La realizzazione di un forno crematorio al servizio delle esigenze dei cittadini che sempre più
spesso, per vari motivi, ricorrono alla cremazione dei propri defunti, costituisce indubbiamente
un fatto positivo e la normativa prevede la realizzazione di un forno crematorio per ogni
regione (art. 6 legge 130/2001). Nelle Marche questa previsione è soddisfatta poiché già
esistono altri tre forni crematori: Fano, Ascoli Piceno e San Benedetto.
Prima domanda: allora perché un nuovo forno crematorio in Ancona?
Nel caso dell’impianto deliberato dalla Giunta Comunale di Ancona (n.487 del 17.7.24) che
andrà prossimamente alla approvazione del Consiglio Comunale, vi è una grossa pecca e
cioè la localizzazione nel cimitero del quartiere di Tavernelle.
Giova ricordare che l’impianto è considerato una industria insalubre di 1^ categoria, ai sensi
dell’art 216 del Testo unico delle leggi sanitarie e s.m.i. dal momento che la tipologia di
emissioni in atmosfera è quella degli inceneritori, rappresentata dalle seguenti sostanze
pericolose così come riportati nella citata delibera: polveri, emissione di monossido di
carbonio, acido cloridrico, mercurio, ossidi di azoto, biossido di zolfo, composti organici
volatili, metalli pesanti, diossine, policlorobifenili e particolato, tutte in varie quantità.
Il nuovo forno crematorio viene previsto, a nostro parere, senza garanzie per la salute
pubblica, poiché la legge n.130 del 2001, considerata a quel tempo, per alcuni aspetti un
regalo alle ditte del settore, ha lasciato un vuoto normativo poiché non sono mai state definite
“le norme tecniche per la realizzazione dei crematori, relativamente ai limiti di emissione,
agli impianti ed ambienti tecnologici, nonché ai materiali per la costruzione delle bare per la
cremazione”!!
La distanza dei forni crematori dai centri abitati è stata ridotta dalla legge citata a 200 metri
ma nel momento in cui esso è inserito nel cimitero di Tavernelle la domanda diventa quanto
dista il cimitero di Tavernelle dal quartiere Tavernelle?
Seconda domanda: allora quali sono le garanzie per la salute pubblica?
Di fronte alla non indispensabilità di realizzare un nuovo forno crematorio, nuova fonte di
inquinamento in città, le evidenze disponibili suggerirebbero di subordinarne la realizzazione
ad una analisi della effettiva necessità dell’impianto e ad un’attenta valutazione preliminare
dell’impatto ambientale, dell’esposizione dei cittadini e dei rischi sanitari.
Il principio di precauzione impone di fermarsi per approfondire ed il rispetto del
principio della partecipazione democratica impone di coinvolgere preventivamente i
cittadini in queste scelte.
Ancona, 16 novembre 2024 Il Consiglio Direttivo
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