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La paranoia al potere Corrono tempi difficili ma se ne preparano di peggiori (mala tempora currunt sed peiora parantur)

Владимир Путин | Vladimir Putin

Imagoeconomica 

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di Raimondo Giustozzi

I bombardamenti di Israele sul Libano rischiano di portare a una completa destabilizzazione della regione. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato da Ria Novosti” (Redazione Ansa, 24 settembre 2024). Certo che tra tutti, Dimitry Peskov sta diventando quasi un’icona della propaganda russa, che ha tutta una sua narrativa della guerra in Ucraina. Eternamente giovane, un po’ vintage, telefonino rosso, in tinta con la cravattina dello stesso colore, baffetti curati, ripreso di profilo o frontale, Dimitry Peskov è il portavoce dello zar. Dice quello che il capo gli dice di dire. Gli fanno compagnia Sergej Viktorič Lavrov, Marija Zacharova, Dmitrij Anatol’evič Medved, ognuno con una propria postura che maschera un po’ tutto. “Nella vita si incontrano più maschere che volti”, scriveva Luigi Pirandello. Se questo è vero, lo è ancora di più in una dittatura.

Con l’aggressione dell’Ucraina su vasta scala, iniziata alla fine di febbraio 2022, è stata la Federazione Russa, ad iniziare il processo di destabilizzazione a livello mondiale, in nome di un nuovo multilateralismo e nel disprezzo del diritto internazionale. L’Ucraina, fino a prova contraria, è un paese sovrano, riconosciuto a livello internazionale. La storia dirà in futuro, se ci sono stati legami tra l’Iran, la Federazione Russa e Hamas nell’attacco proditorio, vile ed esecrabile del sette ottobre 2023 contro Israele. Hamas Yahya Sinwar, dopo l’attacco, paragonava la lotta di liberazione della Palestina al sacrificio di venticinque milioni di russi che avevano sconfitto i propri nemici nel corso della seconda guerra mondiale. Confronto propagandistico ed antistorico.

Quello che è venuto dopo, la guerra dentro la striscia di Gaza ed ora in Libano, sono dirette conseguenze di scelte iniziate dalla Russia. Israele ha le proprie colpe per la risposta devastante, che sta andando oltre la legittima difesa, coinvolgendo nella tragedia la popolazione civile. Vigliacchi sono i militari di Hamas che si fanno scudo dei civili. L’Iran, si sa, continua a supportare lo sforzo bellico di Mosca, fornendo droni e altre armi. Il regime di Pyongyang oltre alle armi sta mandando in aiuto alla Russia anche propri soldati ed esperti militari. In mezzo a tutto Mosca sbraita, minaccia di ricorrere al nucleare contro l’Occidente perché aiuta l’Ucraina, fornendo armi e sistemi di difesa.

Raggiungeremo la vittoria, non abbiamo dubbi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in un’intervista alla Tass dopo il suo arrivo a New York per partecipare all’Assemblea generale dell’ONU. “Ci siamo veramente uniti di fronte alla guerra che l’Occidente ha scatenato contro di noi per mano degli ucraini”, e l’”Occidente deve capire” che questa guerra “sarà persa”, ha affermato il capo della diplomazia russa” (Redazione Ansa, 25 settembre 2024). L’Occidente non ha scatenato nessuna guerra contro la Russia. Vittimismo, revanchismo, umiliazioni vere o presunte, subite con l’implosione dell’Unione Sovietica, queste forse sono le cause delle guerre, scatenate dalla Russia, prima in Georgia, due fasi del conflitto in Cecenia, l’occupazione unilaterale della Crimea e per ultimo, l’operazione militare speciale (guerra) in Ucraina.

Anche se la Federazione Russa raggiungerà la vittoria, il Cremlino si deve anche chiedere a quale prezzo sarà raggiunta. Quante generazioni di Russi e Ucraini dovranno passare prima che tra i due popoli si arrivi ad una pacificazione vera. La migliore gioventù degli uni e degli altri viene sacrificata in nome di due opposti nazionalismi, quello rancoroso, brutale e tribale dalla parte russa e l’altro, quello ucraino che resiste da più di due anni all’aggressione. Non ci crede più nessuno che l’aggressore russo sia l’aggredito. C’è del grottesco sostenere che la Russia è il tenero agnellino e il lupo cattivo è l’Occidente che si serve dell’Ucraina per dare addosso alla Federazione Russa.

(ANSA) – MOSCA, 25 SET – Ogni “tentativo di costringere la Russia alla pace è un errore assolutamente fatale perché è impossibile costringere la Russia alla pace“. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo alle dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Lo riferisce l’agenzia Interfax. (ANSA). È impossibile costringere la Russia alla pace. Se le cose stanno così, continuate pure ad ammazzare e a farvi ammazzare. L’Occidente non può farci nulla se questa è la scelta della Russia. Putin non dica allora che la guerra contro l’Ucraina è una tragedia. Quando la paranoia e la schizofrenia vanno al potere, si delineano tempi difficili per tutti e forse ne verranno dei peggiori.

Sui rapporti tra la mafia russa e il Cremlino, si legga l’articolo, cliccando il link riportato a fianco: Dall’Urss a Putin. L’asse Kgb-criminali spiegato da Germani e Jensen – Formiche.net

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