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MACERATA OPERA FESTIVAL 2024 Terza settimana di programmazione della 60a edizione

captionGiovedì 1 agosto debutta in prima assoluta lo spettacolo di danza Notte Morricone

Venerdì 2 agosto La bohème con la stella Mariangela Sicilia

Sabato 3 agosto torna attesissima Turandot

Domenica 4 agosto Norma nella intensa produzione firmata da Maria Mauti

Sabato 3 agosto concerto degli allievi della masterclass realizzata da ABF-Andrea Bocelli Foundation

Continuano le attività di InclusivOpera e gli Aperitivi culturali

È il momento dell’atteso debutto della nuova creazione di danza che fa parte del Macerata Opera Festival 2024: giovedì 1 agosto allo Sferisterio andrà in scena Notte Morricone con la coreografia e la regia firmate da Marcos Morau. Una produzione della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto commissionata e coprodotta dal Macerata Opera Festival insieme a Fondazione Teatro di Roma, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Centro Servizi Culturali Santa Chiara Trento, Centro Teatrale Bresciano, Ravenna Festival.

«”Io, Ennio Morricone, sono morto”, scrisse il compositore prima di congedarsi. La sua musica, invece, non può farlo. Ed è così che i creatori e gli artisti ci lasciano sempre senza lasciarci, ed è in questo modo che la memoria si occupa di tenerli vivi, di tenerli al sicuro. Notte Morricone è il mio regalo, un devoto tributo alla bellezza che il maestro ha donato al mondo. Ennio Morricone potrebbe essere stato mio padre o mio nonno: io sono un erede diretto della sua eredità, dei film che gli sono debitori in modo incommensurabile (siano essi capolavori, buoni, mediocri o brutti film). […] Notte Morricone si svolge nel crepuscolo di una notte ordinaria nella vita di un creativo che, solo e stordito davanti ai suoi fogli, prende appunti e visualizza melodie per film che non esistono ancora, riportando in vita storie nell’aria rarefatta della sua stanza. La notte sarà piena di visitatori, alcuni anche musicisti, che risponderanno alla sua chiamata creativa per incidere le sue idee fugaci in uno studio di registrazione improvvisato. E lì, tra i fogli e le note musicali, apparirà il ragazzo, quello che voleva fare il dottore, l’infaticabile giocatore di scacchi, quello che sapeva che non avrebbe mai suonato la tromba come Chet Baker; il destino gli aveva riservato un posto migliore, fatto su misura per lui, il posto che lo avrebbe reso un’icona per l’eternità. E la notte andrà avanti, trasformando la sua casa in uno studio di registrazione, nella dualità della sua mente libera e della sua mente creatrice di musiche per film che sono diventate la musica di un secolo, trasformandola in un cinema dove visitatori di ogni tipo vanno a guardare i suoi film e a trascorrere la notte con lui. E ogni notte sarà una nuova opportunità per dare vita al sogno di tutti: i musicisti, i bambini, gli amanti o coloro che vanno al cinema da soli». La direzione e l’adattamento musicale sono di Maurizio Billi (l’esecuzione delle musiche è stata affidata e registrata dall’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”), scene e luci di Marc Salicrú, costumi di Silvia Delagneau, Sound design di Alex Röser Vatiché, Ben Meerwein, testi di Carmina S. Beldam, assistenti alla coreografia Shay Partush e Marina Rodríguez. Interpreti in scena i danzatori del Centro Coreografico Nazionale / Aterballetto: Ana Patrícia Alves Tavares, Saul Daniele Ardillo, Estelle Bovay, Albert Carol Perdiguer, Sara De Greef, Leonardo Farina, Matteo Fiorani, Martina Forioso, Arianna Ganassi, Clément Haenen, Arianna Kob, Federica Lamonaca, Giovanni Leone, Ivana Mastroviti, Nolan Millioud, Giulio Pighini.

