di Valerio Calzolaio
Ponte San Giacomo e Bolgheri, Maremma. Ottobre 2023. La 46enne Serena Martini non lavora da quattro anni, convive con i due figli in piena dipendente età scolastica, da accudire nutrire accompagnare, Pietro (verso i quattordici anni, studia violoncello) e Martino (undici, si allena con lo judo) e il pur ottimo marito (da oltre venti anni) Virgilio, ordinario di Intelligenza Artificiale a Informatica all’Università di Pisa. Lei si era laureata e aveva un po’ lavorato in quanto bravissima esperta di chimica sopramolecolare dei metalli (inorganica), mantiene da sempre uno straordinario olfatto (organico) ancor più evidente da quando è divenuta sommelier (talora con collaborazioni retribuite in ristoranti), continua a domandarsi se cercare o accettare lavori a tempo pieno. Quasi tutte le mattine va a camminare con le amiche Giulia e Debora. L’anno prima era stata coinvolta in un’indagine, aveva dato un contributo e si era sentita viva come non le accadeva da tempo. Così si lascia ancora una volta coinvolgere dalla sovrintendente Ana Corinna Stelea, che invece indaga senza annusare, con buon piglio e rigore giuridico, alta un metro e novantuno, capelli biondi e occhi grigi orlati di verde, bellissima e intelligente, non sposata né fidanzata, senza figli. Nel laghetto di una tenuta vitivinicola è stato (finalmente) trovato il motocarro Ape del mitico marchese produttore di vino della tenuta limitrofa Crisante Olivieri Frangipane, pure lui scomparso il 20 ottobre 2013 e allora 75enne. Le due aziende avevano vinto i tre bicchieri del “Gambero Rosso” (Basileus 2010 e Alcielo 2010), insieme a un’altra ventina di altri produttori toscani, e tutti dovevano festeggiare quel dì a Firenze, ma lui aveva mandato la figlia. Serena ricorda l’orizzontale di Bolgheri superiore a Castagneto Carducci proprio quell’anno, dove aveva conosciuto molti dei protagonisti. Corinna la manda in avanscoperta, le due marciano in parallelo, anche il cadavere verrà fuori e qualche intrigo dovrà essere svelato, prima o poi.
La chimica scrittrice Samantha Bruzzone (Genova, 1974) e il chimico scrittore Marco Malvaldi (Pisa, 1974) sono incidentalmente sposati da una ventina d’anni, da sempre appassionati di gialli per deformazione professionale. Nel loro secondo godibile odoroso bel romanzo a quattro mani fanno ancora di continuo riferimento alle differenze fra fiction e no fiction, fra letteratura o cinema e realtà, continuano a scherzare spesso, ben venga! Malvaldi è divenuto un apprezzato originale vendutissimo giallista dal 2007 con l’inizio della celebrata divertente serie del BarLume. Nel 2011 iniziò a intervallare le avventure matematiche dei vecchietti di Pineta con altri romanzi di genere e con saggi di natura scientifica. Le divagazioni sono via via divenute prevalenti, per il gusto nostro e di lettori curiosi che cercano intrattenimento e divulgazione. Il giallo (umoristico) di coppia non è una divagazione. Insieme hanno già scritto vari libri per ragazzi e la moglie era sempre ringraziata dal marito per il contributo preventivo alle stesure dei testi. Nei loro romanzi la narrazione al passato alterna capitoli narrati liberamente in prima persona femminile da Serena (non sempre in ordine cronologico, giorni della settimana nel titoletto), a capitoli sulla libera Corinna (nel titoletto le relative disposizioni del codice penale o di procedura penale) esposti in terza da un narratore maschile esterno (che spesso si manifesta per pratica ironia), con l’obiettivo (abbastanza riuscito) della “fusione di punti di vista” di genere. Il titolo fa riferimento ai percorsi fisici e virtuali del camminare di Serena, le analisi chimiche e psicologiche le piacciono davvero, scientificamente. E la suocera Augusta incombe. Le acrobatiche, continue e simpatiche digressioni sul lato comico o paradossale o assurdo o triste della vita questa volta ruotano intorno all’enologia (si impara tanto, fra l’altro su: annate e ampelografia, tappi e bottiglie, degustazioni e temperature, truffe e affari), fatto salvo che l’intreccio resta giallo e il dipanarsi della vicenda un’indagine criminale per scoprire colpevoli. Accanto ad attenzione e pillole scientifiche, battute e toscanismi sono salutari e benvenuti (talora conditi di polemiche sociali contemporanee), si rintracciano anche la ricetta della carbonara e spiegazioni sulla conservazione del vino in frigo. Le bontà e qualità del liquido odoroso (con nomi ed etichette da appuntarsi) sono molteplici. Il paesino è minuscolo e inventato, il contesto quello pisano di San Giuliano Terme.
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