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Annalena Tonelli, missionaria, testimone di amore e speranza

IMG-20250516-WA0005di Raimondo Giustozzi

L’Unità Pastorale San Pietro – Cristo Re, Civitanova Marche, arcidiocesi di Fermo, propone per venerdì 6 giugno 2025, alle ore 21,15, presso la sala don Lino Ramini di Civitanova Marche, l’incontro dedicato ad Annalena Tonelli, missionaria, testimone di amore e speranza. “Annalena Tonelli nasce a Forlì nel 1943. Ha lavorato in ambito sanitario per più di trent’anni, in particolare per la cura della tubercolosi, di cui è diventata uno dei massimi esperti a livello internazionale. È suo infatti il protocollo di cura adottato dall’Oms in molti Paesi del mondo. Ma Annalena non era medico. Laureata in legge in Italia, era abilitata all’insegnamento della lingua inglese nelle scuole superiori in Kenya. Aveva certificati e diplomi di controllo della tubercolosi in Kenya, di medicina tropica1e e comunitaria in Inghilterra, di Leprologia in Spagna” (Annalena Tonelli, 15 anni dopo – Mondo e Missione, Fonte Internet).

“Lascia l’Italia nel gennaio del 1969, dopo sei anni di servizio ai poveri di uno dei bassifondi di Forlì, ai bambini del locale orfanotrofio, alle bambine con handicap mentale e vittime di grossi traumi di una casa famiglia, ai poveri del terzo mondo grazie alle attività del Comitato per la lotta contro la fame nel mondo che aveva contribuito a fondare. Dopo 16 anni a Wajir, in Kenya, la storia personale di Annalena si lega strettamente a quella della Somalia, un Paese devastato dal conflitto civile, sprofondato dal 1991 in un caos istituzionale senza vie d’uscita, in mano a “signori della guerra” e jihadisti, che conoscono solo la legge della forza e delle armi. Nel ’96 si trasferisce in Somaliland, dove crea il Tb Centre, un ospedale antitubercolare, che non ha eguali in tutta la Somalia, e dove promuove una serie di iniziative nel campo sanitario ed educativo” (Ibidem).

“Il Somaliland è uno staterello autoproclamatosi indipendente pochi mesi dopo la caduta di Siad Barre, e non è riconosciuto dalla comunità internazionale; due milioni di abitanti, sopravvive di una pace precaria e di un’economia raffazzonata, di un vago tentativo di democratizzazione e di un forte radicamento nelle strutture sociali tradizionali. Un equilibrio così fragile che si ha sempre l’impressione che debba rompersi da un momento all’altro. Eppure in qualche modo funziona. Al punto che Annalena ha deciso di trasferirsi qui per ricominciare ancora una volta la sua lotta per i somali e contro la tubercolosi. Sino al suo assassinio, la sera del 5 ottobre 2003, al termine del suo quotidiano giro degli ammalati, per mano di alcuni fondamentalisti islamici. Oggi Annalena riposa a Wajir, nel deserto del Kenya, dove nel 1969, aveva iniziato a realizzare la sua aspirazione di «gridare il Vangelo con la vita», restando fedele ai due assoluti della sua esistenza: Dio e gli ultimi” (Annalena, 15 anni dopo – Mondo e Missione).

Annalena Tonelli, il 25 giugno 2003, fu insignita dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati del prestigioso premio Nansen per l’assistenza ai profughi. Nel 1993, al largo del porto di Merka, a bordo della S. Giorgio della Marina Militare Italiana, le veniva consegnata l’onorificenza di cavaliere della Repubblica Italiana.

Testamento spirituale di Annalena Tonelli

“Se accettiamo di non fare niente di straordinario, accettiamo di non essere capaci di trasformare nessuno nella consapevolezza che terra di missione siamo noi prima di tutto e che quindi dobbiamo convertire noi stessi e, forse, anzi quasi sicuramente basterà appena questa nostra vita per la nostra conversione” (Annalena Tonelli, 1969, da una registrazione indirizzata al Comitato contro la fame nel mondo di Forlì).

“Amare i poveri (ma voi togliete la parola poveri … gli altri) vuol dire amare la singola persona così com’è, starle davanti, starle accanto, ascoltarla, cercare di capirla nelle sue pieghe, aiutarla a tirare fuori tutto ciò che ha di bello, di grande, perché tutti gli uomini sono infinitamente belli dentro e allo sesso tempo fanno orrore” (Annalena Tonelli, 1988, incontro con i giovani di Forlì).

“Il nostro compito sulla terra è di far vivere. E la vita non è sicuramente la condanna, lo ius belli, l’accusa, la vendetta, il mettere il dito nella piaga, il rivelare gli sbagli, le colpe degli altri, l’impazienza, l’ira, la gelosia, l’invidia, la mancanza di fiducia nell’uomo. La vita è sperare sempre, sperare contro ogni speranza, buttarsi alle spalle le nostre miserie, credere che Dio c’è e che Lui è un Dio d’amore” (Annalena Tonelli, Dalla testimonianza data in Vaticano, 30 novembre 2001).

Don Mario Colabianchi, parroco dell’Unità Pastorale San Pietro – Cristo Re ricorderà la figura di Annalena Tonelli, seminatrice di speranza in terra d’Africa, barbaramente uccisa, lei che aveva dedicato tutta la propria vita ai malati, ai poveri, che aveva amato, curato, guarito, per loro aveva fondato ospedali e case di cura.

Aldo Caporaletti, curatore degli incontri di riflessione spirituale, presenterà gli ospiti della serata e le finalità dell’iniziativa, legata ad altre testimonianze di pace, fede e carità, proposte in passato dall’Unità pastorale San Pietro – Cristo Re.

La serata si aprirà con la proiezione del video: “Annalena, il dialogo si fa azione” (testo tratto dal Testamento Spirituale di Annalena Tonelli). Seguirà l’intervento della dott.ssa Anna Pozzi sul tema: “Annalena Tonelli, il fiore del deserto”.

La dott.ssa Anna Pozzi, originaria di Lecco, laureata in filosofia, ha lavorato come caporedattrice de L’Effort camerounais, giornale della Conferenza episcopale del Camerun, per il mensile Popoli e per l’agenzia Africanews. Ora è redattrice di Mondo e Missione. Ultima pubblicazione: (con Blessing Okoedion) Il coraggio della libertà. Una donna uscita dall’inferno della tratta (Paoline 2017). Ha  realizzato numerosi reportage da una quarantina di Paesi dell’Africa e del Medio Oriente. Collabora con l’Università Cattolica di Milano e Fondazione Ismu, cura eventi culturali, mostre e pubblicazioni. Anna Pozzi ha conosciuto personalmente Annalena Tonelli nell’estate del 2002 (Fonte Internet).

Emilia Bacaro attrice, voce recitante, leggerà alcune lettere e testimonianze di Annalena Tonelli.

 

Raimondo Giustozzi

 

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