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Recanati. Festa dell’Unità e delle forze armate nel ricordo di Corrado Politi

Fonte: Internet

A Recanati la festa dell’Unità e delle forze armate si celebrerà nel ricordo di Corrado Politi, eroe del Risorgimento e paladino della libertà e della democrazia e definito da molti storici “una delle figure più fulgide e significative del patriottismo del Risorgimento Italiano la cui vita affascinante e romanzesca è stata fortemente legata agli eventi e ai personaggi della sua epoca”. Al recanatese nato nel 1818 e morto nel 1872 sarà intitolata una via presso la scuola primaria Lorenzo Lotto e sarà scoperta una lapide nel piazzale di Villa Colloredo Mels. Il doppio evento è in calendario giovedì 2 novembre, giorno della nascita di Corrado Politi. L’iniziativa è nata su proposta della commissione cultura del comune di Recanati presieduta dal consigliere Andrea Marinelli con l’intento di ricordare i concittadini caduti per l’Indipendenza, l’Unità e la Libertà dell’Italia e di tutti coloro che hanno lottato per tali obiettivi. Le celebrazioni in calendario il 2 novembre cominceranno alle ore 17,30 con l’intitolazione di “Via Corrado Politi” presso la Scuola Primaria Lorenzo Lotto. Alle ore 18:30 il suono del civico campanone accompagnerà in piazza Giacomo Leopardi la concentrazione e formazione del Corteo alla presenza del Concerto Musicale “B.Gigli “di Recanati e la deposizione delle corone di alloro sulle lapidi dei caduti. A seguire, presso il piazzale di Villa Colloredo Mels, avverrà lo scoprimento della lapide intitolata a Corrado Politi con la commemorazione e testimonianze con gli interventi del Sindaco Francesco Fiordomo, dell’Assessore alle culture e pubblica istruzione Rita Soccio, del consigliere e presidente della commissione cultura Andrea Marinelli e dei rappresentanti della famiglia Politi. In caso di maltempo lo scoprimento della lapide e la commemorazione si svolgeranno rispettivamente presso Palazzo Politi in via Falleroni e nella Sala convegni di Villa Colloredo Mels. Corrado Politi, dottore in Giurisprudenza ed ingegnere, nel 1849   membro dell’Assemblea Costituente degli Stati Romani per il Collegio elettorale di Recanati, si fece parte attiva per l’elaborazione del progetto della Costituzione Repubblicana e per la sua promulgazione e che fu per questo condannato a morte. Dopo la caduta della Repubblica Romana, tornato a Recanati, venne arrestato e condannato a morte. Riuscito a  fuggire dalla prigione e rifugiatosi a Tunisi, ritornò in Italia al seguito di Garibaldi e con l’Unità d’Italia ricoprì ruoli importanti all’interno dell’esercito. Nel suo testamento lasciò scritto di voler essere sepolto nella sua Recanati e fu tumulato all’interno della Chiesa di S. Domenico dove si trova ancora oggi.