincanto che,
soprattutto intorno agli anni ‘60, ha percorso la musica, la canzone, il cabaret e il teatro italiano. Da Fo a
Gaber, da Jannacci a Cochi e Renato, da Flaiano a Marcello Marchesi, più tantissimi altri, una generazione di
artisti eccentrici e controcorrente che hanno sorpreso e divertito tutti”. La regia e la drammaturgia dello
spettacolo sono di Giorgio Gallione, gli arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri, con Elio in scena ci sono
Alberto Tafuri pianoforte, Martino Malacrida batteria, Pietro Martinelli basso e contrabbasso, Matteo
Zecchi sassofono, Giulio Tullio trombone.
Ti sposo ma non troppo con Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta, che firma anche la regia, l’8
gennaio mescola con abilità la leggerezza della commedia con un mood romantico. Già approdato al grande
schermo in una felicissima versione cinematografica nel 2014, la pièce arriva ora sui palcoscenici italiani in una
nuova edizione aggiornata al tempo presente, ricca di emozioni e colpi di scena che vede in scena anche Fabio
Avaro e Siddhartha Prestinari. Una “farsa trascendentale” retta sull’assurdo con una tessitura umoristica ed
elementi riflessivi e irrazionali. A dare corpo e voce in questo quadro a Il fu Mattia Pascal, celebre romanzo di
Luigi Pirandello, è il 6 febbraio Geppy Gleijeses, diretto da Marco Tullio Giordana. L’attore, tra i più
apprezzati della scena italiana, interpreta uno dei personaggi più iconici della letteratura pirandelliana, un uomo
creduto e poi fintosi morto, che quando “risuscita” s’accorge di non può essere riammesso nella società, nella
famiglia, perché per la società, per la famiglia egli è morto davvero. Un cast al femminile per la commedia Fiori
d’acciaio di Robert Harling il 7 marzo, con Barbara De Rossi, Martina Colombari, Gabriella Silvestri,
Alessandra Ferrara, Caterina Milicchio e Cristina Fondi. «Fiori d’acciaio, nella sua versione
cinematografica, è uno dei romanzi di formazione della mia prima giovinezza – dichiara Michela Andreozzi che
condivide la regia con Massimiliano Vado –, storie di donne, grandi figure femminili che crescono, sbagliano,
si confrontano, amano, odiano, combattono e qualche volta muoiono. Fiori d’acciaio, che vidi in sala poco più
che adolescente, è stato il film che più di ogni altro mi ha spiegato cosa significhi essere donne e, nonostante
ciò, fare fronte comune, ovvero la famosa, leggendaria, solidarietà femminile». Spazio al musical il 18 e 19
marzo con Grease della Compagnia della Rancia, traduzione di Michele Renzullo, adattamento e regia di
Saverio Marconi. Con più di 50.000 spettatori che hanno già applaudito lo spettacolo nei soli primi tre mesi
del tour 2024, Grease si conferma il musical più amato, una festa travolgente che accende le platee italiane e
ha dato il via alla musical-mania trasformandosi in un vero e proprio fenomeno di costume “pop”, un cult
intergenerazionale che, dopo aver ampiamente superato i 2.000.000 di spettatori complessivi dal primo
debutto, si rinnova a ogni stagione. A concludere il cartellone in abbonamento il 10 aprile La milonga del
fútbol, storie potenti, intrise di romanticismo e italianità, raccontate dalla voce di Federico Buffa e
impreziosite da Alessandro Nidi al pianoforte e Mascia Foschi al canto. Un excursus appassionato e
appassionante sulle figure che hanno fatto la storia del calcio mondiale da Renato Cesarini, funambolo del gol
che scoprirà Omar Sivori e lo porterà in Italia a Omar Sivori, talento irriverente che incantava l’Argentina degli
anni ’50 nel pieno del boom economico fino a Diego Armando Maradona, el pibe de oro, il più grande di sempre,
col suo calcio spettacolare e fantasioso, vero e proprio idolo degli anni ‘80 –‘90 per un popolo che usciva dai
problemi della recessione e della dittatura del Generale Videla.
Appuntamento fuori abbonamento per le feste di fine anno il 20 dicembre con Lo Schiaccianoci del Balletto
di Mosca – Russian Classical Ballet. L’ambientazione con i suoi colori vivaci negli arredi e gli elegantissimi
costumi sempre in stile, le eccezionali caratteristiche tecniche e artistiche dei protagonisti che interpretano le
coreografie conducono immediatamente nel clima della fiaba natalizia per eccellenza.

