Comune di Fermo e AMAT annunciano la nona edizione di Villa in Vita Fermo Festival che torna ad animare il bellissimo palcoscenico estivo di Villa Vitali con il contributo di Regione Marche e MiC. Dieci appuntamenti dal 6 luglio al 17 agosto con un ventaglio di proposte che spazia dal teatro alla musica fino alla grande danza.
Per l’inaugurazione del festival il 6 luglio è atteso Roberto Mercadini, narratore, autore-attore, scrittore, poeta e divulgatore, con La più strana delle meraviglie. Monologo da e su Shakespeare, un racconto sul teatro del grande drammaturgo e poeta inglese. Lo spettacolo è il primo appuntamento Festival Shakespeare nel Parco, giunto alla quarta edizione e curato da Proscenio Teatro.
Un viaggio musicale alla ricerca dell’essenza nella confusione della modernità, un rapimento purissimo e sensuale, tanto necessario in questo tempo presente. Ispirato al repertorio mistico del grande Maestro Franco Battiato, Simone Cristicchi e Amara l’11 luglio in Torneremo ancora si rendono interpreti con grazia e rispetto dei messaggi spirituali che hanno reso immortale l’opera del grande artista siciliano, capace con le proprie opere di “cucire” terra e cielo, raggiungendo la rara armonia in grado di risvegliare e accarezzare l’anima.
Ancora due appuntamenti con il Festival Shakespeare nel Parco il 12 luglio con Amleto interpretato da Francesco Montanari e Franco Branciaroli, con Sara Bertelà, Franco Acquaroli diretti da Davide Sacco e il 19 luglio con Trolio e Cressida, nuova produzione di Proscenio Teatro con Stefano De Bernardin, Lorenzo Marziali e Stefano Tosoni.
«Affrontare Amleto – racconta il regista Davide Sacco – significa approcciare a una tradizione teatrale internazionale vivissima e profondissima. La scelta di questo progetto nasce da una ricerca personale e artistica sul tema dell’eredità e del confronto padri/figli, nonché sul passaggio generazionale. In questo senso, Amleto è per me il testo che maggiormente mi permette di affrontare questi temi».
Trolio e Cressida è una delle opere meno rappresentate eppure tra le più interessanti di William Shakespeare, né dramma né commedia, comica fin quasi a sfiorare la parodia e drammatica al punto da culminare nella tragedia.
Giorgio Panariello e Marco Masini sono pronti a tornare insieme sul palco il 17 luglio, per una nuova sfida fra battute e canzoni che attraverserà l’Italia con Panariello vs Masini – Il Ritorno, promosso a Fermo da LEG Live Emotion Group. Comicità e musica insieme per una serata originale, firmata da due grandi artisti che calcano le scene da anni con grande successo.
Il 23 luglio Civitanova Danza in trasferta a Fermo illumina Villa Vitali con Una noche con Sergio Bernal, considerato il “Re del flamenco”, già primo ballerino del Balletto Nazionale di Spagna, star internazionale del balletto classico e del classico spagnolo. Lo spettacolo offre un visionario racconto per quadri in cui si fondono la tradizione spagnola, l’eleganza della danza classica e il fuoco e la passione del flamenco, espressione e simbolo dello spirito gitano. Tra vertiginosi assolo e raffinati pas de deux e pas de trois, danzano con Sergio Bernal Cristina Cazorla e José Manuel Benítez, con la direzione artistica di Ricardo Cue.
C’è sempre qualcosa da bere di Giorgio Montanini racconta il 31 luglio – organizzazione Altra Scena – in modo satirico e tagliente una vicenda traumatica e tragica ma con una conclusione a “lieto fine”. Sul palco il comico fa ammenda e guarda le cose con occhi nuovi, attraverso un punto di vista differente. La condivisione di vicissitudini personali non risparmieranno argomenti come la guerra, la violenza sulle donne, l’ambientalismo e l’animalismo. Uno spettacolo decisamente autoironico partendo da un tema che la satira da migliaia di anni cerca di dissacrare la morte.
Ancora una notte di musica e danza il 3 agosto con l’Orchestra internazionale d’Italia diretta da Diego Dini Ciacci. Il concerto, con il mezzosoprano Eufemia Tufano, propone un excursus nelle tradizioni popolari del flamenco spagnolo, del tango argentino e del samba brasiliano, rivisitate dalla scrittura classica di tre tra i più importanti compositori del Novecento, Manuel de Falla, Astor Piazzolla e Darius Milhaud. L’esecuzione del Tangazo di Piazzolla sarà accompagnata sul palco dalla danza di ballerini argentini.
L’11 agosto Massimo Ranieri è atteso a Fermo con Tutti i sogni ancora in volo, organizzato da Nuovo Teatro Verdi e Isolani Spettacoli. Dopo 600 straordinarie repliche in tutta Italia, lo spettacolo si rinnova e si conferma, immutata la formula vincente, con Ranieri interprete dei suoi grandi successi musicali, sempre attore e narratore. In questa nuova versione senza perdere di vista il gusto irrinunciabile della tradizione umoristica napoletana e dei colpi di teatro, naturalmente non mancheranno le sorprese.
