LO SPECCHIO Magazine

Recanati. Parte il progetto di rigenerazione botanica del Colle dell’Infinito.

Approvato dalla Giunta il progetto relativo all’intervento di sistemazione e rigenerazione botanica del Parco storico del 1938 e dell’orto dell’ex Convento delle Suore di Santo Stefano. Con questa approvazione si conclude la fase progettuale di tutti gli interventi che riguardano il recupero e la riqualificazione che sono stati finanziati dal MIBACT con un primo stralcio erogato al Comune di Recanati nel 2017 pari ad 1milione di euro.

Si è dato avvio al primo lotto funzionale suddiviso in 3 lotti prestazionali. Gli interventi prevedono:

la riqualificazione energetica e dell’illuminazione eseguiti da DEA già in corso d’opera; il consolidamento delle emergenze architettoniche; la riqualificazione botanica del Parco storico commemorativo del 1938 e del dell’orto dell’ex Convento delle Suore di Santo Stefano.

Per il parco, realizzato in occasione del centenario della morte di Leopardi, è stata effettuata un’analisi delle essenze arboree, arbustive e floreali presenti ed è prevista la messa a dimora di nuove (come ciclamini, felci, alloro, edera, timo) e la rigenerazione di quelle già esistenti (quali il pino, i lecceti, l’alloro e il bosso) nel primo tratto per favorire il consolidamento della scarpata. Lo studio è stato condotto da una spin off dell’Università Politecnica della Marche guidato dal Prof. Edoardo Biondi.

Il terrazzamento posto al di sotto della celebre frase “Sempre caro mi fu quest’ermo colle…”sarà piantumato con fiori ed arbusti fioriti, in particolare,  con ginestra, ortensia, lavandino e scotano e dotato di un sistema di irrigazione autonoma. L’ambiente circostante sarà abbellito da arbusti di erica, edera e corbezzoli.

L’ex orto del Convento di Santo Stefano, luogo sottoposto a convenzione tra il Comune il Fai e il CNSL e CMSL, prevede un intervento a cura di Paolo Pejrone, architetto paesaggista italiano di fama internazionale specializzato in giardinaggio e progettazione paesaggistica, che dopo un’attenta analisi storica dell’uso fatto dell’orto come logo di lavoro e di preghiera, alla rigenerazione dell’orto e dei percorsi con una ricostituzione dei pergolati arbustivi in vite ecc.. Un restauro conservativo dei luoghi che ispirarono la poesia del Leopardi dalla sommità del Monte Tabor, infatti, è possibile allargare lo sguardo in direzione dei Monti Azzurri decantati dal Poeta in una delle sue più famose liriche.