LO SPECCHIO Magazine

Versus Magazine. I versi sonnambuli e dormienti di Carlo Bordini.

Fonte Rai

Poeta schivo, appartato, come molti (Milo De Angelis, Alessandro Ceni, lo stesso Mario Benedetti, di cui si è parlato qui) e apprezzatissimo, Bordini è fluente e carsico come un fiume. Non a caso, Roberto Roversi ha scritto a proposito dei tuoi testi: “Il fiume, così, delle parole, non lo posso rallentare…posso solo inseguirlo”, mentre lo stesso Bordini ha definito i suoi versi “enfatici, a volte prosastici, o molto spesso sonnambuli e dormienti”.

Ai lettori dello Specchio Magazine, alcune poesie in lettura del poeta romano. Le cose usate, Agonia, Mare di Latta, Polvere sono tratte da I costruttori di vulcani, Luca Sossella editore. Ci eravamo abbracciati è tratto da Strategia, recentemente ristampato. Le altre poesie sono inedite.

 

 

COLPO DI SONNO

 

La morte potrebbe arrivare

leggera, lieve, attutita,

come un colpo di sonno

per fare la pace con se stessi

ovunque

come una lumaca

la consistenza appiccicosa

o

un momento di panico

pentimento

una saggezza di emozione così sepolta

ogni improvviso tradimento

 

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