Villa in Vita Fermo festival si avvia alla conclusione il 17 agosto con Piero Massimo Macchini in 110% Uno spettacolo di facciata, organizzato da Lagrú. Il comico fermano racconta in questo spettacolo, passo passo, mattone dopo mattone, un’esperienza vissuta in prima persona sul Bonus 110%, «una critica costruttiva e satirica su una delle tante cose fatte all’Italica burocratica maniera”, come si legge nelle note allo spettacolo».
Informazioni presso biglietteria Teatro dell’Aquila 0734 284295.
6 LUGLIO
FESTIVAL SHAKESPEARE NEL PARCO
IV edizione
a cura di Proscenio Teatro
ROBERTO MERCADINI
LA PIÙ STRANA DELLE MERAVIGLIE
MONOLOGO DA E SU SHAKESPEARE
produzione Sillaba
Racconto storie (che contengono storie (che contengono altre storie)). A volte sopra un palcoscenico. A volte in video. A volte dentro un libro. Roberto Mercadini
“Ma questa è la più strana delle meraviglie!” dice Orazio ad Amleto, dopo aver visto il fantasma del re.
Ecco, sono più o meno le parole che mi vengono alle labbra certe volte quando penso a Wlliam Shakespeare. Ai vertici incredibili della sua arte (incredibilmente alti e incredibilmente numerosi). Allora provo a raccontarvi lui, il suo tempo, il suo teatro, lo stupore e lo sgomento che io sento di fronte a questo titano. Ci provo usando le stesse parole che lui fa pronunciare ai suoi stupefatti e sgomenti personaggi. Vale a dire, vi parlo di Shakespeare con le frasi che lui ha usato per parlare di tutti noi. Quelle frasi che sembrano già dire ogni cosa. E di fronte alle quali si pensa, a volte, “il resto è silenzio” (che, per l’appunto, è un’altra frase di Shakespeare).
Roberto Mercadini (Cesena, 1978), narratore, autore-attore, scrittore, poeta e divulgatore, si esibisce in tutta Italia con i suoi monologhi che spaziano dalla Bibbia ebraica all’origine della filosofia, dall’evoluzionismo alla felicità. Nel 2018 esce Storia perfetta dell’errore edito da Rizzoli, il suo primo romanzo giunto già alla sua quinta ristampa. Nel 2019 il Teatro Stabile d’Abruzzo produce il suo spettacolo teatrale Vita di Leonardo, regia di Alessandro Maggi. Nel 2020 esce, ancora per Rizzoli, Bomba atomica. Attivo in rete, ha un canale canale YouTube seguito da oltre 140.000 followers.
11 LUGLIO
SIMONE CRISTICCHI E AMARA
TORNEREMO ANCORA
CONCERTO MISTICO PER BATTIATO
pianoforte, arrangiamenti e direzione musicale Valter Sivilotti
e con I solisti della Accademia Naonis di Pordenone
Lucia Clonfero violino, Igor Dario viola, Alan Dario violoncello
U.T. Gandhi percussioni, Franca Drioli soprano
organizzazione a cura di AMAT
Un viaggio musicale alla ricerca dell’essenza nella confusione della modernità, un rapimento – mistico e sensuale – tanto necessario in questo tempo in cui viviamo.
Ispirato al repertorio mistico del grande Maestro, i due artisti si rendono interpreti con grazia e rispetto dei messaggi spirituali che ne hanno reso immortale l’opera.
Un’occasione per riscoprire un’eredità preziosa, in una nuovissima veste arrangiata dal Maestro Valter Sivilotti. Pochi sono gli artisti come Franco Battiato, capaci con le loro opere di “cucire” terra e cielo, raggiungendo la rara armonia in grado di risvegliare e accarezzare l’anima. Pellegrino dell’Assoluto e rivoluzionario della musica, ha lasciato un patrimonio inestimabile, in cui alla forma canzone si sposa una profonda tensione spirituale: dalla preghiera universale L’ombra della Luce alla struggente La cura, passando per E ti vengo a cercare fino a Torneremo ancora, il suo ultimo brano inciso e non a caso il titolo scelto per il concerto.
È la libertà che ho sempre ammirato in Battiato. Gli devo molto, devo molto alla sua infinita grazia, al suo modo di concepire l’arte come “missione” per aiutare la crescita e l’evoluzione spirituale dei propri contemporanei. Battiato è un punto di non ritorno: c’è un prima e un dopo di lui, nessun altro. È stato l’unico cantore di un divino che non ha mai saputo di incensi e sagrestie. Con questo progetto sento l’emozione e il privilegio di interpretare insieme ad Amara il suo repertorio mistico, e immergermi ancora più profondamente in quei messaggi che valicano i confini del tempo.
Viaggiare nella consapevolezza della coscienza lucida di Battiato è stato come spingermi oltre confine, un elevarsi a nuove frequenze, altri codici, altre certezze, alte visioni del Sé e della realtà circostante: sottolinea Amara. Una trasmutazione radicale, direi, per chi come me cerca verità e orizzonti nuovi da valicare.
Grazie a Franco ho capito che è solo oltrepassando sé stessi che si può raggiungere quel “Centro di gravità permanente” che tanto cerchiamo. Simone Cristicchi
Sul palco, accompagnano i due artisti il Maestro Valter Sivilotti al piano e i solisti della Accademia Naonis di Pordenone (Lucia Clonfero, Igor Dario, Alan Dario, U.T. Gandhi, Franca Drioli). Alternano l’esecuzione dei pezzi alcune letture tratte dai maestri che hanno influenzato il pensiero di Battiato: Rumi, Gurdjieff, Ramana Maharshi, Willigis Jager e il teologo Guidalberto Bormolini.