4
12, 13, 14 e 19, 20 e 21 settembre rinnovo abbonamenti, nuovi abbonamenti dal 26 settembre. Info uffici
Teatri di Civitanova 0733 812936, AMAT 071 2072439, www.amatmarche.net, www.tdic.it. Inizio spettacoli ore
21.15.
12
NOVEMBRE
DIN DON
DOWN
con Paolo Ruffini e la Compagnia Mayor Von Frinzius
regia Lamberto Giannini
coordinamento artistico Rachele Casali
al pianoforte Claudia Campolongo
produzione Vera produzione

Dopo lo straordinario successo di UP&Down, in scena per oltre cinque anni nei teatri di tutta Italia, con più di
180 repliche e 120mila biglietti venduti, tornano sul palcoscenico Paolo Ruffini e gli attori della Compagnia
Mayor Von Frinzius, con il nuovo e imperdibile spettacolo Din Don Down.
Un concentrato di spregiudicata ironia e brillante improvvisazione, in questa nuova edizione che punta a
superare il trionfo della precedente.
Mentre con UP&Down si compiva un’indagine sull’amore, con Din Don Down si vogliono sfidare i confini del
politicamente corretto e approcciarsi ad un nuovo grande concetto: quello di Dio, a prescindere dalle forme o le
sembianze in cui ciascuno possa riconoscerlo.
La ricetta è sempre la stessa: un happening comico, senza regole, che sovverte il senso più profondo di ciò che
ci ostiniamo a definire “normale”, che sorprende e incanta, tra comicità, disobbedienza e tenerezza.
In scena il carismatico Paolo Ruffini che resiste alle incursioni sfrenate degli attori con disabilità della
Compagnia Mayor Von Frinzius, accompagnati dalle note di Claudia Campolongo al pianoforte.
PAOLO RUFFINI
Attore, regista, conduttore e autore poliedrico, dal carisma straordinario e dalla comicità irriverente. Sul grande
schermo è tra i protagonisti in commedie e pellicole d’autore, dalla tradizione dei cinepanettoni, alla regia di
successi che sbancano al botteghino. Trova poi il suo spazio in Tv nella conduzione di programmi cult da prima
serata, come Colorado e La Pupa e il Secchione, e a teatro spazia dalla prosa ai format di varietà come
UP&Down, dove è in scena con attori disabili.
È da sempre impegnato nel sociale e si definisce un “nerd” del cinema.
La sua grande forza risiede nella disobbedienza, propria dell’arte, che gli permette di coniugare il classico al
pop, superando qualunque categoria. Molto seguito anche sui social network, dove conta oltre 3 milioni di
follower.
COMPAGNIA MAYOR VON FRINZIUS
Compagnia teatrale livornese nata nel 1997, diretta da Lamberto Giannini. É composta da 97 attori, metà di
essi sono persone con disabilità.

5

10
DICEMBRE
QUANDO UN
MUSICISTA
RIDE
regia e drammaturgia Giorgio Gallione
arrangiamenti musicali Paolo Silvestri
con Elio
e con
Alberto Tafuri pianoforte
Martino Malacrida batteria
Pietro Martinelli basso e contrabbasso
Matteo Zecchi sassofono
Giulio Tullio trombone
scenografie Lorenza Gioberti
costumi Elisabetta Menziani
luci Andrea Violato
coproduzione Agidi, International Music and Arts

Giocare e ridere con la musica e le canzoni. Impresa facile per Elio e la sua band di giovanissimi virtuosi che,
dopo il grande successo di Ci vuole orecchio, si divertono ora ad esplorare e reinventare quell’immenso
repertorio seriamente comico ai confini tra canto e disincanto che, soprattutto intorno agli anni ‘60, ha percorso
la musica, la canzone, il cabaret ed il teatro italiano. Da Fo a Gaber, da Jannacci a Cochi e Renato, da Flaiano a
Marcello Marchesi, più tantissimi altri, una generazione di artisti eccentrici e controcorrente che hanno sorpreso
e divertito tutti, dagli sperimentalisti al grande pubblico reinventando un genere musicale ricco di eccentriche e
divertenti “canzoni scanzonate”. È quello che questo spettacolo si propone di fare, ritrovando e rinnovando oggi
quegli spunti geniali, innovativi, anticonformisti, e anche quella libertà creativa. Perché è bello essere lì “quando
un musicista ride”.

