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Teatro. Quei due sul tram.

di Alessandra Gabbanelli

Quei due sul tram - locandina

Ci sono percorsi che compiamo abitualmente, in giorni come tanti altri, magari sul solito tram.

Ma capita, a volte, che un incontro apparentemente casuale vada a perturbare sottilmente una routine ormai sbiadita.

E’ ciò che accade a Ismaele, notaio maturo, vedovo, abitudinario e diffidente.

Durante il consueto tragitto verso il cimitero, si ritrova a conversare con una donna alquanto loquace, spumeggiante e piacevolmente sfrontata.

I due si rivedono nei giorni successivi, vivono situazioni bizzarre e, a poco a poco, si scoprono attraverso le proprie storie costellate di circostanze buffe e di dure prove che la donna affronta con una carica di luce ed energia che ha qualcosa di ammaliante.

Ella è capace di coltivare nella quotidianità il seme della trasformazione, a partire dal nome che cambia a proprio piacimento come un abito.

Altri curiosi personaggi, caratterizzati molto efficacemente, intrecciano le loro esistenze con quelle dei protagonisti.

La spessa coltre che imprigiona Ismaele gradualmente si assottiglia, scossa da un vento di vitalità che desta in lui nuova linfa.

Tra i due nasce un gioioso sentimento d’amore, in un equilibrio strampalato denso di promesse.

Ci sono percorsi lineari, comodi, rassicuranti, e percorsi sinuosi, spiazzanti, che celano l’orizzonte, sentieri lastricati di pietre dorate che ci invitano a percorrerli cambiando passo e acuendo i sensi, alla costante scoperta della vera magia che dimora in ogni nostro respiro.

 

Alessandra Gabbanelli

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