Avvicinarsi a un gigante come Battiato non è un compito facile. Simone Cristicchi e Amara possiedono la profondità d’animo necessaria per affrontare con successo questa sfida.
Franz Cattini, fondatore di IMARTS e storico manager di Franco Battiato
12 LUGLIO
FESTIVAL SHAKESPEARE NEL PARCO
IV edizione
a cura di Proscenio Teatro
FRANCESCO MONTANARI E FRANCO BRANCIAROLI
AMLETO
con Francesco Montanari, Franco Branciaroli
Sara Bertelà, Franco Acquaroli
ambienti sonori Francesco Sarcina
adattamento e regia Davide Sacco
produzione Ente Teatro Cronaca, LVF – Teatro Manini di Narni, Teatro Segreto
Danimarca, anni ‘30. Le trame e i giochi di potere si consumano tra il freddo e la neve fuori e il bianco e nero imperante all’interno. Amleto, principe di Danimarca, si è rifugiato nel teatro di palazzo fatto costruire dal defunto padre. Lì passa le sue giornate davanti a un telo da proiezione con cui ha messo su il suo personalissimo cinema. E lì lo troviamo quando si apre il sipario, elegante, in smoking, ma dimesso, con il papillon slacciato e la giacca buttata tra le poltrone di velluto rosso. Continua a guardare lo stesso film, anzi, solo l’inizio, la notizia d’apertura del cinegiornale di due mesi prima: “Amleto, re di Danimarca, è morto, avvelenato da un serpente”. Quel breve messaggio per informare la nazione continua a passare davanti ai suoi occhi, seguito da filmati del padre che lo mostrano nel pieno del suo vigore, in battaglia e nei momenti felici.
Ed è a questo punto che il fantasma del padre prende vita e rivela ad Amleto la verità che è destinata a sconvolgere i suoi giorni: la sua morte non è stata un terribile incidente, ma l’opera del fratello Claudio, adesso re al suo posto e sposo di Gertrude, madre di Amleto. Compito del figlio, ora, è la vendetta. E Amleto si mostra pronto. Il fantasma del padre, però, non svanirà con l’arrivo del giorno, resterà accanto a lui, presente forse più che in vita, condizionando le sue azioni e i suoi pensieri. Sarà lui, da questo momento in poi, a portare avanti la trama della vendetta, tessendo una tela che non lascerà scampo ai comprimari di questa storia e trasportando tutti al tragico epilogo finale. Vittima principale della vicenda sarà Ofelia, sedotta da Amleto e abbandonata al suo triste fato quando orfana e disonorata sarà costretta a spogliarsi della femminilità e della vita. Re Claudio mostra le contraddizioni di un uomo che brama sì il potere, ma che è anche capace di amare realmente la donna che ha a fianco e di agire con saggezza e affetto nei confronti del figliastro. Attorno a loro, si muovono le vite della regina Gertrude, dei viscidi Rosencrantz e Guildenstern, del riflessivo Polonio e dell’irascibile Laerte, e infine del fedele Orazio a cui, come da tradizione, andrà il compito di raccontare la triste storia di Amleto.
Affrontare Amleto significa approcciare a una tradizione teatrale internazionale vivissima e profondissima. La scelta di questo progetto nasce da una ricerca personale e artistica sul tema dell’eredità e del confronto padri/figli, nonché sul passaggio generazionale. In questo senso, Amleto è per me il testo che maggiormente
mi permette di affrontare questi temi. Nella mia visione, Amleto e il padre (non a caso Shakespeare li chiama entrambi Amleto) sono le due facce della stessa moneta, si assomigliano così tanto da diventare lo stesso personaggio. E Amleto figlio è così ossessionato dal padre perso che si trasforma in lui per vendi- Sesto potere carlo, e Amleto padre è così connesso al figlio da non riuscire a lasciarlo andare, a lasciarlo crescere, a lasciarlo decidere in autonomia. Non è un caso che le età del cast siano tutte sfalzate di vent’anni rispetto all’originale. Non volevo che nello spettacolo ci fosse l’incoscienza della gioventù (forse l’unico personaggio che agisce senza riflettere è Laerte, in questa versione ancora più irascibile e violento), ma volevo che passasse la consapevolezza dell’età, l’essere orfani in età già adulta ma ugualmente impreparati a vivere, perché non si hanno avuto dai padri le giuste basi per avanzare o perché, semplicemente, non si è pronti.
In questo contesto, mentre i due Amleti (che condividono la parte testuale di Shakespeare) tessono il loro piano, riflettono e machiavellicamente agiscono (con il contraltare di Claudio, altrettanto riflessivo e costruito nell’escogitare il piano che lo manterrà al potere), assume forza il ruolo di Ofelia. Sarà lei alla fine l’unica a decidere realmente della sua vita, con un gesto netto e definitivo: il suicidio.
Polonio, Rosencrantz e Guildenstern, la Regina, Laerte e Orazio gravitano intorno ai quattro protagonisti della vicenda e ne seguono e condizionano le sorti, ma senza poter realmente entrare nel loro mondo di dolore e oscurità.
