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Porto Recanati. Il perchè di un dissenso

Fonte Internet

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di Sauro Pigini

Il compito dell’opposizione è quello di criticare. Questo il Karma che qualunque maggioranza usa per demolire ogni critica proveniente dalla minoranza. Naturalmente questa regola è pedissequamente applicata anche a Porto Recanati. 

A volte però ci si nasconde dietro questo logorato slogan soprattutto per evitare un confronto, che metterebbe in risalto la criticità di alcune decisioni assunte, così come è il caso della lottizzazione in via dei Sorbelli a Scossicci. 

Lottizzazione approvata nel luglio del 2009 e successivamente rigenerata il 30 dicembre 2020 nel pieno rispetto delle norme vigenti. Ma può la politica limitarsi a produrre provvedimenti burocraticamente perfetti? Dalla giunta comunale ci si aspetta un valore aggiunto che è caratteristico della politica: quello di utilizzare lo strumento urbanistico, ed è proprio dal non utilizzo di questo strumento che nasce il nostro dissenso. 

Tramite lo strumento urbanistico il Comune determina l’assetto del territorio, guidando lo sviluppo secondo un piano che detti regole e norme per evitare un uso dissennato del suolo. A giustificazione della riesumazione della convenzione l’amministrazione comunale ha evidenziato l’assoluto rispetto di quanto precedentemente deliberato, senza alcuna aggiunta di cubatura. Ma la considerazione che invece sorge, rispetto a detta evidenziazione, è quella secondo la quale ci si chiede: negli undici anni che sono trascorsi dalla prima deliberazione, le esigenze della città non sono profondamente mutate? 

Un interrogativo al quale solo un nuovo studio urbanistico potrebbe dare risposta, magari fatto anche da parte dell’architetto di fiducia, che certamente è un esperto urbanista. Se poi si applicasse il metodo dell’urbanistica partecipata sarebbe una rivoluzione copernicana, rispetto all’operato di una amministrazione che ha fatto della filosofia del Marchese del Grillo il suo agire quotidiano. 

Altra cosa, invece, è la validità del progetto nel suo risvolto industriale, sul quale l’unica probabile criticità che è possibile rilevare, dai pochi contenuti noti, deriva da quanto ha affermato uno dei soci dell’impresa, il quale genericamente ha quantificato l’intervento in svariati milioni ma che non saprebbe stabilire con precisione. È uno strano modo di approcciare un progetto milionario, dove la variabile economica sembrerebbe non essere ben conosciuta. 

Il sindaco, però, ha garantito che non ci saranno più incompiute del tipo delle Torri di Avvistamento, per cui se la Moglie di Cesare è al di sopra di ogni sospetto, figurarsi la parola di un sindaco!

 

Sauro PIGINI 

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