Novantatré anni compiuti nel gennaio di quest’anno e non sentire affatto la pesantezza dell’età. Questo è il maestro Pasquale Tocchetto, sempre sorridente e affabile. Occhi che si spalancano ancora sul mondo, come quelli di un bambino, pieni di curiosità e di passione per la vita. Non c’è iniziativa a Morrovalle, paese nel quale è nato e vive da sempre, che non lo interessi. Anche la “Banda Musicale Giuseppe Verdi, città di Morrovalle” che ha compiuto nel 2018 cento sessant’anni di attività (1858 – 2018), diventa oggetto di studio che si trasforma in poesia.
“Centosessanta son gli anni passati / dacché la Banda qui venne fondata / da musicanti tra loro associati, / per ridestare l’Euterpe acclamata”. Pasquale Tocchetto, da maestro qual è, studia e si documenta prima di scrivere. Euterpe, colei che rallegra, nell’antica Grecia era la musa della musica e della poesia lirica. Nelle raffigurazioni è spesso rappresentata con un flauto, spesso doppio.
Il poeta passa poi in rassegna i maestri che l’hanno diretta nel corso degli anni, fino ai nostri giorni: “L’hanno diretta maestri provetti: / Monteleone a lungo docente, /Bianchi pur noto per cori e balletti, / poi De Simone “bacchetta” esigente. // Carlo Grassetti diè linfa vitale / fornendo allievi al patrio complesso, / Claudia Copponi, la guida attuale, / può con fierezza, vantarne il progresso”. Le opere famose interpretate dalla banda cittadina: “Ha interpretato, pei cittadini, / i melodrammi d’autori famosi, / come Bellini, Mascagni, Rossini , / con i consensi tra i più calorosi”. Spiega anche il perché di un nome famoso dato alla compagine musicale: “Il nome prese di Verdi eccellente; / per questo scelse un arduo programma / d’opere insigni, gradite alla gente, / rinvigorendo d’ardore la fiamma”. Non si contano i trionfi e gli eventi vissuti dalla banda, passati e presenti: “Cinse corone di fulgida gloria, / con i trionfi stampati si insegna; / di fausti eventi è ricca la storia, / è stata spesso di merito degna. // Presta tuttora servizi armoniosi / in sagre, festa, cortei e veglioni, / commemorando gli eroi animosi, / con il concerto di legni ed ottoni”.
Il rapporto della “Banda cittadina Giuseppe Verdi” con Morrovalle è d’affetto: “Tra Morrovalle e il gruppo verdiano / s’è stabilito fattivo rapporto, / compenetrato da spirito umano, / generatore d’immenso conforto”. Se narrare storie è necessario alla sopravvivenza umana tanto quanto l’aver scheggiato la pietra per trarne strumenti e armi (Alessandro D’Avenia, Ogni storia è una storia d’amore, pag. 14, Mondadori, Milano 2017), la stessa cosa vale per la musica che crea emozioni e costruisce sogni e sentimenti: “Sorgente viva d’intense emozioni, / di sentimenti e sogni stupendi, / sgorga da musica, l’arte dei suoni, / chiaro linguaggio per tutti i viventi. I componenti della banda devono sentirsi orgogliosi della propria storia: “Oh suonatori, del tempo già andato / siate orgogliosi! Di grazie onorate / gli antecessori, che hanno tracciato / strada sicura per mete bramate”.
Le ripetute scosse di terremoto (agosto, ottobre 2016) hanno danneggiato irrimediabilmente la sede, dove la Banda cittadina si ritrovava per la scuola e le prove. Le calamità naturali hanno sempre unito gli italiani e promosso gare di solidarietà. La banda “Fantoni” e il paese di Dossobuono, in provincia di Verona, hanno donato al paese di Morrovalle una graziosa casetta in legno, immersa nel verde della campagna morrovallese, alla fine di via Piave, dopo la locale Scola Elementare.
“Ma la sventura del sisma recente / s’è abbattuta sul vostro percorso; / in provvisorio e provvido ambiente, / avete svolto le prove ed il coro. // Fecesi incontro la banda Fantoni / di Dossobuono, al bene più incline, / che fissa sede, sonora nei toni, / v’ha regalato, adatta al suo fine. // Simile a malga, qual casa di fata, / nel verde immersa, da piante protetta; / cantan gli uccelli migliore stornellata; / con forti assi è subito eretta”. La gente del Nord si rimbocca le maniche, senza troppe chiacchiere e corre a prestare soccorso. La conosco per esserci vissuto vent’anni. L’ho vista muoversi con slancio in occasione del terremoto in Irpinia (23 novembre 1980); nel giro di ventiquattro ore, gli alpini di Giussano (Mb) erano già operativi nelle zone terremotate, per non parlare dell’alluvione nell’alessandrino (5- 6 novembre 1994), quando nel giro di poche ore riuscirono a organizzare ogni tipo di soccorso.
La nuova “Casamusica”, ribattezzata in “Casarmonica” da Pasquale Tocchetto, è così descritta dal poeta: “Fruscio di fronde, il fischio del vento; / riecheggian squilli da classe da studio, / le melodie di ogni strumento, / romanze e marce, soave preludio”. La nuova struttura è stata inaugurata il ventidue aprile 2018 alla presenza delle autorità cittadine (Morrovalle e Dossobuono) e di una folta rappresentanza della banda “Fantoni” che ha eseguito brani musicali anche nell’auditorium San Francesco di Morrovalle. “La cerimonia del ventidue aprile / ha inaugurato la nuova struttura, / alla presenza di squadra gentile, / scesa dal nord con fraterna premura. // Cittadinanza, nell’intimo grata, / sui generosi invoca l’aiuto / della patrona Cecilia beata, / d’arpa, tastiera esperta e liuto” (Casamusica, Casarmonica 1858 – 160° anniversario della Banda Musicale “G. Verdi” di Morrovalle, Morrovalle, Santa Cecilia 2018). Si sa che Santa Cecilia è la patrona dei musicisti.
Pasquale Tocchetto è poeta di altri tempi. S’intuisce nel suo lavoro quello dell’insegnante, che gioca con le parole, ne conosce le sfumature, ne sa trovare le assonanze, ricorre alle similitudini, usa la rima classica e l’affastellamento tradizionale in versi endecasillabi.
Raimondo Giustozzi
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