Gli anni Trenta rappresentano lo spaccato del secolo, quel momento in cui il mondo, piano piano, va alla rovescia come ci racconta Shakespeare, gli spettri dell’Europa aleggiano sugli uomini, rendendo uguali principi e operai. Un mondo nuovo da lì a breve si sta per costruire, un mondo oscuro, da lì a breve, si sta per compiere. Sembra che una paura aleggi nell’aria, tutto cambia così velocemente, la tecnologia, le scienze, la politica che l’essere umano si ritrova solo davanti al suo destino, solo e impreparato.
La drammaturgia resterà estremamente fedele al capolavoro shakespeariano, sfrondando le scene per rendere più impellente e ineluttabile l’epilogo, con importanti operazioni di riassegnazione delle battute centrali che, cambiando d’interprete, non cambiano però nella loro forza e significato. La scenografia sarà un teatro di palazzo adibito da Amleto a cinema, un luogo franco in cui le visioni possono materializzarsi e i fantasmi prendere forma, che verrà poi smantellato per diventare la tomba di Ofelia e il terreno del tragico duello tra Amleto e Laerte. Attorno al cinema, stanze nere a raffigurare gli altri ambienti del palazzo, zone oscure per oscuri pensieri e macchinazioni. Centrale poi nella visione drammaturgica è diventata la battuta “Chi vive?”, traduzione montaliana dell’inglese “Who’s there?” che apre il primo atto dell’opera. Il poeta ha intenzionalmente modificato “Chi va là?” con “Chi vive?”, creando un’interessante ringkomposition fino all’epilogo in cui, di vivo, resta molto poco. Ecco quindi Amleto, una tragedia di morte che inizia con “chi vive?”, una tragedia di morte che della vita si nutre e che, alla vita, restituisce il suo pegno. Davide Sacco
17 LUGLIO
PANARIELLO VS MASINI
IL RITORNO
organizzazione a cura di LEG Live Emotion Group
Due grandi artisti in città in estate. Giorgio Panariello e Marco Masini sono pronti a tornare insieme sul palco, per una nuova sfida fra battute e canzoni che attraverserà l’Italia a partire da luglio.
La Produzione nazionale in una nota scrive: «PANARIELLO VS MASINI – Il Ritorno arriva sulla scia del successo del primo tour che ha visto Panariello e Masini girare tutta la Penisola nel corso del 2023. E a grande richiesta sono adesso pronti per riabbracciare il loro pubblico, per oltre due ore di spettacolo».
Comicità e musica insieme dunque per una serata originale, firmata da due grandi artisti che calcano le scene da anni, sia quella dei concerti che degli one man show televisivi e nei teatri di tutta Italia e che, a fronte della grande richiesta, tornano in tour, che toccherà anche la splendida Arena di Villa Vitali di Fermo, nell’ambito della stagione culturale estiva organizzata dal Comune.
L’Amministrazione Comunale sottolinea che «dopo una primavera strepitosa in fatto di eventi culturali, stiamo lavorando da tempo anche per un’estate altrettanto bella e ricca, la cui programmazione sta prendendo forma. Stiamo approntando un calendario di grande interesse e fra gli appuntamenti di punta della bella stagione sicuramente questo spettacolo che vede insieme Giorgio Panariello e Marco Masini, a dimostrazione della scelta che i grandi artisti fanno della nostra città e dell’affascinante scenario di Villa Vitali».
LEG Live Emotion Group dichiara «con la città di Fermo abbiamo nel tempo lavorato sempre molto bene, l’evidente ottimo lavoro delle istituzioni verso le proposte artistiche e culturali e la bellezza del territorio sono stati tra gli ingredienti fondamentali per riuscire a portare a Fermo un grande evento come quello di Giorgio Panariello e Marco Masini, un evento che sta riscuotendo grandissimo successo di pubblico e che riteniamo essere adatto ad una piazza come quella fermana».
Giorgio Panariello
www.instagram.com/giorgiopanarielloreal/
facebook.com/PanarielloOfficial
twitter.com/GioPanariello
Marco Masini
www.marcomasini.it
twitter.com/marcomasini64
www.instagram.com/marcomasini_official
www.facebook.com/marcomasiniofficial/
RTL 102.5 è media partner ufficiale del tour.
Birindelli Auto è automotive partner del tour.
19 LUGLIO
FESTIVAL SHAKESPEARE NEL PARCO
IV edizione
a cura di Proscenio Teatro
TROILO E CRESSIDA
da William Shakespeare
con Stefano De Bernardin, Lorenzo Marziali, Stefano Tosoni
e il resto del cast in via di definizione.
nuova produzione di Proscenio Teatro
a cura di AMAT
Una delle opere meno rappresentate eppure tra le più interessanti di William Shakespeare, Troilo e Cressida rappresenta una sorta di unicum nella produzione del bardo: né dramma né commedia, eppure comico fin quasi a sfiorare la parodia e drammatico al punto da culminare nella tragedia.
Troilo e Cressida è un’opera che parla di amore e di guerra, di Eros e di Thanatos, di come le pulsioni più antiche e profonde dell’animo umano siano sempre le stesse, forze propulsive potenti e in grado di generare, con le loro derive, mostri tanto terribili, quanto ridicoli e grotteschi.
