di Patrizia Minnozzi
Dopo 36 anni di permanenza nella città di Macerata, suo luogo di adozione e di elezione, da pochi giorni il Maestro Carlo Iacomucci ha preso residenza a Monsano, in provincia di Ancona, più nello specifico nella Vallesina, una zona industriale e artigianale, che profuma di agricoltura e, in particolar modo, di vino di cui le sue vigne sono ricche. Questo suo trasferimento è stato dettato da motivi affettivi e da esigenze familiari che, in seguito alla pandemia, lo hanno visto sempre più spesso spostarsi, per periodi più o meno lunghi, per essere vicino alla famiglia e alle sue adorate nipotine, per le quali la presenza dei nonni è stata ed è, tuttora, di fondamentale importanza.
Già in precedenza, durante i due lunghi anni di lockdown causati dalla pandemia, il Maestro Iacomucci si era temporaneamente trasferito a Monsano, presso la casa di sua figlia dove, per ingannare le lunghe giornate di isolamento forzato, ha prodotto circa 60 opere originali e pochissime incisioni, non avendo a disposizione, per motivi tecnici, il suo prezioso torchio calcografico, con cui abitualmente esegue 4 o 5 prove di stampa, prima di decidere che la lastra incisa è pronta per la stesura finale.
La prolungata permanenza di Iacomucci a Monsano, ha fatto maturare in lui la decisione di trasferirsi là, in via definitiva, per stare vicino agli affetti familiari e anche per ritrovare un nuovo slancio artistico e nuove ispirazioni per le sue opere, sempre con una attenta predisposizione nel dipingere su carta e stampare le incisioni su carte speciali, che gli derivano dalla sua formazione degli anni giovanili, quando frequentava la Scuola del Libro di Urbino, sua citta’ natale e di studi .
Proprio in questi giorni, il Maestro è particolarmente impegnato a sistemare il suo nuovo studio/atelier nei pressi di Jesi, situato in una posizione veramente panoramica, che si affaccia su di un bellissimo cortile verde con piante di olivi, mandorli e fiori profumati, inondato di una bella luce naturale.
Lasciando Macerata, sua città di adozione, per trasferirsi a Monsano, Iacomucci ha voluto affrontare, in modo originale e assolutamente personale, l’ennesimo viaggio della sua vita: il viaggio di Iacomucci è stato soprattutto un viaggio spirituale, un viaggio all’interno di sé, per mettere a nudo i suoi sentimenti più profondi e la sua colorata poetica. Un lunghissimo viaggio fatto di incisioni, dipinti, illustrazioni, tanti anni di vita vissuta e dedicata all’arte, sia come professore di discipline pittoriche che come artista.
E’ un viaggio cominciato da lontano, ma non ancora terminato, perché un artista non esaurisce mai la sua creatività, la sua voglia di esplorare, di sperimentare e, come nel caso del Maestro Iacomucci, la sua capacità di mostrare, attraverso la pittura, i sentimenti più intimi e profondi dell’animo umano.
L’arte non ha confini, perché l’arte é espressione di sé, è un dialogo con l’esterno, é restituire Ie proprie emozioni senza parlare; l’arte può raffigurare paesaggi o dimensioni umane contemporanee.
Carlo Iacomucci nel suo pellegrinaggio artistico è, al tempo stesso, inizio e fine di un viaggio di cui sappiamo quando e dove è incominciato, ma non conosciamo ancora la meta finale e forse non la conosce nemmeno lui, perchè l’arte non ha mai fine e attraversa i secoli della storia , deliziando gli occhi e il cuore di chi sa ascoltarla!
Patrizia Minnozzi (critico d’arte)
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