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Arte. Mercuri dal Op-art al Colour field painting

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Dopo il successo della scorsa estate, lo iat-Ancona della Regione Marche ha ospitato un nuovo evento dedicato all’arte e al territorio. La mostra “Il pane nostro” di Giorgio Mercuri, curata da Andrea Carnevali, fino al 6 gennaio ‘18, può rispondere alle attese di estimatori e appassionati d’arte. L’allestimento,  ispirato ai “Fioretti” di san Francesco, rappresenta un’occasione per riflettere sul rapporto arte e spiritualità o su turismo e cibo  che è tema centrale di questa mostra.

 

Il luogo, dove è stato scritto il libro dai seguaci del sant’assisiate, è Sarnano (Mc), cittadina marchigiana che ha scelto di utilizzare il serafino, come simbolo del comune per ricordare il legame con i Frati Minori. In territorio sarnanese si trovano, infatti,  diversi eremitaggi, legati alla prima fase dell’Ordine francescano, nonché conventi e chiese a lui intitolate: quelle di Roccabruna,  Soffiano e Campanotico. Le cronache locali raccontano san Francesco  pellegrino in questi luoghi; anche a Camerino troviamo alcuni conventi le cui origini si fanno risalire a un passaggio dello stesso santo in questi luoghi, oltre ad Apiro, Staffolo, Osimo e Ancona.

 

Le Marche presentate allo iat-Ancona della Regione Marche, attraverso le opere di Giorgio Mercuri,  sono una riscoperta delle caratteristiche del territorio dove si trovano abbazie, chiese  e interessanti collezioni di oggetti sacri. Grazie al turismo culturale, volàno di un tipo di offerta ai turisti, si potrebbe riaccendere il desiderio di riscoprire i piccoli centri dell’entroterra negli Appennini oppure i luoghi del viaggio di san Francesco verso il porto di Ancona, scegliendo delle forme personalizzate di viaggio. Un viaggio che attraversa delle località che hanno conservato il loro fascino per la bellezza della natura.

 

L’argomento dei paesi dell’entroterra è sviluppato, attraverso l’immagine della giostra girevole attrezzata per lo svago. Le scene, che  hanno come soggetto il territorio marchigiano, sono emblematiche: chiunque potrebbe salire sul seggiolino e incominciare a girare. La composizione trova una giustificazione nelle esperienze dell’infanzia e nei ricordi di questo tipo di divertimento che era possibile vedere nelle piazze dei paesi nelle giornate di festa.

 

La campagna, che dà i frutti per sostentare la vita dell’uomo, è stata raccontata attraverso alcune poesie di scrittori marchigiani: Ugo Betti, Libero Bigiaretti, Paolo Volponi, Franco Matacotta. Le letture dell’attore urbinate Roberto Rossini hanno catalizzato l’attenzione del pubblico in sala, invitandolo a fare interventi e a partecipare a un dialogo aperto tra l’opera pittorica e il tessuto socio-economico.  E ancora: le Marche da scoprire con il libro della blogger Nadia Stacchiotti, “Racconti di Marche” presentato, il 18 novembre, nella serata del vernissage. Il diario di viaggio, recentemente pubblicato, è diventato un prezioso compagno di viaggio per i turisti. Infatti, la scrittrice ha dato alcuni suggerimenti per visitare i borghi del nostro entroterra. Va da sé, anche, il legame con il pittore Mercuri che vive tra Filottrano e Senigallia e condivide con la scrittrice e blogger l’amore per la campagna e il desiderio di conservarla intatta dal progresso, talvolta, distruttore.

 

Le note critiche di Andrea Carnevali e Agostino Colli illustrano il percorso espositivo e lo stile dell’artista che nel tempo è diventato sempre più evocativo e libero da vere e proprie regole accademiche. L’evento  è stato sostenuto da Federalberghi Marche, Rotary di Ancona e dall’Azienda Vinicola Angeli di Varano, mentre ha ottenuto il riconoscimento culturale dall’Assemblea Legislativa del Consiglio della Regione Marche, dal Comune di Ancona, dal Comune di Senigallia, dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale.

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