Troilo e Cressida non sono Romeo e Giulietta e non potranno mai esserlo, la loro non è una storia di amore ardente, irrazionale e devastante, è semplicemente una vicenda privata incastonata nel mito, nella grande storia universale e sempiterna del genere umano, permeata di passioni e conflitti, di gesta eroiche e di vili codardie, di sordide macchinazioni politiche e di istinti impulsivi ed animaleschi.
Troilo e Cressida, inoltre, sono, in qualche modo, i veri protagonisti di una piccola chicca letteraria, Il Cavallo di Troia, romanzo del 1938 scritto dall’autore statunitense Christopher Morley e tradotto nel quarantuno niente di meno che da Cesare Pavese.
Il testo, a metà tra romanzo e sceneggiatura cinematografica, è il racconto, esilarante, ma delicatissimo, della guerra di Troia, vista e raccontata da un americano. E così, gli scontri tra eserciti vengono raccontati e analizzati come partite di calcio o di football americano, Radio Ilio diffonde notiziari e bollettini, ma anche l’ultimo splendido singolo di successo dei Myrmidon Boys, i grandi eroi dell’antichità si ritrovano la sera nei club notturni di Lido Sarpedoni a sorseggiare drink e svagarsi un po’.
In questa Troia sospesa nel tempo, la penna irriverente e sagace di Morley racconta una versione moderna del mito in cui, però, ancora una volta, la strana storia di amore tra Troilo e Cressida si interseca con le vicende che governano il destino di intere nazioni.
Da questo strano incontro, già evocato ed auspicato dallo stesso Pavese nella sua prefazione al testo di Morley, nasce il nostro Troilo e Cressida, un pellegrinaggio tragicomico tra la modernità del mito e le magnifiche, orribili imperfezioni dell’animo umano.
23 LUGLIO
UNA NOCHE CON SERGIO BERNAL
[nell’ambito di Civitanova Danza festival 2024]
Programma
ORGIA
musica Joaquin Turina
coreografia Sergio Bernal
danzano Sergio Bernal, Cristina Cazorla, José Manuel Benítez
FARRUCA DEL MOLINERO
musica Manuel De Falla
coreografia Antonio Ruiz Soler
danza Sergio Bernal
VIVA NAVARRA
musica Albeniz
coreografía e danza Cristina Cazorla
OBERTURA
musica Coetus
coreografia e danza Sergio Bernal
RACHEO
musica Raul Dominguez
coreografia e danza Sergio Bernal, José Manuel Benítez
SIEMPRE LORCA
musica e chitarra Daniel Jurado
voci Paz de Manuel
percussioni Javier Valdunciel
EL ULTIMO ENCUENTRO
musica Alberto Iglesias
coreografia Ricardo Cue
danzano Cristina Cazorla, Sergio Bernal
ZAPATEADO SARASATE
musica Pablo Sarasate
coreografia Antonio Ruiz Soler
danza José Manuel Benítez
SOLEA X BULERIAS
musica e chitarra Daniel Jurado
voci Paz de Manuel
percussioni Javier Valdunciel
coreografia José Manuel Álvarez
danza Sergio Bernal
EL CISNE
musica Camile Saint-Saens
coreografia Ricardo Cue
danza Sergio Bernal
BOLÉRO
musica Maurice Ravel
coreografia Sergio Bernal
danzano Sergio Bernal, Cristina Cazorla, José Manuel Benítez
rappresentante esclusivo italiano Daniele Cipriani Entertainment
organizzazione a cura di AMAT
Uno spettacolo affascinante ispirato alla cultura gitana, tra vertiginosi assolo e raffinati pas de deux e pas de trois, con la direzione artistica di Ricardo Cue. Tra coreografie originali interpretate da Sergio Bernal, come El ultimo encuentro (sulle note di Hable con ella di Alberto Iglesias) e l’assolo El Cisne (le celebri note de La Morte del Cigno di Camille Saint-Saëns), entrambi di Ricardo Cue, ci sarà anche un’inedita versione del Boléro di Maurice Ravel (la coreografia è di Bernal). Una noche con Sergio Bernal è un visionario racconto per quadri in cui si fondono la tradizione spagnola, l’eleganza della danza classica e il fuoco e la passione del flamenco, espressione e simbolo dello spirito gitano.
SERGIO BERNAL
Considerato il “Re del flamenco”, già primo ballerino del Balletto Nazionale di Spagna, star internazionale del balletto classico e del classico spagnolo, è presente nei più importanti gala di danza di tutto il mondo, da New York a Londra, da Mosca a Dubai, da Madrid a Roma. Questi ultimi mesi lo hanno visto ospite nei maggiori programmi tv in Italia per promuovere il tour della sua compagnia che ha avuto inizio lo scorso aprile (tra i programmi: Domenica In con Mara Venier Rai 1, I Soliti Ignoti con Amadeus Rai 1, Amici di Maria de Filippi Canale 5, Viva Rai 2 con Fiorello, Tutti i sogni ancora in volo con Massimo Ranieri Rai 1 ecc.). Al termine di un suo recente spettacolo a Madrid, è stato acclamato dal regista Pedro Almodòvar mentre Roberto Capucci, maestro dell’alta moda, ha voluto creare per lui un costume ispirato ai toreador di Spagna. Tanto intenso il suo carisma che Sergio Bernal ha persino ispirato il profumo “Sergio” della creatrice di fragranze, Laura Bosetti Tonatto.