Seconda novità della settimana è, sabato 3 agosto alle ore 18.30, nel cortile di Palazzo Buonaccorsi, il concerto conclusivo degli allievi della ABF masterclass di alto perfezionamento in canto lirico tenuta dal soprano Serena Gamberoni e dal pianista Davide Cavalli con la partecipazione di altri due celebri interpreti come la pianista Gloria Campaner e il tenore Francesco Meli. L’appuntamento, promosso dalla Fondazione Andrea Bocelli, è in collaborazione con il Comune di Macerata. Dieci giovanissime voci provenienti da tutto il mondo – i soprani Maria Cenname, Floriana Cicio, Melissa d’Ottavi, Eyra Norman; i mezzosoprani Anastasia Koorn, Camilla Sabatini; i tenori Timoteo Bene, Jamil Frej Baritono Nicola Zambon Basso Giovanni Baraldi con i pianisti accompagnatori Umberto Musso, Ramzi Shomali, Mattia Torriglia – si esibiranno nelle più celebri arie d’opera dopo un percorso formativo di altissimo livello dedicato all’approfondimento della tecnica e dello stile del canto lirico italiano, recentemente inserito tra i beni immateriali dell’UNESCO. Un’occasione imperdibile per ascoltare le voci più promettenti del panorama operistico che presto saranno impegnate sui palcoscenici di tutto il mondo. L’ingresso al concerto è gratuito (sino a esaurimento posto) su prenotazione sul sito sferisterio.it e su eventbrite.it

Allo Sferisterio tornano invece i tre titoli operistici del programma 2024.

Si comincia con La bohème di Giacomo Puccini in scena da venerdì 2 agosto (ore 21, repliche 7 e 11 agosto). Il capolavoro del compositore toscano è messo in scena nell’applaudita produzione del regista Leo Muscato, vincitrice del XXXII Premio Abbiati 2012 dell’Associazione Nazionale Critici Musicali, già in scena a Macerata nel 2012 e nel 2015. Sul podio un interprete di Puccini come Valerio Galli e un cast di rilievo con una stella internazionale come Mariangela Sicilia (Mimì), Valerio Borgioni (Rodolfo), Mario Cassi (Marcello) e Daniela Cappiello (Musetta); quindi Vincenzo Nizzardo (Schaunard), Riccardo Fassi (Colline), Francesco Pittari (Benoît), Giacomo Medici (Alcindoro), Alessandro Pucci (Parpignol), Davide Filipponi (Un sergente dei doganieri), Gianni Paci (Un doganiere), Andrea Ferranti (Un venditore). Un’opera, La bohème, che già Puccini immaginava giovane, quasi un ritratto della sua gioventù, carica di tensioni emotive e sociali, e che Muscato ha ambientato nella Parigi tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, caratterizzata da un fermento altrettanto intenso rispetto a quello evocato dal compositore.

Sabato 3 agosto alle ore 21 allo Sferisterio torna Turandot: l’estremo capolavoro di Giacomo Puccini sarà eseguito incompiuto, così come fu lasciato dal compositore, cioè sino alla morte di Liù (così anche lo eseguì alla prima assoluta postuma al Teatro alla Scala il direttore d’orchestra Arturo Toscanini). Allo Sferisterio, la struggente e crudele storia d’amore e morte, ambientata “a Pechino al tempo delle favole”, è affidata al regista e scenografo spagnolo Paco Azorín che firma la nuova produzione dopo il successo di Otello del 2016, e alla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa che aveva entusiasmato il pubblico nel Macbeth del 2019. «La classicità di questa Turandot maceratese – spiega Azorín sul programma di sala – è data dalla sua cinesità, ma anche la sua novità deriva dallo stesso fattore. Cinese è la struttura architettonica sopraelevata dove vive, si muove la classe privilegiata, l’aristocrazia. È cinese proprio perché è costruita secondo un sistema tradizionale dell’Oriente. […] Sotto, nella risaia che si estende sul palcoscenico, lavora e (soprav)vive il popolo. È l’etica, altrettanto cinese, del lavoro a oltranza: i contadini faticano 26 ore su 24, ma quasi non hanno da mangiare e subiscono soprusi continui, uno stato che Puccini descrive anche attraverso la musica». I costumi sono dello stilista Ulises Mérida, i movimenti scenici di Carlos Martos de la Vega, i video e le luci di Pedro CHamizo. Interpreti vocali Olga Maslova (Turandot), Angelo Villari (Calaf), Ruth Iniesta (Liù), Antonio Di Matteo (Timur), Lodovico Filippo Ravizza (Ping), Paolo Antognetti (Pang) e Francesco Pittari (Pong), Christian Collia (L’imperatore Altoum), Alberto Petricca (Un mandarino), Mauro Sagripanti (Il principino di Persia). Il nuovo allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio vanta la coproduzione internazionale con l’Opéra Grand Avignon.

