nota di Sauro Pigini
Next Generation. Due parole entrate nell’uso comune, stanno ad indicare che la ripresa
del Paese si avrà solo programmando ed operando anche per le prossime generazioni.
Questa è l’indicazione che ci viene dall’Europa. Quell’Europa che ha scommesso di
mettere in comune una cifra consistente di debito per finanziare i Paesi più deboli e più
provati dalla catastrofe Covid-19.
A fronte di ciò, è necessario fin da ora cambiare passo, preparandoci ad una Politica che
persegua una visione generale di sviluppo economico ecosostenibile e non più segmenti
spezzettati di gestione dell’esistente. Progetti e non più solo gestione dell’ordinario
camuffato in progetti di sviluppo.
Nella nostra città il famoso usato sicuro ha immediatamente recepito, a suo modo,
questa nuova stagione e si è affrettato a riesumare un vecchio piano attuativo per un
centro turistico-ricettivo a Scossicci e a negare un breve rinvio del Consiglio comunale,
richiesto dalla minoranza a fronte di un invio, fatto ad uffici comunali chiusi per il fine
settimana, di ben 20 allegati, da studiare attentamente.
A questo punto qui non si tratta più di paragonare l’usato sicuro con il sogno del nuovo
ma si tratta più semplicemente di prendere atto che di sicuro c’è solo l’arroganza del
potere e la certezza del perpetuarsi di pratiche e litanie della vecchia politica.
Ma se vogliamo avere la speranza di agganciare la stagione della Next Generation non
potremo più vivere di una politica che rappresenta solo il punto di mediazione di interessi
molto particolari, senza avere una visione complessiva del bene comune.
Da Porto Recanati partono ogni anno decine di giovani di talento, che meriterebbero di
vivere la loro vita nella loro città e contribuire al suo sviluppo.
Tutto ciò non sarà possibile se quelle forze che hanno un progetto di reale sviluppo della
città, e che attualmente costituiscono la maggioranza degli elettori, non saranno in grado
di proporsi unitariamente quali rottamatori di quella vecchia politica.
La NEXT GENERATION incalza e la green economy non si concilia con gli inquinanti: gli
incentivi alla rottamazione saranno un nuovo modo di amministrare e valorizzare il bene
comune.
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