Nato a Madrid nel 1990, Sergio Bernal viene ammesso nel 2002 al Real Conservatorio de Madrid Mariemma. Danza sin da giovanissimo con diverse compagnie e nel 2008 entra a far parte, con il ruolo di primo ballerino, della Compañía de Rafael Aguilar. Da allora collabora con grandi artisti internazionali, come Aída Gomez, Antonio Najarro, Carlos Saura, oltre che con il Nuevo Ballet Espanol e danza nello spettacolo Mudanzas Boleras, girando tutto il mondo. Il suo repertorio include lavori di celebri coreografi spagnoli, come Il cappello a tre punte – Farruca e Puerta de Tierra di Antonio Ruiz Soler, Boléro 1830 di Mariemma, il ruolo di Don José in Carmen e il Bolero di Rafael Aguilar, Niña de Fuego di Angel Rodriguez, Bolero di Paco Pozo, El último encuentro e Concierto Andaluz di Ricardo Cue, entrambi con la danzatrice Lola Greco. Ha vinto la Maratón de Danza de Madrid. Nel settembre 2012 entra a far parte del Ballet Nacional de España, dove nel 2016 viene nominato primo ballerino. Nel 2019 fonda con Ricardo Cue la Sergio Bernal Dance Company in procinto di iniziare un tour internazionale nella prossima stagione. È regolarmente ospite di gala internazionali di danza Les Étoiles di Daniele Cipriani, diventando vero beniamino del pubblico.
Quando appare nella penombra la sua silhouette, esile e possente al contempo, un frisson attraversa la platea. E al primo suo balzo felino il pubblico, già completamente ipnotizzato, sa senza il minimo dubbio che quel danzatore, flessuoso come un gatto e scattante come una pantera, è proprio lui, il protagonista assoluto della danza spagnola oggi. Di Bernal si può dire che incarna al contempo il vigore primordiale della danza iberica, alla ricerca del contatto con la terra, sposato con la raffinatezza estetica del danza classica, sempre in procinto di spiccare il volo poiché protesa verso l’aria in quanto, grazie alla duplice cifra della sua danza che sposa il vigore della danza tradizionale spagnola con la luminosità del balletto classico, il bailaor madrileno porta in scena il calore rovente del sole spagnolo, ma anche il suo fulgore. Lui è, come lo descrive il coreografo Ricardo Cue che firma alcune delle sue coreografie di maggior impatto, “la forza e la bellezza”.
31 LUGLIO
GIORGIO MONTANINI
C’È SEMPRE QUALCOSA DA BERE
organizzazione a cura di Altra Scena
Quanti film, canzoni, romanzi, raccontano l’esperienza di una morte sfiorata che si trasforma in una salvifica rinascita? Migliaia.
Quanti spettacoli di stand up comedy?
Questo è il primo.
C’è sempre qualcosa da bere racconta in modo satirico e tagliente una vicenda traumatica e tragica ma con una conclusione a “lieto fine”.
Sul palco il comico fa ammenda e guarda le cose con occhi nuovi, attraverso un punto di vista differente.
La condivisione di vicissitudini personali non risparmieranno argomenti come la guerra, la violenza sulle donne, l’ambientalismo e l’animalismo.
Uno spettacolo decisamente autoironico partendo da un tema che la satira da migliaia di anni cerca di dissacrare: la morte.
3 AGOSTO
ORCHESTRA INTERNAZIONALE D’ITALIA
NOTTE DI MUSICA E DANZA
Manuel de Falla (1876-1946) El Amor Brujo, suite per orchestra
solista Eufemia Tufano, mezzosoprano
Astor Piazzolla (1921-1992) Tangazo per orchestra
ballerini Leonardo Gironela, Rachele Tombolini
Escuela Argentina Alesdetango
Darius Milhaud (1892-1974) Le Boeuf sur le Toit, op.58
direttore di orchestra Diego Dini Ciacci
organizzazione a cura di AMAT
Il concerto propone un excursus nelle tradizioni popolari del flamenco spagnolo, del tango argentino e del samba brasiliano, rivisitate dalla scrittura classica di tre tra i più importanti compositori del Novecento.
L’esecuzione del Tangazo di Piazzolla sarà accompagnata sul palco dalla danza di ballerini argentini e alla fine del concerto il pubblico sarà invitato a danzare in platea, accompagnato dalle note di Oblivion di Piazzolla, eseguite dall’orchestra e dall’oboe solista del direttore Dini Ciacci.
ORCHESTRA INTERNAZIONALE D’ITALIA
Nata a Fermo nel 1986 dalla precedente esperienza dell’Orchestra Internazionale delle Jeunesses Musicales, l’Orchestra Internazionale d’Italia ha costituito un punto di riferimento per centinaia dei migliori giovani musicisti d’Italia, d’Europa e d’America.
Nei suoi 40 anni di attività ha tenuto oltre 1200 concerti in tutto il mondo, collaborando con i maggiori teatri, festival, stagioni concertistiche, stagioni d’opera, eventi musicali.
L’Orchestra Internazionale d’Italia è stata orchestra residente dei Festival di Fermo, di Macerata Opera (1996-1998), del Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, del Festival di Martina Franca (1987-2017), dei Concerti Telecom al Sistina di Roma, del festival di Macao.