6

FUORI
ABBONAMENTO
20
DICEMBRE
LO SCHIACCIANOCI
musiche Pëtr Il'ič Čajkovskij
coreografie Marius Petipa
libretto Marius Petita e Vasili Vainonen basato sulla fiaba di E. T. A. Hoffmann
interpreti e scenografie Balletto di Mosca – Russian Classical Ballet
costumi e direzione artistica Evgeniya Bespalova

Lo Schiaccianoci, il magnifico balletto classico, è rappresentato dall'acclamata e prestigiosa compagnia Russian
Classical Ballet, composta da un cast di stelle del balletto russo. La storia è quella di una ragazza che sogna un
principe. In una selvaggia battaglia contro il Re dei Topi, lo Schiaccianoci è in pericolo. Clara, superando le sue
stesse paure, entra in questa battaglia e lancia la sua scarpa, annientando la terribile creatura e rompendo
l'incantesimo. Lo Schiaccianoci diventa un bellissimo Principe. La fredda notte copre la città di fiocchi di neve.
Lo Schiaccianoci porta Clara nel suo regno, il Regno dei Dolci, dove la Fata dello Zucchero condivide la gioia con
tutti i bambini che, come Clara, possono ancora sognare. Una storia che attiva l'immaginazione conducendo lo
spettatore nel regno della fantasia.
La composizione di The Nutcracker ha reso immortale il genio Pëtr Il'ič Čajkovskij, esaltandolo, in passaggi
melodici come "Danza dello zucchero fatato" e "Il valzer dei fiori".
Il Balletto di Mosca – Russian Classical Ballet si propone, già dalla sua fondazione avvenuta nel 2005 nella città
di Mosca, di conservare integralmente la tradizione del balletto classico russo. La compagnia è composta da un
cast di ballerini diplomati nelle più prestigiose scuole coreografiche: Mosca, San Pietroburgo, Novosibirsk, Perm.
Corpo di ballo e solisti, provenienti dalle principali compagnie russe, danno corpo a questo ensemble, nel quale
preparazione accademica ed esperienze internazionali si sposano con talenti emergenti nel panorama della
danza classica moscovita.

7

8
GENNAIO
TI SPOSO
MA NON
TROPPO
testo e regia Gabriele Pignotta
con Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta
e con Fabio Avaro, Siddhartha Prestinari
produzione a.Artisti Associati

Dopo il clamoroso trionfo di Scusa sono in riunione… ti posso richiamare?, ArtistiAssociati è orgogliosa di
riportare in scena "la ditta Incontrada – Pignotta" con un nuovo travolgente spettacolo, Ti sposo ma non troppo.
Il testo, che mescola con abilità la leggerezza della commedia con un mood romantico, vede protagonisti
quattro individui che, superati i quarant'anni, fanno i conti con una situazione sentimentale ancora precaria.
Andrea (Vanessa Incontrada) è una donna affascinante delusa dall'amore, Luca (Gabriele Pignotta) è un
divorziato dall'eterna giovinezza che si rifugia in storie superficiali e prive di impegno, Carlotta e Andrea
(Siddhartha Prestinari e Fabio Avaro), sposati da dieci anni, sono una coppia stanca e demotivata.
La convivenza, le emozioni confuse e le crisi esistenziali trascineranno i quattro in un vortice di scambi
d'identità ed equivoci imbarazzanti. Mentre errori clamorosi e divertenti gaffe sembrano condurre ad una resa
dei conti finale, le vite dei protagonisti si intrecceranno in modo inaspettato e verranno travolte dal desiderio di
innamorarsi ancora… anche quando sembrava impossibile.
Già approdato al grande schermo in una felicissima versione cinematografica nel 2014, Ti sposo ma non troppo
arriva ora sui palcoscenici italiani in una nuova edizione aggiornata al tempo presente, ricca di emozioni e colpi
di scena. Siete pronti a partecipare alla festa?

8

6
FEBBRAIO
IL FU MATTIA
PASCAL
dal romanzo di Luigi Pirandello
libero adattamento di Marco Tullio Giordana e Geppy Gleijeses
con Geppy Gleijeses
con la partecipazione di Marilù Prati
e con Nicola Di Pinto
Roberta Lucca, Giada Lorusso, Valeria Contadino
Ciro Capano, Totò Onnis, Francesco Cordella
Teo Guarini, Davide Montalbano, Francesca Iasi
regia Marco Tullio Giordana
produzione Gitiesse Artisti Riuniti, Teatro della Toscana, United Artists

