di Piergiorgio Viti
I ragazzi della 1B hanno inventato delle leggende sul perché alcuni fiori si chiamano così. Eccone alcune…
Margherita
Un giorno, il dio Pizza chiamato anche Rambo aveva fame.Era pomeriggio, quindi ordinò una semplice Margherita perché era a dieta.Il fornaio sbagliò l’ordinazione e diede a Rambo una pizza con solo mozzarella e mais. Rambo si arrabbiò talmente tanto che sbatté la pizza a terra. La mozzarella si sciolse e fece fiorire dei piccoli fiori bianchi dove nel centro si attaccarono i pezzetti di mais e noi la chiamiamo “Margherita” ancora oggi.
Tommaso Cini
I semi magici del girasole
Una leggenda antica narra che in un lontano, freddo e buio paese della Norvegia viveva una famiglia con due figli. La figlia femmina era malata e allettata da anni ed il suo più grande desiderio era quello di vedere il sole con bei girasoli. Purtroppo questo era impossibile in un paese buio come quello. Un giorno, il giovane fratello partì per un viaggio di lavoro e durante questo tragitto si trovò in un mercatino dove un’anziana signora lo fermò chiedendogli dei soldi e dandogli in cambio dei semi magici che avrebbero fatto crescere dei fiori in qualunque posto. Il ragazzo non volle ascoltare la signora che gli regalò ugualmente un seme.Infastidito, il giovane lo gettò a terra. Davanti al seme, apparve subito un girasole. Incredulo, egli tornò subito dall’anziana signora, dandole tutti i soldi che aveva, pur di farsi dare ancora quei semi magici. Senza nessun soldo, visto che li aveva dati tutti all’anziana signora, se ne tornò verso casa. Il giorno seguente, il giovane indicò alla sorella di guardare fuori dalla finestra il loro balcone e … davanti ai loro occhi apparvero dei bellissimi girasoli. La ragazza fu talmente felice che pian piano si alzò in piedi e riuscì a scendere dal letto per passeggiare tra i suoi girasoli.
Vittoria Cruciani
Come sono state create le margherite
Tanto tempo fa un gruppetto di Fate dei prati decise di creare un elegante fiore dai petali bianchi con al centro un cerchio giallo da cui si potesse ricavare un magico infuso curativo: la “ Sogni d’Oro”. Queste Fate decisero di chiamarla “Margherita”, come la loro leader. Esse però amavano il colore fucsia, così andarono all’Auchan a comprare un barattolo di vernice di questo colore e ci immersero alcuni di questi fiori. Poi, però, si accorsero che la vernice stava finendo e, essendo avare, non vollero comprarne altra. Allora cominciarono ad usare meno vernice finché non ne restò più e i fiori rimanenti vennero lasciati bianchi. Così nacquero le margherite, alcune bianche e altre striate di fucsia.
Francesco Vitali
Leggenda del girasole
Una leggenda narra che una Ninfa di nome Fos era innamorata del Dio Sole.Ogni giorno lo guardava con amore, seguendolo dappertutto. Il Dio del Sole cedette alla ragazza, perché lusingato da tanto amore. Però dopo qualche anno la abbandonò e scelse come nuova fidanzata sua zia Liria,la quale aveva ben quarant’anni più di lui. Fos era disperata e pianse addirittura quattordici giorni di fila continuando a osservare il sole. Il corpo della ninfa piano piano si irrigidì, trasformandosi in uno stelo sottile ma resistente, i suoi piedi si conficcarono nella terra, mentre i suoi capelli diventarono ancora più gialli. Fos era diventata un girasole, che, ancora oggi, continua a seguire il suo amore.
Arianna Granati
Viola
Un bel giorno, un re e una regina, visto che si amavano tanto, fecero una figlia. La figlia era bellissima, ma la cosa più bella che aveva erano i suoi occhi viola, i più belli del reame. Un giorno la principessa, depressa, volle scappare perché era stufa di tutte quelle cose da principessina: i vestiti, i servi e tutti quelli che si inchinavano al suo cospetto. Allora, mentre andava non si sa dove, vide un fanciullo povero. Il fanciullo, per far colpo sulla principessa, si mise l’ultimo vestito “buono” che aveva. I due diventarono subito amici e anche qualcosa di più. La principessa volle presentare il suo fidanzato ai genitori: la madre fu felicissima; il padre invece, cattivo come mia nonna quando non mangio la pasta, lo volle uccidere, perché non voleva dare in sposa sua figlia a nessuno. I due scapparono, ma questa volta per sempre. Il padre li inseguì e li vide giocare in una radura; allora tirò fuori la sua balestra con frecce d’oro e scagliò una freccia verso la testa del ragazzo, il quale morì. La figlia tristissima pianse e pianse lacrime viola, come il colore dei suoi occhi, che andarono a formare i fiori che oggi conosciamo tutti con il nome di Viola.
Angelo Tribuiani
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