Decine di tournée hanno visto l’orchestra invitata in Europa (Spagna, Francia, Germania, Svizzera, Russia, Grecia, Cechia, Ungheria, Albania), in Asia (Cina, Thailandia, Malesia, Singapore, Giappone, Corea), nelle Americhe (Canada, Cuba, Brasile, Argentina).
L’Orchestra ha partecipato a oltre 30 trasmissioni televisive, di cui 4 in mondovisione e 2 in eurovisione ed ha registrato 120 tra lp, cd, dvd per etichette italiane, spagnole, inglesi, tedesche, giapponesi, thailandesi e neozelandesi)
I suoi direttori di riferimento sono Donato Renzetti (anche co-fondatore dell’Orchestra), Lu Jia, Diego Dini Ciacci, Tobias Gossmann. Numerose sono state le collaborazioni con altri grandi direttori, tra cui Marcello Viotti, Salvatore Accardo, Fabio Luisi, Ennio Morricone, Christian Mandeal, Aldo Ceccato, Carlo Franci, Massimo Freccia, Thomas Sanderling, Ernesto e Pedro Halffter, Corrado Rovaris, Bundit Ungrangsee…
Tra i solisti con cui l’Orchestra ha collaborato ci sono Mstislav Rostropovic, Viktoria Mullova, Anne-Sophie Mutter, Jlya Grubert, Salvatore Accardo, Uto Ughi, Murray Perahia, Beatrice Rana, Joshua Bell, Leonidas Kavakos, Igor Oistrakh, Jean Pierre Rampal, Natalja Gutman, Rosalyn Tureck, Massimo Quarta, Federico Mondelci, Benedetto Lupo, Franco Battiato.
Con i maggiori cantanti lirici si ricordano i recitals con Luciano Pavarotti (Pesaro, Parma, Rimini, Pangkor Laut), Josè Carreras( Roma e Barcellona), Renato Bruson, Rockwell Blake, Raina Kabaivanska, Katia Ricciarelli, June Anderson, Elena Obratzova, Francisco Araiza, Cecilia Gasdia, Daniela Dessi, Paolo Coni, Warrek Mok, Andrea Bocelli e Stefania Donzelli.
DIEGO DINI CIACCI
Considerato uno dei migliori oboisti italiani presente sulla scena musicale attuale, da alcuni anni all’attività solistica ha affiancato con grande successo quella di direttore che lo ha portato a collaborare in breve tempo con le orchestre dell’Ente Arena di Verona, del Teatro Massimo di Palermo, del Teatro Verdi di Trieste, da camera di Padova, Haydn di Trento e Bolzano, Sinfonica di Sanremo, del Teatro Comunale di Bologna , del S.Carlo di Napoli, Nazionale della RAI, Filarmonica di Timisoara, di Arad, di Craiova, nonché con l’Orchestra Internazionale d’Italia di cui è stato uno dei direttori principali, esibendosi , oltre che in Italia, in Russia, Romania, Spagna, Brasile, Argentina, Cuba e Cina accompagnando solisti quali V.Mullova, P.Glass, N.Gutman, R.Ricci, M.Crippa, E.Obratzova, P.Meyer, K.Ricciarelli, A.Diaz, R.Bruson, M.Quarta, G.Bellucci. Tra le sue ultime incisioni discografiche hanno riscosso un grande successo quelle dedicate all’integrale delle Sinfonie giovanili di Vincenzo Bellini alla guida dell’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo e quelle, sempre per Sony BMG, dedicate alle similari sinfonie di Gaetano Donizetti, da lui ricostruite dai manoscritti, insieme alle Orchestre del Teatro S. Carlo di Napoli e Nazionale della Rai.
EUFEMIA TUFANO
Si è diplomata con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Salerno G. Martucci, in Canto Lirico. Ha definito la sua preparazione collaborando con i Maestri B. Kettelson, Sherman Lowe, Jocelyne Dienst, M. Boemi, B.M. Casoni. È stata selezionata per l’Accademia per voci drammatiche (Utha – U.S.A) diretta da Dolora Zajick. Ha inoltre conseguito il Master di secondo livello specializzandosi presso il Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, sotto la guida del Maestro A. Florio, laureandosi “cum Laude”. Si è perfezionata inoltre sotto la guida del Maestro G. Gelmetti presso l’Accademia Chigiana di Siena. Ha frequentato l’Accademia Paolo Grassi sotto la guida del Maestro Sergio Segalini. Ha continuato la sua preparazione collaborando ancora con il Maestro S. Segalini a Martina Franca, partecipando a moltissime edizioni del Festival della Valle d’Itria. Si è esibita nei maggiori teatri d’opre italiani ed europei, collaborando con prestigiosi direttori, tra cui Lorin Maazel, Collin Davis, Alan Curtis, Jeffrey Tate, Daniel Oren, Donato Renzetti, Antonio Florio, Pinchas Steinberg.
Attualmente docente presso il Conservatorio Nicola Sala di Benevento dove ha insegnato Musica vocale da camera e adesso ricopre la cattedra di Canto. Collabora con il quotidiano on-line “Bebeez” di cui è responsabile delle pagine relative all’opera e al teatro. È stata insignita del Premio Luchino Visconti È Membro dell’Accademia di Montegral del Maestro G. Kuhn.
