Il Senato a voto segreto non ha autorizzato l’autorità giudiziaria a poter utilizzare le telefonate tra Berlusconi e le olgettine
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Il Patto del Nazareno risorge a Palazzo Madama. L’aula del Senato a voto segreto, infatti, non ha autorizzato l’autorità giudiziaria a poter utilizzare le telefonate tra Silvio Berlusconi e le olgettine. Il Senato ha votato contro la relazione della giunta per le autorizzazioni con 120 voti a favore, 130 contrari e 8 astenuti. Durissimo scambio di accuse tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico. I grillini hanno attaccato i renziani rei di aver salvato l’ex Cavaliere. Il Pd parla invece di “imboscata” dei 5 Stelle per poi accusare i Democratici.
Con il voto segreto è praticamente impossibile sapere chi abbia votato a favore e chi contro Berlusconi, fatto sta che il dato politico è che Palazzo Madama – dove Renzi con i centristi alfaniani e verdiniani hanno la maggioranza assoluta – ha fatto un bel favore al leader di Forza Italia. E subito viene alla mente quell’indiscrezione raccolta da Affaritaliani.it secondo la quale sarebbe in atto un fitto dialogo dietro le quinte tra azzurri e Pd (pontieri Verdini e Gianni Letta) che porterebbe il governo a non formulare un parere negativo su Berlusconi alla Corte di Giustizia Ue sulla retroattività della Legge Severino (l’Avvocatura dello Stato deve pronunciarsi entro tre mesi sul ricorso dei legali dell’ex premier) in cambio di una posizione ‘soft’ di Forza Italia sul referendum istituzionale al quale il presidente del Consiglio ha legato la sua stessa carriera politica.
E il voto al Senato contro l’utilizzo delle intercettazioni tra Berlusconi e le olgettine si inquadrerebbe proprio in questo contesto di trattative sotterranee tra Arcore e Palazzo Chigi-Nazareno. I segnali ci sono tutti, come le dichiarazioni di qualche settimana fa di Fedele Confalonieri che consigliava all’ex Cav di sostenere l’esecutivo e il premier sulle riforme. Il Patto del Nazareno – come afferma da sempre il vulcanico Maurizio Bianconi (Conservatori e Riformisti) – è vivo e quando, quando serve, ricompare nelle aule parlamentari (e non solo).
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