bacheca social

FAI UNA DONAZIONE





Sostieni questo progetto


A tutti i nostri lettori

A tutti i nostri lettori . Andremo dritti al punto: vogliamo chiederti di proteggere l’indipendenza dello Specchio Magazine. Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste un caffè, potremmo permetterci di far crescere l’Associazione lo Specchio e le sue attività sul territorio. Tutto quello di cui abbiamo bisogno è il prezzo di una colazione o di una rivista nazionale. Questa è la maniera più democratica di finanziarci. Con il tuo aiuto, non negheremo mai l’accesso a nessuno. Grazie.
febbraio 2022
L M M G V S D
« Gen   Mar »
 123456
78910111213
14151617181920
21222324252627
28  

Libri. “L’amaro in bocca” Poesie di Armando Mastrangelo

amaro in boccaIl titolo, L’amaro in bocca, è lo stesso di una poesia inserita nel libro, stampato nel mese di novembre 2021 da www.stampalibri.it Book On Demand, Macerata. Tanti sono i motivi che possono far rimanere con l’amaro in bocca. Si sognano mete, poi si resta delusi per i risultati raggiunti. Si desidera vivere con pienezza ogni momento della nostra vita, ma ci accorgiamo anche che non sempre ci riusciamo. Stanchezza e preoccupazioni ci tarpano le ali. Il momento storico che stiamo attraversando aggiunge dell’altro: “Per le strade sorrisi primaverili / smorzati / da cupi presagi; / dall’oriente viaggia / per l’intero mondo / un morbo sornione / che semina sgomento” (Armando Mastrangelo, Ventiventi, in L’amaro in bocca, pag. 87, Macerata, 2021).

“…Nel cestino della raccolta / ho lasciato il tagliando / dell’amore mai nato / così l’amaro in bocca / si perpetua dai tempi dei tempi…” (Armando Mastrangelo, L’amaro in bocca, ibidem, pag. 48). “L’amaro in bocca / di una saliva asciutta / che non va oltre / rimane lì in eterno. / L’arco di una vita / di bocconi amari / difficili da digerire…” (Armando Mastrangelo, Pensiero, ibidem, pag. 66). “…Di notte nello sprofondo / sfiori il tuo sogno / lo accarezzi / vorresti stringerlo forte / per non lasciarlo andare / poi s’invola verso l’eternità / lasciando l’amaro in bocca / lo sognerai ancora… / Quando verrà” (Armando Mastrangelo, Quando verrà, ibidem, pag. 67). “Si ribellano le corde vocali / urlano per l’amaro in bocca / si arrossano al non senso / l’anima saggia calma / i bollenti spiriti…” (Armando Mastrangelo, Sogni, ibidem, pag. 83).

Attesa e disincanto, nostalgia e disillusione, ottimismo e pessimismo accompagnano ogni stagione della vita, soprattutto quella adulta quando si fa più forte il senso del finito che incombe. Anche uno sciame di lucciole, che illuminano ad intermittenza la campagna, serve al poeta per dire che la notte è pure attraversata dalla luce, segno di speranza: “Scende la notte scura / le lucciole ravvivano / la gioia del vivere; / messaggi intermittenti / di luce e di speranza…” (Armando Mastrangelo, Amare la notte, ibidem, pag. 11). Il dubbio si insinua come un tarlo nella nostra vita: “Non ho più tempo / ho perso la verità / sono pesanti i dubbi / suonano ogni dì. / Viaggiare sulle onde / del contempo / per sciogliere i nodi / di affermazioni, / forse non esiste la verità / c’è sempre qualcosa che stride / a qualsiasi età” (Armando Mastrangelo, Dubbi, ibidem, pag. 26).

L’amarezza domina / l’amore e il disamore / si azzuffano come in un canaio”, scrive il poeta. Eppure in questo coacervo di pulsioni contraddittorie che spingono alla resa, esistono anche le ragioni della resistenza: “… Lasciami / con l’amaro in bocca / affinché possa alimentare / la ribellione; / lo scoprire / la volta dell0infinito / per un domani radioso. / Quel che si è compiuto / mai finirà / l’eredità dell’entità / prevarrà / per l’eterna felicità” (Armando Mastrangelo, L’eden perduto, ibidem, pag. 52). Il riscatto è sempre possibile: “…Le intenzioni / si trastullano nella mente / bisogna donare se stessi / affinché l’animo si desti. / Ho capito per non capire / mi ritrovo smarrito / e disorientato, con un vestito / inzuppato di frammenti / da uno specchio di verità…”(Armando Mastrangelo, Illusione, ibidem, pag. 36). Ancora: “Sboccerà il mistero / l’inconscio / resiste all’attesa / la paura incombe / avanza la forza / della debolezza, / la saggezza vacilla / la luce verrà verrà / salverà le anime…”(Armando Mastrangelo, Mistero, ibidem, pag. 60).

Il disincanto verso ciò che si sperava non deve mai tradursi in disperazione: “Niente di nuovo all’orizzonte / le maschere non cadono / ma tu non andare via / anche se le parole / non stringono più le tue idee / sogna ancora per depositare / nel cenacolo dell’oltre / il rigoglioso vivere di speranza…” (Armando Mastrangelo, Oltre, ibidem, pag. 62). La fragilità assunta come compagna di viaggio si tramuta in immaginazione salvifica: “Zoppicano i giorni / così gli animi / han voglia di saltare / volare verso nuovi orizzonti. / Pellegrino col pensiero / in ogni angolo un fiore / quanto sudore / per quel calore / frenesie poche / tanti desideri sopiti / amarezze e delusioni / nel cassetto / col pensiero di felicità…” (Armando Mastrangelo, L’immaginario, ibidem, pag. 53).