11 AGOSTO
MASSIMO RANIERI
TUTTI I SOGNI ANCORA IN VOLO
organizzazione a cura di Nuovo Teatro Verdi e Isolani Spettacoli
Massimo Ranieri torna in scena con il suo nuovo spettacolo. E continua così il meraviglioso viaggio insieme al suo pubblico in una magnifica avventura, sospesa tra il gioco entusiasmante della fantasia e le emozioni più vere della vita. Dopo 600 straordinarie repliche in tutta Italia, lo spettacolo di Massimo Ranieri, si rinnova e si conferma. Resta immutata la formula vincente, con Ranieri interprete dei suoi grandi successi musicali, ma sempre attore e narratore. In questa nuova versione senza perdere di vista il gusto irrinunciabile della tradizione umoristica napoletana e dei colpi di teatro, naturalmente non mancheranno le sorprese. Ma stavolta, soprattutto, Ranieri sarà se stesso ancora di più. In scena ci sarà un Massimo al 100%, che offrirà al suo pubblico tutto il meglio del suo repertorio più amato e più prestigioso. Tra i tanti brani dello spettacolo ci sarà ovviamente il brano Lettera di là dal mare presentato al Festival di Sanremo e Mia Ragione presentato al Sanremo di due anni fa, dove Ranieri partecipò in qualità di super ospite, entrambi i brani scritti da Fabio Ilacqua e arrangiati e prodotti dal cantante e musicista canadese Gino Vannelli.
17 AGOSTO
PIERO MASSIMO MACCHINI
110%
UNO SPETTACOLO DI FACCIATA
di Piero Massimo Macchini, Matteo Berdini, Silvia Veroli
con Piero Massimo Macchini
regia Zoran Krtghemd
allestimento scenografico Giacomo Pompei
foto Stefano Mancinelli
visual Paolo Figri
sponsor
Emporio Verde Sollini
F.lli Luciani Impresa Edile
Colore è
Cento10 Società Cooperativa
Francesca Luciani Architetto
organizzazione a cura di Lagrú
110% Uno spettacolo di facciata è a tutti gli effetti un’opera in costruzione.
A.d. 2020. Si alza una voce che dice: amico cittadino, sappi che se sistemi la tua vecchia casa, la migliori, pensi all’efficienza energetica, non solo puoi risparmiare sulle bollette ma puoi contribuire a far crescere l’economia rendendo pure più bella la tua amata terra.
Sappi anche che, per fare tutto questo, ci sarà lo Stato ad aiutarti.
Tu quindi amico cittadino che fai? Tu, proprio tu, non coglieresti al balzo questa occasione per dare un senso ai sacrifici che i tuoi genitori hanno fatto quando hanno costruito quella casa che oggi ti hanno lasciato in eredità? Probabilmente faresti proprio quello che ha fatto Piero Massimo Macchini nel tentativo di diventare adulto, con la voglia di dare un minimo di dignità alla propria esistenza e dimostrare ai propri genitori, alla propria compagna, ai figli, ai suoceri che lui no, lui non è solamente un comico da sagra.
Piero Massimo Macchini ha deciso di credere alla voce dello Stato e con tutte le scarpe – fino alle mutande – ha investito nel progetto BONUS 110% rassicurando i suoi 5 fratelli che ci avrebbe pensato lui mentre loro dormivano sonni tranquilli.
Come è andata a finire? Il comico fermano lo racconta in questo spettacolo che ripercorre, passo passo, mattone dopo mattone, un’esperienza vissuta in prima persona.
Una critica COSTRUTTIVA e satirica su una delle tante cose fatte all’Italica burocratica maniera.
Perché?
La ragione è più di un bonus e la spiega Piero Massimo Macchini: “non per me, ma faccio questo spettacolo perché è l’EUROPA che me lo chiede”.
BIGLIETTI
Torneremo Ancora – Simone Cristicchi posto unico numerato 25 euro / 18 euro ridotto*
Troilo e Cressida 15 euro / 12 euro ridotto* / gratuito per under 18
Una noche con Sergio Bernal 25 euro/ 20 euro ridotto*
Orchestra internazionale d’Italia 5 euro posto unico numerato / gratuito per under 12
La più strana delle meraviglie 5 euro posto unico numerato
Amleto 20 euro / 15 euro ridotto*
Il Ritorno – Panariello vs Masini da 45 a 60 euro (compresa prevendita)
C’è sempre qualcosa da bere – Giorgio Montanini da 15 a 23 euro (compresa prevendita)
Tutti i sogni ancora in volo – Massimo Ranieri da 48 a 92 euro (compresa prevendita)
110% Uno spettacolo di facciata – Piero Massimo Macchini 15 euro / 8 euro ridotto*
*riduzione valida per under 25, over 65, abbonati stagione 23/24 Teatro dell’Aquila di Fermo
INFORMAZIONI E BIGLIETTERIE
BIGLIETTERIA PRESSO VILLA VITALI
331 2767671
dal 1 luglio
dal lunedì al sabato dalle ore 16.30 alle ore 20
il giorno di spettacolo dalle ore 16.30 ad inizio spettacolo
BIGLIETTERIA TEATRO DELL’AQUILA
0734 284295
fino al 30 giugno
martedì e mercoledì orario 16.30 – 19.30
giovedì, venerdì, sabato orario 10 – 13 e 16.30 – 19.30
AMAT
e biglietterie del circuito 071 2072439
www.amatmarche.net
VENDITA ONLINE
www.vivaticket.com
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