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Porto Recanati. Inquinamento del fosso della Vena, errori ed omissioni compiuti in tutti questi anni

Fonte Internet

Fonte Internet

riceviamo da Gioacchino di Martino

Da alcune ore circola sul web, tramite i siti dei giornali locali, il comunicato con il quale i Carabinieri Forestali di Recanati informano della chiusura delle indagini relativeai ripetuti episodi di inquinamento del fosso della Vena, nel tratto che scorre nei pressi dell’Hotel House. Si conclude così una lunga vicenda che ha visto impegnati un gruppo di volenterosi cittadini che hanno dovuto condurre una vera e propria battaglia mediatica nei confronti di una amministrazione comunale dimostratasi di una ottusità al limite di ogni umana comprensione nell’affrontare un problema riguardante l’intera comunità cittadina. I risultati cui sono giunti i Carabinieri non lasciano alcun margine per unadifferente valutazione. La causa della presenza di acque spesso putride e maleodoranti derivava da acque reflue di natura urbana e/o domestica non adeguatamente trattate con una presenza di ammoniaca e del batterio Escherichia Coli, fino a 2.400 volte oltre il limite stabilito dalla legge. Trova quindi conferma ciò che in tanti avevamo intuito e conferma come sia stata assolutamente fuori luogo la battuta relativa al suicidio di massa fatta dai pesci che popolavano il laghetto Volpini, vittima terminale di questo vero e proprio disastro ecologico. Disastro che i Carabinieri probabilmente datano dal lontano 2017, avendo contestato da quella datale violazioni di legge alle ultime due amministratrici del condominio. Condominio sul quale ora, purtroppo, si accendono necessariamente altri riflettori che riguardano tutto intero il sistema fognario del complesso. La precedente Amministrazione comunale, per tramite dell’ufficio tecnico, aveva sempre sostenuto, anche con traccianti coloranti, che non risultavano problemi alla rete. Con la nuova Amministrazione si è invece appurato che la rete condominiale era ostruita prima dell’innesto nella rete ASTEA, confermando così che il condominio Hotel House è dotato di impianto fognario che si immette nella rete pubblica. Rete pubblica che viene gestita con l’apposito tributo che viene versato in proporzione al consumo dell’acqua. La domanda che sorge naturale è: ma se al condominio Hotel House non viene erogata acqua pubblica in che modo viene versato il tributo per il funzionamento dell’impiantoASTEA? Forse è una domanda malevola ma penso legittima e che meriterebbe una risposta anche se non ha i crismi dell’ufficialitàdi una interrogazione consiliare. Una risposta che potrebbe anche aprire un nuovo percorso sul come dibattere i problemi di quel condominio non trattandolo più solo come serbatoio di voti ma riconoscendo innanzi tutto la dignità che ogni singolo condomino merita.Bisognerebbe avere la capacità di riconoscere errori ed omissioni compiuti in tutti questi anni prendendo atto che ormai tappeto e polvere hanno ceduto il posto a qualcosa di ben più complesso e le conseguenze non solo allergia ma qualcosa di molto più grave.

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