Nelle Banche di Credito Cooperativo , la partecipazione attiva dei soci non è soltanto un diritto: è una componente essenziale del modello cooperativo. L’assemblea rappresenta lo spazio in cui si esprime il controllo democratico sulla gestione della banca, garantendo che le decisioni rimangano fedeli ai valori di mutualità, solidarietà e radicamento territoriale. A differenza di altri modelli bancari orientati al profitto, le BCC si fondano su principi mutualistici: “una testa, un voto”. Questo significa che ogni socio ha la possibilità concreta di incidere sulle scelte strategiche dell’istituto, a prescindere dall’entità della propria partecipazione al capitale sociale. L’assemblea è quindi il momento cruciale in cui i soci esercitano la loro sovranità.
Attraverso l’assemblea, i soci approvano il bilancio, eleggono gli amministratori, valutano la gestione, pongono domande e avanzano proposte. Si tratta di una funzione di controllo fondamentale: assicura trasparenza, favorisce una gestione responsabile e preserva la coerenza tra l’attività della banca e la sua missione originaria di sostegno all’economia locale.
Presidiare la governance: una responsabilità condivisa
La presenza dei soci è anche una garanzia contro eventuali derive gestionali o scollamenti rispetto al territorio. Un’assemblea partecipata rafforza la legittimità delle decisioni, stimola il confronto e contribuisce a mantenere alta la qualità della governance. In questo modo si tutela la sostenibilità dell’istituto nel lungo periodo. In un contesto economico sempre più complesso, la solidità delle Banche di Credito Cooperativo passa anche dalla partecipazione consapevole dei propri soci. L’assemblea non è soltanto un adempimento statutario, ma un momento vitale di democrazia economica e di costruzione collettiva del futuro della banca.
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