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La lettura allunga la vita: Narrativa italiana del ‘900.

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La lettura allunga la vita: Narrativa italiana del ‘900.

In una trasmissione televisiva di alcuni anni fa un ragazzo di colore dichiarava di essere diventato tollerante e di sentirsi italiano, leggendo la letteratura italiana del Novecento: Vittorini, Pavese, Fenoglio, Sciascia, Ungaretti, Montale, Quasimodo e altri. La grande narrativa italiana del secolo scorso non è seconda a nessun’altra narrativa europea e forse mondiale. Indro Montanelli affermava che l’Italia ha un grande patrimonio culturale da far conoscere al mondo intero. E’ la sola arma che possiede per seminare tolleranza e solidarietà. La richiesta di più cultura passa anche attraverso la lettura.Per la poesia, la Scuola di Cultura e Scrittura Poetica “Sibilla Aleramo”, diretta da Umberto Piersanti e gli incontri “Versus” di Recanati,organizzata dall’Associazione “Lo Specchio”, in collaborazione con il Circolo di Lettura e Conversazione e sostenuta dal Comune di Recanati, sono due grandi progetti.

Lo Specchio Magazine ospiterà a puntate delle recensioni su alcuni romanzi che hanno segnato uno snodo letterario, storico e culturale. I temi sono quelli legati alla società italiana di fine ottocento, inizio novecento (romanzo psicologico), al primoconflitto mondiale (memorialistica), alla Shoah, alla guerra civile, alla questione meridionale, alla mafia, agli anni della ricostruzione, al neorealismo in letteratura e nel cinema. Forse tanti italiani non hanno mai letto questi romanzi. Infelice e del tutto inopportuna la battuta di quel parlamentare che alcuni anni fa dichiarò che con la cultura non si mangia. L’elenco dei romanzi, affatto esaustivo, perché ce ne sarebbero molti altri, è un invito alla lettura, perché attraverso essa ci si può nutrire di valori, senza c’è solo l’ignoranza.L’anno di edizione dei romanzi è messo tra parentesi.

Romanzi e autori: Senilità (1898), Una vita (1892), La coscienza di Zeno (1923), di Italo Svevo. Una donna (1906), di Sibilla Aleramo.Con gli occhi chiusi (1910), di Federico Tozzi. Il fu Mattia Pascal (1904), Uno nessuno centomila(1926), di LuigiPirandello. Un anno sull’altipiano (1938), di Emilio Lussu. Il sergente della neve (1952), di Mario Rigoni Stern. La Storia (1974), l’isola di Arturo (1957), di Elsa Morante. La Ciociara (1957), La Romana (1947), Gli indifferenti (1929), Agostino (1944), di Alberto Moravia. Il Giardino dei Finzi Contini (1962), Gli occhiali d’oro (1957), di Giorgio Bassani. Se questo è un uomo (1947), La Tregua (1963), di Primo Levi. Gente in Aspromonte (1931), di Corrado Alvaro. Cristo si è fermato ad Eboli (1945), diCarlo Levi. Fontamara (1933), Vino e pane (1936), Ed egli si nascose (1945), L’avventura di un povero Cristiano (1968), di Ignazio Silone. Il Gattopardo (1958), di G. Tommasi di Lampedusa. Metello (1955), Cronache di poveri amanti (1947), di Vasco Pratolini. Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1946), di Carlo Emilio Gadda. Ragazzi di vita (1955), Una vita violenta (1959), di P. Paolo Pasolini. La ragazza di Bube (1960), di Carlo Cassola). La luna e i falò (1950), La casa in collina (1948), di Cesare Pavese. Una questione privata (1963), di Beppe Fenoglio). Uomini e no (1945), Il garofano rosso (1933), di Elio Vittorini. Il sentiero dei nidi di ragno (1947), Le città invisibili (1972), di ItaloCalvino). Un amore (1963), il deserto dei Tartari (1940), di Dino Buzzati. La Califfa (1964), di Alberto Bevilacqua. Il giorno della civetta (1961), di LeonardoSciascia. Memoriale (1962), di Paolo Volponi.

Raimondo Giustozzi

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