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Recanati. Marisa Settembrini “Nel silenzio degli spazi infiniti. Omaggio a Giacomo Leopardi”

ImmagineMarisa Settembrini “Nel silenzio degli spazi infiniti. Omaggio a Giacomo Leopardi”
INAUGURAZIONE
Venerdì 10 maggio 2019, ore 18.00
Lectio Magistralis del Prof. Carlo Franza
Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea
e Critico de “Il Giornale”
ARTISTA
Marisa Settembrini
TESTO IN CATALOGO
Carlo Franza
COMUNICAZIONE
Francesco Franza
DURATA MOSTRA
Dal 10 al 31 maggio 2019
Da lunedì a domenica 10.00/12.00-16.00/19.00
SEDE Chiesa di San Vito – Recanati (MC)
Scrive Rita Soccio (Assessore alle Culture del Comune di Recanati)
È per noi un vero piacere ospitare nello spazio recuperato della chiesa di San Vito, dove, nell’Oratorio delle Congregazioni ad esso annesso, il giovane Giacomo Leopardi recitava i suoi discorsi religiosi, l’esposizione dell’artista contemporanea Marisa Settembrini. Nell’anno delle Celebrazioni del Bicentenario de “L’Infinito”, l’Artista rende omaggio al Poeta recanatese interpretando con un pensiero pittorico, il concetto dell’infinito. Il lavoro della Settembrini tocca le corde dell’animo umano più intime e le fa vibrare attraverso colori, luci e materia che in ogni opera si fa scrittura e iconografia, in un vissuto tutto personale. Il suo linguaggio è al tempo stesso visione e concretezza, realtà e immaginazione. Nella Città della Cultura per eccellenza, la mostra dell’artista Settembrini è senza dubbio un’altra occasione per riflettere e interrogarci su cosa oggi significa volgere lo sguardo…al di là della siepe.
Scrive Carlo Franza (Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea e Critico de “Il Giornale”)
“…La rappresentazione dell’infinito messa in piedi da Marisa Settembrini, illustre artista del Brera a Milano, anche nella sequenza della “Rosa” o del “Ritratto di Leopardi” va letta come indagine sulla transitorietà del tempo e delle cose, sul decrescere della rosa e sul suo sfiorire, come pure sul ritratto e il volto del poeta che ne contiene la sua vita vissuta. In questo movimento l’evento artistico della Settembrini si è venuto ad esaurire con l’atto stesso della creazione. Arte non è dunque la pittura eseguita ma l’atto di eseguirla. E se l’arte è eseguire un gesto, il valore artistico sta soprattutto nel gesto stesso, in secondo luogo nel prodotto di quel gesto. Tra i vari gesti simbolici della Settembrini, quello di raccontare e assemblare la tela riassume il concetto di rappresentazione dell’infinito. Questo atto si impone come azione di ricerca e apertura verso uno spazio fisico e reale (il bosco, il giardino, la siepe, i fiori, l’orizzonte, l’accavallarsi infinito di ore e giorni) anche se infinito. La superficie stessa dei teleri, tra vuoti e pieni, come scenari aggettanti, è entrata in rapporto diretto con lo spazio e la luce reali. Tutto è qui giocato su collage-dècollage, su racconti di simbologie mitizzate, con cui, specie la luce radente, sottolinea le soluzioni di continuità. “In-finitum” è non solo ciò che è senza fine, illimitato; ma anche non-finito, incompiuto. Visioni che mettono in gioco le categorie del tempo e dello spazio. Ecco che con i teleri espressi e lavorati da Marisa Settembrini ci viene proposto con questa mostra “Omaggio a Leopardi” sia un viaggio alla ricerca del concetto di infinito nelle sue diverse accezioni, che ad esperire il senso cosmico dell’infinito e il prevalere della natura su tutto, come nel caso dell’installazione del bosco-siepe, spoglio e disadorno ma anche vegetante.”

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