Casa editrice: peQuod Editore
Collana: Rive
Genere: Raccolta poetica
Pagine: 74
Prezzo: 14,00 €
«I bordi della notte si increspano di sudore e aranci satinati che delineano un orizzonte acquatico di blu rame e spezie fredde, reliquiari filtrati di una genesi in evaporazione, concessioni di un pensiero in dissertazione che rilassa il muscolo espande i tendini, il sole un organo pulsante indifferente: dovrei essere fatta di pelle mutevole per capirlo. Vorrebbe essere fatto di acqua e ormeggi. Dovrebbe essere un sasso cavo che si spenga ricevendomi per riconoscermi»: “Semiotica notturna” di Cristina Eléni Kontoglou è una silloge poetica profondamente simbolica, ricca di riferimenti all’alchimia, alla postmodernità e al transumanesimo. La poetessa racconta dell’incontro tra l’essere umano e una città immaginaria, che ricorda le ambientazioni dei film cyberpunk; in questo incontro avviene una trasformazione in entrambi: una compenetrazione delle loro essenze e insieme una frammentazione della materia di cui sono fatti. Ed è così che nasce qualcosa di nuovo: la città respira, ha pelle e organi, mentre l’essere umano assume consistenze inedite, come quelle della pietra o del vetro. È tutta un’unione e allo stesso tempo una separazione; è un processo alchemico come avviene nelle fasi della Nigredo, dell’Albedo e della Rubedo, dove la materia viene corrotta e poi purificata e infine ricomposta nella sua essenza ancestrale – «[…] è la Nigredo | prima fase alchemica | sentire | quando entri nel mio mondo entri nell’oscurità | il fisso viene dissolto dal volatile | qui tutto è divenire | supero le vecchie mura | la pianura in pietra | imbiancata di riflesso lunare | Albedo | la consapevolezza | è aragonite | opale chiara | il noto è già stato distrutto | brucio i libri | i nomi delle vie | perché possano riconoscermi | osservare | non mi basta conoscere | voglio contaminare | ora mi fermo | sosto | lungo le fabbriche | sotto gli aceri autunnali | la materia | diventa stabile cardinale | Rubedo | lo zolfo rosso | muta in granato | la luce siderale è emersa | deve essere preservata | nel mio corpo | che sia nata sotto il sole | o sotto dita oscure | artificiali | la materia riverbera | sentori umani | rapprende gli umori | di chi la percorre […]». Cristina Eléni Kontoglou presenta una silloge poetica altamente suggestiva, in cui bisogna prendersi il giusto tempo per assaporare ogni parola, per tentare di comprendere cosa voglia comunicarci la poetessa; è un’opera colta e raffinata che si ispira al cinema, alla fotografia, alla musica e all’alchimia, mescolandole insieme in un amalgama immaginifico e piacevolmente stordente.
Contatti
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Link di vendita online
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