La sconfitta non deve mai tradursi nella depressione: “Farsi spegnere dall’orco / il fallimento non è una sconfitta / resisti / dona sempre amore / sulla spiaggia rovente / si bruciano i pensieri / sei fiore indispensabile / rimani quel che sei / resisti / guarda la resilienza della mamma / dona sempre amore / i giorni unici sono dentro di te / l’annuncio di tutto finito / per ritrovarsi nell’infinito / resisti / il mandorlo sta per fiorire” (Armando Mastrangelo, Resisti, ibidem, pag. 73). Il tempo che stiamo vivendo non è dei migliori, eppure in mezzo a tutto occorre sempre sperare: “Vedersi in modo diverso / guardarsi in un mondo diverso / ribellarsi ed esprimere / quel che non si vede / trasgredire per dare luce / dove la terra è più buia…” (Armando Mastrangelo, Indifferente, ibidem, pag. 38).

La silloge “L’amaro in bocca” contiene cinquantatré poesie. Il linguaggio usato è quello quotidiano: “La lingua di Mastrangelo non ha nulla di retorico o di ricercato, è diretta, ordinaria, accessibile a chiunque, eppure porta in sé la tensione di chi vive l’amarezza senza rassegnazione” (Roberto Mancini, Disincanto e attesa. La poesia di Armando Mastrangelo, ibidem, pag. 92). Roberto Mancini, professore di Filosofia teoretica presso l’Università di Macerata, in una magistrale postfazione, raccoglie in quattro paginette il valore di fondo del libro. “La vita è un dono frainteso. Per la sofferenza che comporta, per l’assenza della sua origine, per il mistero della sua destinazione, per l’interruzione incomprensibile della morte…La poesia è ricerca, dialogo, celebrazione, protesta e consenso, resa e resistenza, partecipazione al mistero del mondo” (Ibidem, pag. 89). La poesia di Armando Mastrangelo è tutto questo. Illuminante è il riferimento a Theodor W. Adorno, uno dei filosofi fondatori della Scuola di Francoforte con una sottolineatura del filosofo tedesco: Ad ognuno di noi va riconosciuta “la dignità dell’attendere invano” (ibidem, pag. 90).

La presentazione del libro, opera di Silvia Gaetani, prof.ssa di Storia e Filosofia, nonché scrittrice invita il lettore a cogliere nel “forziere della memoria”, quello della poesia di Armando Mastrangelo, tutto ciò che viviamo concretamente nel corso della nostra vita. Bene- male, piacere- dolore, finito- infinito sono coppie di opposti di cui facciamo esperienza. Anche Platone, ne l’Apologia di Socrate, invita a riflettere su ciò che è bene e ciò che è male, separare ciò che è finito da ciò che è infinito, distinguere il vero dal falso, la giustizia dell’ingiustizia. Se conosciamo il significato di un termine è perché sappiamo al contempo il significato del suo contrario. “Credere per non credere. Correre per non correre. Recitare per non recitare” (Armando Mastrangelo, Contraddizione, ibidem pag. 20).

La raccolta è impreziosita da alcune tavole di Franco Morresi (Urlo), Maria Teresa Eleuteri, Andrea Crostelli, Clara Venanzetti. Il libro è la settima fatica letteraria di Armando Mastrangelo. Leggevo le poesie della sua ultima raccolta, ascoltando in sottofondo la musica e le parole di due grandi testi di Francesco Guccini: Canzone delle domande consuete e Quello che non (Francesco Guccini). Il disincanto e la nostalgia sono il filo rosso che lega tra loro i testi che leggevo e quelli che ascoltavo.

 

 

 

 

Bio – bibliografia di Armando Mastrangelo

Armando Mastrangelo è nato a Eboli e approdato a Civitanova Marche nel 1962. Ha pubblicato queste raccolte di poesie: Poter volare, Dopo sempre dopo, Forse domani, Cogli il sorriso, Ancora una volta ancora, Solo per un attimo e L’amaro in bocca. La silloge Poter volare ha ispirato il pittore Vincenzo Torretti a dipingere diciotto tele, esposte assieme alle poesie in una mostra allestita nella sala Foresi di Palazzo Sforza, sede del comune di Civitanova Marche, dal titolo I colori della poesia. Presso la stessa sala, nel 2008, i fotografi Pettinari e Rossi presentavano una raccolta di fotografie del fiume Chienti affiancate dalle poesie sul medesimo corso d’acqua e sulla terra delle armonie, pubblicate nel libro Forse Domani, evento organizzato dalla Lega Ambiente, col titolo “Domani…se”. Nel 2009 ha realizzato lo spettacolo “Dopo i primi 10 anni: 1998- 2008, omaggio a Lucio Battisti”, presso la biblioteca comunale “Silvio Zavatti” di Civitanova Marche. Alcuni componimenti sono stati pubblicati sulle riviste: Città Nuova, Mille Paesi, La Voce delle Marche, Il saggio città di Eboli.  Ha ricevuto inoltre consensi e attestati di merito nei vari concorsi a cui ha partecipato nella regione Marche e fuori regione. Declama e presenta opere di altri autori (Ibidem, pag. 93).

Invia un commento

Puoi utilizzare questi tag HTML

<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>