Il weekend operistico si chiude domenica 4 agosto con l’attesa replica di Norma. Con questo titolo così celebre per il belcanto italiano si festeggia il traguardo delle 60 edizioni di festival operistico allo Sferisterio: scegliendo il capolavoro del Cigno di Catania – che era tra le ipotesi valutate ai primi del Novecento quando si decise di trasformare lo stadio della palla al bracciale in teatro – si celebra la città e coloro che vollero portare l’opera in questo luogo. Il nuovo allestimento è firmato appunto dalla regista e documentarista milanese Maria Mauti, alla sua prima esperienza con il teatro d’opera. «Non volevo uno spettacolo descrittivo – dichiara Maria Mauti nel programma di sala – ma un realismo magico dove elementi noti si presentano in un aspetto diverso dal consueto. La luna, per esempio, non rappresenta solo la natura, ma, in una condizione ambientale segnata dal conflitto e dalla violenza (poiché io sento e vedo l’azione di Norma svolgersi nella minaccia di una possibile guerra futura), introduce un elemento collegato anche alle prospettive, molto importanti, della ritualità e del Sublime appunto, come qualcosa che ci attrae e al tempo stesso ci fa paura. […] Ciò che desidero comunicare al pubblico è la contemporaneità di un testo in grado di arrivare a tutti noi in maniera diretta, impressionante, toccante». Le scene sono dello studio con sede a Barcellona Garcés-de Seta-Bonet Arquitectes in collaborazione con Carles Berga; i costumi di Nicoletta Ceccolini, le luci di Peter van Praet e i video di Lois Patino. Sul podio un veterano del belcanto come Fabrizio Maria Carminati, direttore artistico del Teatro Bellini di Catania. Protagonista Marta Torbidoni (Norma), giovane soprano marchigiano che si sta imponendo sui palcoscenici di tutto il mondo, affiancata da un’altra voce molto apprezzata come quella del soprano palermitano Roberta Mantegna (Adalgisa), mentre i principali ruoli maschili saranno sostenuti da Antonio Poli (Pollione) e Riccardo Fassi (Oroveso), completano il cast Carlotta Vichi (Clotilde) e Paolo Antognetti (Flavio).

Com’è tradizione l’Orchestra impegnata nelle opere sarà la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana con il Coro lirico marchigiano “Vincenzo Bellini” guidato da Martino Faggiani, insieme ai Pueri Cantores “D. Zamberletti” (Maestro del coro Gian Luca Paolucci) e la Banda Salvadei, organici marchigiani che saranno protagonisti anche dei concerti in programma nel 2024, per un coinvolgimento sempre maggiore delle realtà artistiche regionali nelle attività dello Sferisterio.

Proseguono nel fine settimana anche le attività di InclusivOpera, il pluriennale progetto del Macerata Opera Festival coordinato da Elena Di Giovanni (docente dell’Università di Macerata), nato per rendere accessibili le opere del festival anche al pubblico cieco, ipovedente, sordo e ipoudente. In particolare, venerdì 2 agosto, in occasione della replica di Bohème allo Sferisterio, è previsto alle ore 1830 un incontro su Puccini e poi alle ore 21 lo spettacolo con il servizio di audiodescrizione; sabato 3 agosto l’incontro sarà ripetuto con la presenza di un interprete LIS; domenica 4 agosto alle ore 18.30, percorso inclusivo in LIS sul palcoscenico alla scoperta del montaggio di uno spettacolo, guidato da giovani soci ENS.

La terza settimana del ciclo di Aperitivi culturali si apre giovedì 1 agosto (ore 12) con Morricone visto da Morau. Effetto notte, dialogo tra il coreografo e la giornalista del «Corriere della sera» Valeria Crippa. Venerdì 2 agosto (ore 12) si torna a Puccini con lo storico della musica Alberto Batisti per “La bohème”: un congedo dall’Ottocento e dalla giovinezza e anche sabato 3 agosto (ore 12) con la presenza del giornalista, filosofo e scrittore Marcello Veneziani per L’enigma e l’amore con un intervento dei Pueri Cantores “D. Zamberletti” diretti da Gian Luca Paolucci. Domenica 4 agosto (ore 12), in occasione della replica di Norma Davide Susanetti, docente di Letteratura greca presso l’Università di Padova, parlerà di Medea. Una donna che si vendica.

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