Il fu Mattia Pascal, pubblicato nel 1904, è il romanzo che diede a Pirandello fama mondiale e che, in continuità
con Wilde, Dostojevski, Stevenson e contemporaneamente a Conrad, Freud, Kafka, farà dilagare nella
letteratura del Novecento il tema del Doppio, del Doppelgänger, in modo così invadente da spazientire Nabokov
che lo considerava «di una noia mortale». In realtà nel romanzo seminale di Pirandello le vicissitudini di Mattia
Pascal e del suo specchio Adriano Meis sono il contrario della noia: tanti sono i colpi di scena, e lo spazio/tempo
dove si consumano in continue sovrapposizioni, da suggerire nella riduzione per la scena una chiave non
realistica e indurre la macchina teatrale a mescolarsi col linguaggio parallelo del cinema, sviluppatosi anch’esso
agli inizi del “secolo breve”. Marco Tullio Giordana

9

7
MARZO
FIORI
D’ACCIAIO
di Robert Harling
con Barbara De Rossi, Martina Colombari
Gabriella Silvestri, Alessandra Ferrara
Caterina Milicchio, Cristina Fondi
regia Michela Andreozzi, Massimiliano Vado
scene e costumi Carlo De Marino
musiche Roberto Procaccini
aiuto regia Francesca Somma
produzione Virginy, L’Isola Trovata

Fiori d’acciaio, nella sua versione cinematografica, è uno dei romanzi di formazione che hanno accompagnato la
mia prima giovinezza, insieme a Piccole donne, Harry ti presento Sally e Colazione da Tiffany: storie di donne,
grandi figure femminili che crescono, sbagliano, si confrontano, amano, odiano, combattono e qualche volta
muoiono. Più della letteratura, o forse in modo più efficace, il cinema mi ha insegnato gli infiniti modi di
affrontare la vita: Fiori d’acciaio, che vidi in sala poco più che adolescente, è stato il film che più di ogni altro mi
ha spiegato cosa significhi essere donne e, nonostante ciò, fare fronte comune, ovvero la famosa, leggendaria,
solidarietà femminile. Che poi, tradotto in azione, significa conservare la propria identità, ritagliarsi un ruolo nel
mondo, costruirsi uno spazio, intessere delle relazioni o alimentare dei conflitti e, malgrado tutto, essere capaci
di unirsi. Obiettivo non sempre facile, che però perseguo da sempre: nei miei progetti, nel cinema, nel teatro,
nella vita privata. Ormai, per me, fare fronte comune è diventata una sfida, crederci una fede e lavorarci una
questione di coerenza. Alla luce di questo modus vivendi, Fiori d’acciaio è per me l’occasione di costruire, con
un cast così ricco e variegato, una banda di soliste, in grado di suonare insieme ma di battere in volata quando
serve; disegnare personaggi anche estremi ma capaci di ascoltarsi, o di imparare strada facendo ad accogliersi
senza snaturarsi. Solo da adulta ho scoperto che il film era tratto da una pièce teatrale, ancora attualissima,
sotto un superficiale strato di polvere fisiologico, e perfettamente rappresentativa di un microcosmo, quello del
negozio di provincia, che è specchio di macrocosmi le cui dinamiche, perfino oggi, fanno fatica a cambiare. Per
questo motivo abbiamo deciso di lasciare l’ambientazione di fine anni ’80, perché ci permette di osservare un
tempo appena trascorso e ci racconta che siamo già nel futuro. E forse anche perché l’immagine e lo stile di
quel periodo, negli abiti, negli arredamenti, ma soprattutto nella musica, sono ormai identificativi di un
momento storico diventato ormai glamour. Oltre al fatto che certe modalità, oggi, sarebbero condizionate dalla
tecnologia. Tutto questo mi hanno fatto approcciare al testo e al progetto con l’entusiasmo. E poi c’è l’affetto.
Per me, un teatro affettuoso è ciò di cui abbiamo bisogno, un racconto di sentimenti e di ironia che qualche
volta è crudele ma mai cinica, mai diventa sarcasmo. Se c’è una cosa che le donne sanno fare, è essere terribili,
spietate e capaci di affrontarsi, insomma, dei fiori di acciaio, senza mai smettere di amare. Michela Andreozzi

10

18 E 19
MARZO
GREASE
di Jim Jacobs e Warren Casey
traduzione Michele Renzullo adattamento Saverio Marconi
regia Saverio Marconi
regia associata Mauro Simone
liriche italiane Franco Travaglio e Michele Renzullo
scene Gabriele Moreschi costumi Chiara Donato
coreografie Gillian Bruce disegno luci Valerio Tiberi
disegno fonico Enrico Porcelli
direzione musicale e arrangiamenti vocali Gianluca Sticotti
arrangiamenti e orchestrazioni Riccardo Di Paola
produzione Compagnia della Rancia

