LO SPECCHIO Magazine

Dialetto in pillole (13) ‘mbadurlàsse

Le allegre comari di Windsor (Ass.ne Culturale Il Nodo)

– ‘mbadurlà’, perdere tempo, usato soprattutto nella forma pronominale ‘mbadurlàsse. Nel dizionario portolotto “Fàttu pe’ descùre” (1996) si fa derivare il vocabolo dall’italiano battolare, che vale chiacchierare. Alfredo Panzini nel suo “Dizionario Moderno” (1905) registra la voce romagnola badarellarsi, con significato di giocare, trastullarsi. Entrambe le voci potrebbero essere tratte dal latino volgare batàre (stare a bocca aperta, cioè indugiare, stare fermo per non saper che cosa fare – vedi il vocabolario del dialetto portorecanatese “Léngua Màtre”, 2010), con mutazione di consonante T>D, che gli esperti chiamano “lenizione”, fenomeno tipico di molte lingue e dialetti, e un probabile incrocio con baloccarsi. Un processo che si è verificato anche nel provenzale dove batàre ha dato luogo a badar da cui il francese badaud, già impiegato da Rabelais nel 1532 nel senso di colui che resta a bocca aperta. Nel francese moderno un badaud è il passante che si attarda a guardare con curiosità qualunque cosa accada sulla sua strada. Come da noi, colui che se ‘mbadùrla.