Con più di 50.000 spettatori che hanno già applaudito lo spettacolo nei soli primi tre mesi del tour 2024, Grease
si conferma il musical più amato. Lo spettacolo è una festa travolgente che accende le platee italiane e ha dato
il via alla musical-mania trasformandosi in un vero e proprio fenomeno di costume “pop”, un cult
intergenerazionale che, dopo aver ampiamente superato i 2.000.000 di spettatori complessivi dal primo
debutto, si rinnova a ogni stagione, è sempre più attuale ed è amatissimo anche dalle nuove generazioni che si
immedesimano in una storia d’amore e di amicizia senza tempo, dal messaggio inclusivo. Il musical ha
debuttato a Broadway nel 1971, nel 1978 segue il film campione di incassi che consacra John Travolta e Olivia
Newton-John nei ruoli dei due protagonisti, e dopo più di cinquant’anni l’energia elettrizzante continua a vivere
sui palchi di tutto il mondo. L’amore adolescenziale tra Danny e Sandy, che nasce nelle “sere d’estate” risuona
tra le note dell’inconfondibile colonna sonora – tra cui brani indimenticabili come Restiamo Insieme, Greased
Lightnin e Sei perfetto per me, nella versione italiana di Franco Travaglio e Michele Renzullo – a ritmo di
rock’n’roll. In scena, un affiatatissimo gruppo di 18 giovani e talentuosi performer che, attraverso i linguaggi
della danza, del canto e della recitazione, danno nuova luce a personaggi diventati vere e proprie icone
generazionali: Sandy, dal volto angelico e la voce travolgente, Danny, irresistibile rubacuori, Pink Ladies, T-
Birds, gli studenti della Rydell High School e un particolarissimo angelo rock.
È sempre stimolante e divertente lavorare con il cast in un clima di grande professionalità e nuove energie, in
uno scambio continuo. Affrontiamo ogni edizione con la massima serietà per garantire il successo di questo
spettacolo con il “marchio di fabbrica” di Rancia, fatto di queste parole chiave: qualità, talento, emozioni,
coinvolgimento. Saverio Marconi
Ogni allestimento di Grease è l’occasione per introdurre nuove idee registiche, di concerto con tutto il team
creativo e i performer in scena per portare sul palcoscenico quello che è ormai un classico del teatro musicale,
ma che resta aperto a spunti e suggestioni sempre nuovi e attuali. Mauro Simone
Il preparatissimo cast ha lavorato intensamente con la coreografa Gillian Bruce che ha costruito
“sartorialmente” su di loro le coreografie rendendole ancora più energiche ed esplosive. Per i nuovi costumi
(oltre 80), un’esplosione di colori e tessuti cangianti, la costumista Chiara Donato si è affidata alle principali
sartorie teatrali italiane. I linguaggi della danza, del canto e della recitazione si integrano perfettamente con la
scenografia, a firma di Gabriele Moreschi; il team creativo comprende anche Valerio Tiberi che firma il
coloratissimo disegno luci insieme a Emanuele Agliati e in collaborazione con Francesco Vignati, che
sottolineano i momenti più esplosivi così come le atmosfere più intime; gli aspetti musicali sono curati da Enrico

11
Porcelli per il disegno fonico, Gianluca Sticotti per la direzione musicale e gli arrangiamenti vocali, Riccardo Di
Paola per arrangiamenti e orchestrazioni.
10
APRILE
LA MILONGA
DEL FÚTBOL
con Federico Buffa
e con Alessandro Nidi, Mascia Foschi
regia Pierluigi Iorio
direzione musicale e musiche originali Alessandro Nidi
light designer Francesco Adinolfi
produzione International Music and Arts

Renato Cesarini un funambolo del gol, scoprirà Omar Sivori e lo porterà in Italia. Ci si riferisce a lui quando si
parla di “Zona Cesarini”, per aver segnato alcuni gol negli ultimi secondi prima del fischio finale.
Omar Sivori talentoso e irriverente, incantava l’Argentina degli anni ’50 nel pieno del boom economico.
Diego Armando Maradona, el pibe de oro, il più grande di sempre, col suo calcio spettacolare e fantasioso
divenne un idolo degli anni ‘80 –‘90 per un popolo che usciva dai problemi della recessione e della dittatura del
Generale Videla.
Storie potenti, intrise di romanticismo e italianità, raccontate dalla voce di Federico Buffa.
A impreziosire il racconto, Alessandro Nidi al pianoforte e Mascia Foschi al canto.

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